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(No basi, no guerre)

Congresso internazionale contro la militarizzazione - Praga 5 maggio 2007

l'intervento della delegazione della Rete nazionale Disarmiamoli!

(6 Maggio 2007)

Cari compagni e care compagne, parlo a nome della Rete nazionale Disarmiamoli!

Il movimento contro la guerra nel nostro paese sta attraversando un processo di profonda trasformazione, a causa dei mutamenti politici avvenuti recentemente in Italia.

Oggi, dopo la sconfitta del governo Berlusconi, siamo di fronte ad un esecutivo di centro sinistra che ha portato nel Parlamento italiano molti tra coloro che rappresentavano quel movimento pacifista ma, purtroppo, tutte le decisioni prese in questi mesi contraddicono in maniera clamorosa le istanze e gli obiettivi del pacifismo.

Le scelte fatte dall'esecutivo Prodi sono sotto gli occhi di tutto il mondo:

la Legge Finanziaria 2007 ha aumentato del 13% le spese militari mettendo al centro dello sviluppo economico le industrie belliche. L'aumento di spesa militare sacrifica pesantemente il Welfare State, a partire dalla sanità, la scuola, l'Università, la ricerca e i diritti dei lavoratori.

La decisione di mantenere le truppe in Afghanistan, l'invio di oltre 2.000 soldati in Sud Libano a protezione di Israele, la permanenza delle truppe in Kosovo ed in altri 24 paesi vede una presenza militare italiana all'estero senza precedenti per quantità di uomini e mezzi.

La decisione di accettare l'insediamento di una nuova base USA a Vicenza, nonostante le grandi mobilitazioni popolari, che continuano tutt'oggi.

L'impegno del governo nella costruzione del jet da combattimento europeo Eurofighter.

La ratifica di un ulteriore accordo per l'ingresso dell'Italia nel business per la costruzione del bombardiere nucleare statunitense F35. Contro questo progetto si svolgerà il prossimo 19 maggio una manifestazione nazionale a Novara.

Il Presidente del Consiglio Prodi nei suoi incontri diplomatici all'estero ha assunto il ruolo di ambasciatore delle industrie di armi nazionali, come avvenuto recentemente in Giappone.

Ultima gravissima decisione l'accordo per l'ingresso dell'Italia nel cosiddetto "scudo antimissilistico" USA, di cui l'opinione pubblica italiana è ancora poco informata, a causa della segretezza con la quale nel febbraio scorso un anonimo rappresentante del governo Prodi ha firmato al Pentagono questo vergognoso accordo.

Negli ultimi mesi, contro queste scelte profondamente sbagliate, abbiamo gettato le basi per la costruzione di un nuovo movimento contro la guerra, indipendente e libero da ogni ambiguità nel rapporto con un governo guerrafondaio in politica estera e bellicista in politica interna.

La prima grande manifestazione del nuovo movimento è stata quella del 17 marzo a Roma, con oltre 30.000 persone presenti contro le tutte occupazioni militari, al fianco delle Resistenze dei popoli, contro le basi militari USA NATO.

La Rete nazionale Disarmiamoli! è parte integrante del nuovo movimento contro la guerra. Il nostro obiettivo è quello di unire tutte le forze che nel nostro paese si battono contro le basi militari USA e NATO, la militarizzazione dei territori e la logica da guerra interna che sta progressivamente condizionando la vita politica nazionale.

Con il congresso di oggi l'ipotesi di Rete può assumere le necessarie dimensioni europee, di fronte alla sfida del cosiddetto "scudo antimissilistico" voluto dagli USA e accettato da governi sottomessi.

Ci avevano raccontato che con il crollo del muro di Berlino la storia si sarebbe fermata, donandoci un'era di pace e prosperità. Niente di più falso!

Oggi tutti i popoli europei sono di fronte alle politiche reali di un unico sistema economico, politico e militare, che ripropone modelli apertamente antipopolari: concorrenza sfrenata, privatizzazioni, precarietà nella vita e nel lavoro, super sfruttamento, furto delle materie prime, guerre di rapina.

Le mobilitazioni di questi giorni nel vostro paese, in Polonia, in Italia ed in altri paesi europei ci dicono che è possibile costruire un nuovo fronte comune in grado di dire NO a queste politiche, verso un modello sociale che sarà in grado di emanciparsi dalle guerre se sarà capace di emanciparsi dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura.

La prossima campagna nella quale saremo impegnati è la Carovana nazionale contro la guerra, per il disarmo e la pace e la Petizione popolare contro lo scudo antimissilistico. La campagna è promossa dalla Rete Disarmiamoli e da altre organizzazioni come "Fermiamo chi scherza con il fuoco atomico" e da "Semprecontrolaguerra".

In questi giorni decine di realtà, comitati ed associazioni stanno aderendo a questa nostra iniziativa.

La Carovana partirà il prossimo 19 maggio da tre basi presenti agli estremi del nostro paese per convergere su Roma, in attesa del Presidente degli Stati Uniti il 9 giugno, per il quale preparando un rumoroso comitato d'accoglienza.

Colgo l'occasione per invitare tutte le organizzazioni presenti a questo congresso, tutti i delegati a partecipare alla Carovana italiana contro la Guerra ed alla manifestazione del 9 giugno a Roma, contro il cow boy dell'apocalisse George Bush.

Vi ringrazio a nome della Rete nazionale Disarmiamoli! per l'invito a questo congresso e vi porto i saluti antimilitaristi ed internazionalisti del movimento contro la guerra italiano.

Cinzia della Porta, della Rete nazionale Disarmiamoli! - Italia

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