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    (Capitale e lavoro)

    Gli operai in Italia, la Fiom e i padroni

    Per il dibattito

    (28 Settembre 2007)

    Bisogna tornare a capirsi quando si parla di lotta di classe, lotta al governo, ai padroni.
    Gli Operai in italia negli ultimi venti anni sono passati sotto le forche caudine di pesanti ristrutturazioni che inizialmente ne hanno indebolito le forze di classe e in base a ciò si è andata indebolendo, spezzando, la coscienza, di fatto quella che è realmente indebolita è la forza politica, indebolendosi la capacità di muoversi, di mettersi in movimento sui propri interessi come classe in lotta mortale col capitale. Di passo in passo di fronte al peggioramento della condizione operaia si è ceduto con migliaia di accordi quello che si era conquistato nel precedente ciclo economico.
    Schiaffi e calci in culo con gli operai in cassa integrazione, con le transenne sulle fabbriche dove entravano solo quelli voluti dai padroni e dagli alti dirigenti borghesi del sindacato, le abbiamo prese e così si è fatta strada che saremmo stati piu' forti se si costituivano sindacati alternativi, che saremmo stati piu' forti se andavamo in allleanza con le forze politiche espresse dalla piccola-borghesia anch'essa attaccata e precarizzata, oppure in alternativa si è fatta strada anche fra gli operai la trappola mortale del "si salvi chi puo'" quindi in braccio ai sindacati civetta del padrone come cisl-uil e|o politicamente opportunisti de tutte le specie, lega, udc, forza italia e fascisti.

    Nonostante tutto però la crisi si appresta a incidere ancora sulla condizione operaia, non è ancora sufficiente il grado di sfruttamento
    raggiunto: il capitale pur continuando a fare forti profitti consumando la vita degli operai con maggiore intensità ed estensione, si trova comunque davanti ad una pesante crisi di sovrapproduzione. Una crisi sistemica di sovrapproduzione di merci e capitale che seppur partendo dalla sovrastruttura finanziaria che si è data (debiti su debiti, indebitamento come volano) discende pesantemente sull'economia reale.

    Ma ritorniamo alla classe degli operai, ci preme di piu' perchè la loro condizione è ancora tenuta sotto una montagna di mistificazioni; hanno prodotto di piu', ma hanno solo accresciuto la potenza sociale del capitale, come consumatori non valgono una cicca, i loro consumi non decollano, e stanno sempre peggio. Anche il numero effettivo non è sceso:
    gli operai collocati nell'industria e artigianato,con gli agricoli, gli operai dei servizi e i sommersi sono circa 15 milioni di persone fisiche piu' le loro famiglie. Una vasta minoranza nella dittatura democratica
    (borghese) di questo paese. Essi sono il 40% della popolazione italiana. Qui si pone un problema, o il problema; attraverso il loro consumo produttivo nei piu' svariati settori dell'economia, garantiscono la ricchezza al capitale e alle altre classi sociali. Una Ricchezza che, come vediamo non viene affatto "redistribuita" ma anzi viene contrapposta sistematicamente dai padroni grandi e piccoli come ricatto per far sgobbare ancora di piu'
    quella classe esecutrice che sono appunto gli operai. Eseguiscono diligentemente gli ordini impartiti e imposti loro nella produzione. Ora venendo alla cronaca di questi giorni di fronte alla bocciatura dei vertici della FIOM dell'accordo cgil-cisl-uil col governo sulle pensioni e welfare, il capo della CGIL Epifani ha parlato di "interessi corporativi", ecco subito una prima mistificazione, quando gli operai mettono sotto pressione lo strato di sindacalisti a loro piu' vicini e conseguono risultati, si parla subito di "corporativismo". Ma il corporativismo non era quella politica autarchica che irrigimentava gli operai sotto il capitale come un unico corpo, che ha fatto il padronato e che continua a fare oggi drenando la ricchezza prodotta dagli operai verso il profitto d'impresa e facendo funzionare l'apparato di stato in funzione delle spese di gestione, deve non dimentichiamo, altre classi sociali prelevano il loro stipendio?. Quindi chi sono i corporativi? ma ritorniamo a noi operai perchè dobbiamo vedere in faccia alla realtà, abbiamo anche noi le nostre grane, pecche, ritardi, e grande è il disordine, l'individualismo impera e così anche l'opportunismo.
    Nella società capitalistica l'individuo e l'individualizzazione in tutti i rapporti ma particolarmente nel rapporto di lavoro che forma gran parte delle identità delle persone, gruppi sociali, strati e classi è un dato assodato, una costante. Famosa l'indicazione del primo ministro inglese degli anni 80 Margaret Thatcher "la società non esiste, esiste l'individuo".
    Il Capitalismo essendo essenzialmente una società basata sullo sfruttamento di una classe fondamentale rispetto all' altra classe fondamentale ha bisogno sempre di individualizzare, scomporre, recintare, mettere in competizione in concorrenza la classe avversa, tenerla sotto e sotto scacco.
    Ricatti economici sulla classe povera che rimane povera perche' operaia.
    All' operaio, e questo in tutto il ciclo economico e in tutte le epoche capitalistiche dal suo sorgere, non viene mai pagato il dovuto, non arriva mai a vivere, gli manca sempre denaro o beni, o lacasa, o il lavoro stesso (finisce disoccupato o occupato a metà), è spossesato di capitale, è esproipriato dal momento stesso che entra in rapporto "libero" col capitale attraverso il lavoro. Il capitale compra una merce che è in vendita sul mercato, la compra e la sfrutta piu' che può. Ecco che il capitale che lo assume è anche potenza sociale che annichilisce l'operaio singolo, lo individualizza, in parte ci riesce quando l'operaio non trova di nuovo la comprensione di essere fottuto da solo. Ora nessuna mistica perchè l'operaio da solo è una canaglia neanche tanto simpatica, è un appendice del macchinario che crede di essere sufficiente a se stesso e prende tutte le degenerazioni piu' retrograde, nella mia fabbrica tanto per essere pratici ci sono alcuni operai con mansioni leggermente superiori a quello di linea, con presunte cognizioni tecniche maggiori, sulla quale la FIAT si innesta che fanno i saluti nazisti, smerciano apparecchi elettronici farlocchi(mercatino in fabbrica), parassitano anch'essi sul lavoro produttivo, oppure operai africani di nuova entrata che vengono fagocitati dalla FIAT a produrre di piu' (oltre le cartelle imposte) con la promessa di un permesso di soggiorno o ricongiungimento familiare, che vanno a mille e poi spaccano i macchinari.. .

