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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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(Diritti sindacali)

Livorno: Il caso Ipercoop assume contorni nazionali. E fa paura

Grande Distribuzione: Cgil-Cisl-Uil tagliano fuori gli altri sindacati e tutti i lavoratori dal diritto di indire l'elezione delle RSU aziendali

(26 Settembre 2007)

Siglato in gran segreto il 18 settembre 2007 l'accordo restrittivo tra padroni e CGIL-CISL-UIL per cancellare il diritto di ogni sindacato ad indire a livello di azienda l'elezione delle RSU aziendali
Articolo tratto da www.senzasoste.it, sito di controinformazione locale quotidiana livornese. Il riassunto della vicenda è disponibile sul blog dei lavoratori Sdl di Ipercoop http://sdlipercooplivorno.spazioblog.it/

Continua la vicenda delle difficili relazioni sindacali all’Ipercoop di Livorno e questa volta prende sembianze a dir poco inquietanti.

E’ notizia di ieri infatti che, dopo la diffida inviata dal Sindacato dei Lavoratori intercategoriale all’azienda affinché cessasse la condotta antisindacale e consentisse lo svolgimento delle elezioni RSU, è arrivata una risposta dalla sede centrale di Vignale Riotorto che ha lasciato di sasso la segreteria del SdL. In poche parole, senza nessun pudore, si precisa nella missiva che il Sindacato dei Lavoratori intercategoriale, che nelle precedenti lettere raccomandate del 3, 7 e 18 settembre aveva manifestato la volontà e poi indetto le elezioni, non può più procedere a tale iniziativa perché il 18 settembre 2007 il Protocollo è stato modificato e ora stabilisce che l’iniziativa per le elezioni delle RSU nei luoghi di lavoro potrà essere presa solo da Cgil, Cisl e Uil!

Si, avete letto bene: il SdL indice le elezioni secondo una regola e DOPO quella stessa norma viene modificata ad hoc tramite un accordo tra Cgil, Cisl, Uil e organizzazioni nazionali delle cooperative.

Ovvio che la questione arriverà a questo punto davanti ad un giudice che quasi sicuramente rileverà l’incredibile scorrettezza di questa mossa arrivata dopo l’iniziativa già presa dal SdL secondo un preciso accordo nazionale, ma la questione più importante non è questa.

Se infatti all’Ipercoop di Livorno si “salveranno” per il fatto che avevano agito prima dell’intervenuta modifica, in tutte le altre realtà della distribuzione cooperativa ciò non sarà da ora in poi mai più possibile! C’è il rischio spettrale che questa mossa subdola venga ripetuta in altri settori e ciò porterebbe alla fine del sindacalismo di base e al ritorno ai sindacati di comodo (ossia i sindacati che i padroni si scelgono per trattare)!

Spiego meglio il perché: lasciando la facoltà di indire le elezioni nei luoghi di lavoro solo a Cgil, Cisl e Uil, si arriverebbe ad una situazione (come appunto sta accadendo all’Ipercoop) dove, in presenza di sindacati “scomodi”, i tre confederali potrebbero non indire mai e gestirsi così per sempre le relazioni interne (in mancanza di elezioni RSU infatti, rimangono in vigore le RSA, ossia le rappresentanze elette solo fra gli iscritti ad un sindacato, ma il più delle volte nominate dall’alto dal sindacato stesso).

La segreteria nazionale del SdL ha già fatto sapere che arriverà fino all’ultimo grado di giudizio possibile per difendere un principio democratico fondamentale sancito dalla Costituzione all’articolo 39 battendosi perché venga dichiarata illegittima qualsiasi modifica di contratti nazionali, protocolli e accordi tramite i quali i vergognosi confederali stanno cercando di buttare fuori a calci il sindacalismo di base.

Che ci sia una manovra oscura? Che sia possibile che in cambio di un SI alla prossima finanziaria sia stato concesso a Cgil, Cisl e Uil di porsi come gli unici ed esclusivi soggetti coi quali trattare?

Non ci peritiamo a dirlo, sarebbe un ritorno al fascismo. Si arriverebbe alla negazione della libertà di associazione sindacale, al bavaglio a chi vuole dissentire, si giungerebbe ad un sistema corporativistico di stampo mussoliniano, e tutto ciò in una legislatura con un governo di “sinistra”…

Su questo argomento occorre una mobilitazione enorme e una sensibilizzazione da parte di tutti perché, in un momento in cui ci stiamo dirigendo verso la precarietà sempre più selvaggia, si vuole creare un sistema che esclude chi si vuole battere contro di essa e che riconosce come unici interlocutori quei sindacati che invece hanno contribuito a crearla.

25 settembre 2007

Franco Lucenti

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