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Per lo sciopero generale

Dopo la la riunione del 12 settembre contro gli accordi di luglio 2007

(14 Settembre 2007)

Per chi non ha potuto seguire tutto il dibattito e anche i retroscena della riunione del 12 settembre al centro Congressi Cavour, vogliamo innanzitutto informare che finalmente si sta costruendo uno sciopero generale unitario, la data proposta è il 9 novembre.

Certo che come prevedevamo il 12 settembre è stata la riunione di un classico intergruppi, misto tra situazioni sindacali, strutture politiche che in diversi casi condizionano diversi sindacati (di base, ma non solo) nelle scelte comuni in materia di lotte sul lavoro, strutture sociali che hanno fatto un pochino di confusione tra i soggetti che sono comunque abilitati a proclamare gli scioperi generali in tutte le categorie pubbliche e private e il percorso di generalizzare lo sciopero da fare assieme per allargare il conflitto anche nella giornata di sciopero.

Su tutto il dibattito aleggiava lo spettro della manifestazione del 20 ottobre e del tentativo di mettere in piedi un percorso congiunto.

Era per noi importante in ogni caso dar vita ad uno sciopero generale esteso alle questioni del carovita e di diritti sociali e di cittadinanza, proclamato se possibile unitariamente da tutto l'arco del sindacalismo autorganizzato e di base, cercando l'alleanza con i settori della sinistra sindacale confederale che, non potendo scioperare autonomamente come noi, possono però dare un concreto aiuto alla riuscita delle azioni di lotta e di sciopero.

Una alleanza da estendere con modalità concrete anche alle strutture sociali, che per legge e per logica non possono proclamare gli scioperi, ma che possono costruire assieme e in maniera condivisa la serie di azioni e modalità per estendere tale giornata e magari anticiparla con percorsi reali in sede locale e territoriale, per portare sui punti in comune che ci riguardano tutti (carovita, diritto alla casa, alla salute, istruzione, difesa beni comuni ...) e tutte il contributo e la forza che si riesce a mettere in campo.

Per questo, nell’intervento dell’USI AIT oltre allo sciopero generale e generalizzato su una Piattaforma comune abbiamo rilanciato un percorso unitario che preveda un patto di unità d'azione tra sindacati e strutture, a partire inizialmente dai pochi punti sui quali si raggiunge una condivisione, lasciando come sempre la massima autonomia per quello che non si riesce a condividere. Nulla di più ma nulla di meno.

Nel dibattito ci si è divisi sulle date (noi proponevamo il 26 ottobre per non tardare troppo a dare la risposta anche rispetto agli accordi di luglio 2007) perchè diverse sono le finalità che ci animano, noi restiamo sempre per un sindacalismo rivoluzionario.

In merito alla consultazione, viste le modalità quasi impossibili di contraddittorio, si valuterà se nelle situazioni lavorative sarà possibile organizzare dove si è presenti delle contestazioni articolate; per chi vota alle assemblee CGIL CISL UIL chiediamo logicamente di votare no, altrimenti consigliamo dove possibile di praticarne il boicottaggio, tanto i risultati già si sanno ….

Sulla manifestazione del 20 Ottobre, fermo restando che siamo tutti convinti che questa serva al recupero della sinistra di governo e non sia per nulla in contrasto con gli accordi di luglio 2007 ed in sintonia con il programma dell’Unione pur riconoscendo che non abbiamo governi amici (perché ogni governo ha sempre dimostrato di stare dalle parte dei padroni) riteniamo un errore politico lo smarcamento di molte situazioni dalla partecipazione come se fosse una questione che non ci riguarda, perché molti del popolo della sinistra saranno presenti con l’illusione di poter dare una forte scossa al governo prodi per un suo cambiamento di linea; per questo noi cercheremo di organizzare una presenza attiva e conflittuale, che renda difficile ai promotori di gestirsi la piazza.

Dobbiamo far pagare un prezzo politico per quello che stanno facendo, cioè di dare nuove stampelle al governo e per difendersi le poltroncine che hanno ottenuto senza cambiare niente.

Il minimo sarebbe un volantinaggio di massa su parole d'ordine chiare.

Alcune situazioni sindacali visto che hanno una identità forte al di là dei numeri degli aderenti, faranno qualche cosa in più, le lavoratrici e i lavoratori autorganizzati/e non delegano a nessuno la difesa dei loro interessi e quelli generali, non abbiamo governi amici e va utilizzata anche quella piazza per dialogare con un pezzo del popolo della sinistra.

Tra i punti condivisi alla fine della riunione del 12 si è lanciata una ASSEMBLEA NAZIONALE per il 7 OTTOBRE e l'adesione e partecipazione alla manifestazione di Vicenza dell'8 Dicembre a sostegno dei No Dal Molin.

saluti a tutti e tutte e rivediamoci presto in Piazza in tanti come per il 9 giugno contro Bush e la guerra permanente ed il 16 giugno per il Pride.

13 SETTEMBRE 2007

Segreteria ed esecutivo USI AIT

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