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Nuovi modelli su vecchi manichini

(1 Settembre 2007)

«Martedì 28 agosto si è svolta, a Reggio e Cosenza, l’ennesima sfilata di modelli per la stagione autunno-inverno a venire, l’ennesima passerella di statuari marcantoni (o forse erano ciceroni… mah!) con indosso i vestiti puliti, specchio della loro immacolata coscienza. L’evento è stato preceduto, come accade sempre in questi casi, dai noti fatti di Duisburg, ridente località teutonica famosa, tra l’altro, per aver dato ospitalità agli azzurri in occasione degli scorsi mondiali di calcio, ma abbiamo motivo di credere che questa volta si sia trattato solo di un caso: la sfilata avrebbe comunque avuto luogo, con o senza Duisburg, e non amiamo certo la dietrologia tanto da sospettare che l’uno non sarebbe avvenuto se non in funzione dell’altra! Il tema della giornata era la lotta alla ‘ndrangheta, ridente organizzazione criminale calabra famosa, tra l’altro, per aver dato ospitalità agli azzurri in occasione degli scorsi mondiali di calcio; e di risate, riteniamo, se ne saranno fatte a iosa i galantuomini che formano cotale consesso. L’organizzazione (della sfilata, mica la ‘ndrangheta!) è stata curata dal nascente Partito Democratico, ridente compagine politica famosa, tra l’altro, perché darà ospitalità agli ex democristiani, agli ex comunisti e agli ex riciclati del Partito Democratico Meridionale: le fila della futura dirigenza erano al gran completo, mentre quelle della futura base militante sono state astutamente lasciate semivuote per lasciare la possibilità a sempre nuovi papabili candidati di occuparle.»

Ma quant’è dura ridere di cose tanto tristi! Cose che a guardarle con un po’ più di attenzione che quella dell’accaldato lettore di giornali di fine agosto 2007, fanno davvero sorgere la sensazione di essere costantemente presi in giro e circondati, così come il PD ha voluto simbolicamente circondare la Calabria, occupando per un giorno Reggio e Cosenza.

Una manifestazione antimafia a cui partecipano i politici è una contraddizione in termini: è un po’ come se papa Ratzinger scendesse in piazza per affermare la laicità dello Stato, o se Luca Cordero di Montezemolo (speriamo di aver messo le maiuscole al posto giusto!) guidasse un corteo di metalmeccanici incazzati. Perché è così – forse non è inutile ripeterlo: la mafia è lo Stato. Volente o nolente lo Stato, “questo” Stato, è la ragione per cui le mafie prosperano, lo Stato, spesso incompetente quando non addirittura connivente, che si ricorda della ‘ndrangheta quando si manifesta nella sua bestiale violenza, esattamente così come si ricorda del dissesto idrogeologico del territorio quando piove a dirotto, si straccia le vesti per qualche tempo alla ricerca di pezze da mettere sulla falla finché regge l’attenzione degli inconsapevoli elettori veicolata dai media e poi torna alla ordinaria amministrazione.

Una manifestazione antimafia organizzata dal Partito Democratico (meridionale… calabrese, meglio), invece, è una vera e propria aporia: il partito che governa il Paese, la Regione Calabria, la Provincia e il Comune di Vibo e i cui esponenti, insieme a quelli del centro destra, hanno la responsabilità dei problemi creati e mai risolti degli ultimi quindici anni e legittimamente detengono l’eredità di quelli dei cinquant’anni precedenti, dovrebbe manifestarla, la propria antimafiosità, nelle sedute del Parlamento o del Consiglio dei Ministri, nelle Giunte e nei Consigli delle Amministrazioni locali, e dovrebbe manifestarla nei fatti. Ma forse questo è pretendere troppo dalla politica, viste certe liste elettorali. Gli elettori si devono accontentare dei proclami lanciati dal probabile segretario Veltroni, i soliti: trasparenza negli appalti, efficienza e velocità nella confisca dei beni, severità e certezza della pena, ecc..

Eppure i politici sono stati i giustamente protagonisti almeno di una manifestazione antimafia: era il luglio del 1992 e la folla di Palermo, inferocita, assalì i politici presenti ai funerali “di Stato” dei cinque membri della scorta del giudice Borsellino: non è cambiato nulla da allora, nulla o quasi di sostanzialmente rilevante è avvenuto nella politica di lotta alla cultura mafiosa, l’unica lotta nella cui efficacia credeva Paolo Borsellino, ma almeno qualche calcio nel sedere, i politici, l’hanno preso…

http://giovanicomunistivibovalentia.blogspot.com/index.html
l'indirizzo sarà presto cambiato in: http://unitacomunistavibovalentia.blogspot.com

Unità Comunista – Vibo Valentia
Partito Comunista dei Lavoratori – Vibo Valentia

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