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Licenziamenti alla fondazione Vismara di San Bassano (CR).

Il sistema sanitario di Formigoni colpisce ancora una volta le fasce piu’ deboli della società: gli anziani ed i lavoratori precari

(26 Settembre 2007)

La direzione generale della Fondazione Vismara di San Bassano (in provincia di Cremona) ha annunciato lo scorso 20 settembre che non potrà più rinnovare il contratto a 26 addetti all’assistenza, i cosiddetti A.S.A., per non meglio specificate ragioni.

Le RSU dei circa 400 lavoratori del Vismara hanno fatto pressioni per avere una spiegazione di tale decisione, ma non hanno ottenuto alcuna risposta. Il vicedirettore della Fondazione ha dichiarato alla stampa locale che era una scelta obbligata per non essere costretti ad aumentare le rette.

Non è l’unico caso di “tagli” operati dalle amministrazioni delle residenze per anziani in provincia di Cremona e il linguaggio è sempre lo stesso: si parla di problemi di gestione, di riduzione delle spese e ci si dimentica che una RSA (Residenza Sanitario-Assistenziale) non produce beni come una qualsiasi impresa, ma servizi al cittadino e calcolare profitti e perdite sulla pelle delle persone è inaccettabile.

Il welfare lombardo, modello unico in Italia, ma non per questo esemplare, si basa fondamentalmente sulla libertà di scelta del cittadino e sulla parificazione dei soggetti pubblici e privati attraverso l’istituto dell’accreditamento. I servizi socio-sanitari vengono esternalizzati sotto varie forme: o a gestione diretta o a rapporto convenzionale con soggetti terzi pubblici e privati, profit e non profit. Gli interventi sono di diverso tipo, sia di tipo economico (buono sociale), sia a regime domiciliare (con assistenza diretta e indiretta, cioè sotto forma di voucher o “buoni spesa” per l’acquisto di determinate prestazioni socio-sanitarie), semidomiciliare (centri diurni) e residenziale.

Questo modello prevede una “catalogazione” di chi può accedere ai servizi socio-sanitari secondo parametri medici e reddituali perché vige la regola della selezione per controllare la spesa.

Il sistema di finanziamento delle residenze per anziani come la Fondazione Vismara, si basa sullo stesso principio. Gli ospiti vengono classificati in base a specifiche caratteristiche (mobilità, cognitività, comorbilità vale a dire lo stato di salute e le patologie complessive) e viene assegnato loro un “grado di fragilità” conseguente, che corrisponde ad una tariffa.

Questo complesso modello formigoniano di finanziamento delle residenze per anziani non ha l’obiettivo della copertura totale dei costi. Le spese della lungoassistenza di pazienti anziani e persone non autosufficienti ricadono per il 50% sui comuni, con la compartecipazione economica da parte degli utenti e per il restante 50% ricadono sul Fondo Socio Sanitario Regionale.

E’ un modello “ingessato” che deve perseguire a tutti i costi un equilibrio finanziario e quando questo equilibrio entra in crisi si ricorre ai tagli dei “costi fissi”, primi fra tutti i costi del personale.

Il vice-direttore del Vismara sostiene che non hanno intenzione di ridurre la qualità dell’assistenza e quindi, per scongiurare l’eventualità dell’ aumento delle rette, dovranno sollecitare i loro dipendenti ad un impegno per migliorare la qualità dei servizi. Cosa vuol dire?

Che il Vismara, per rientrare negli standard di assistenza prescritti per l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento della struttura ( che prevede un tempo minimo di assistenza dedicato ad ogni ospite di 750 minuti settimanali) imporrà ritmi di lavoro sempre più intensi senza aumenti salariali; i “numeri” saranno rispettati, ma aumenterà lo sfruttamento del lavoratore e si ridurrà la qualità di vita dell’anziano.

E il Comune di San Bassano non ha niente da dire su tutta la vicenda? Dal 1° ottobre 26 persone che da anni lavorano in paese non riceveranno più lo stipendio. Sono tante 26 famiglie che si ritrovano all’improvviso con uno stipendio in meno. Non è più una questione privata, é un problema di tutta la collettività.

Occorre chiarezza su quanto sta succedendo nella casa di riposo di San Bassano perché per la prima volta dopo tanto tempo si sta riducendo il personale a fronte di un ampliamento delle strutture effettuato non più di un anno fa.

San Bassano, 25 settembre 2007

Mariella Megna de L’altra Lombardia – SU LA TESTA - circolo di San Bassano

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