    GLI OPERAI RITORNANO A COSTITUIRSI

    Mentre ci sono tanti operai che cercano istintivamente un alternativa, partono da ciò che sono ovvero dalla condizione di sfruttati, e lì scorgono i primi elementi di consapevolezza di essere degli schiavi per il profitto.
    Si istruiscono nelle fabbriche alla dura scuola della produzione con le macchine, qui nascono, si formano, i primi elementi di un movimento politico perchè vedono che per difendersi anche sindacalmente bisogna attaccare il sistema di fabbrica così come è. Quindi lotte sui ritmi, sui carichi di lavoro, critica al dispotismo di fabbrica, mancanza di sicurezza e nocività delle lavorazioni, critica in generale alla organizzazione del lavoro impoostato dall'alto, infine critica alla mancanza di un vero sindacato ecc.

    In questi casi i padroni e tutte le classi intermedie e pseudo-tecniche che ci sono in fabbrica come nella società esclamano in coro con la borghesia, indignati: non si può, è corporativo, è politica, è una pretesa minoritaria!!! ecc ecc.

    Ma fateci il piacere!!!, la posizione presa dai vertici della FIOM è stato solo il corollario di una pressione che comunque resiste nelle fabbriche ad opera di gruppi di operai, soprattutto degli strati bassi maggioritari, nessuno si ricorda che di fronte al contratto metalmeccanici siglato dai tremendi Rinaldini e Cremaschi nel gennaio 2006 in mezzo ai blocchi in tutta italia, circa 80000 operai votarono contro in quanto ritenevano il contratto raggiunto troppo poco rispetto alle energie profuse ai picchetti, troppo poco per gli stessi che avevano lottato e che stanno al 3° livello e cosi via...

    Un Atto dovuto per non perdere definitivamente il contatto con la propria base, per non perdere la briglia già fortemente usurata dalla situazione generale dove dibattono gli operai alle prese con il fatto di mettere il pranzo con la cena e non andare sotto già alla terza settimana.
    Operai in questo paese che viaggiano con salari irrisori col pericolo di morte tutti i giorni, uomini da 1000 euro al mese che non coprono il costo della sopravvivenza, ne tantomeno il ritmo dei prezzi dei beni di prima necessità. Ma ai Padroni non basta tutto ciò, ci stanno portando all'esasperazione con tutte le loro analisi nei salotti tv ad uso e consumo loro. Hanno un sistema che è palesemente incrinato dalla crisi in arrivo e ogni resistenza pregiudica l'assetto complessivo che tengono forzatamente in piedi: guerre commerciali in procinto di trasformazione, indebitamento su beni durevoli di massa, indebitamento finanziario usato a piu' non posso, aggressioni armate per le materie prime nel mondo ancora insufficienti, altre pianificazioni di guerra in arrivo (vedi iran), scontro nelle sfere di influenza economiche fra i blocchi statunitensi, cinesi, russi ecc.

    Quindi all'interno dei paesi nessuna concessione agli operai, ovunque. In Italia addirittura si attaccano lavavetri, immigrati, precari, come prova generale della stretta su gli operai, questa è una possibile prospettiva che molti dimenticano quando parlano di questi fenomeni. Una società che stà abbassando anche le condizioni di esistenza dell'altro grande gruppo sociale che stà sotto alla borghesia, che è la piccola borghesia a stipendio. Infatti le reazioni si vedono, basta vedere cosa è stato capace di fare il buon Beppe Grillo con il suo blog e le sue scorribande in ascesa politica...e non è detto che almeno l'esempio metodologico più che le posizioni politiche non vengano prese ai mano dai gruppi di operai nelle fabbriche, per connettersi, calibrarsi, entrare sul piano politico usando al meglio le nuove tecnologie, con sue proposte, lotte, prospettive...E COME METODO PER GENERALIZZARE AL MEGLIO LE ESPERIENZE NELLE DIVERSE FABRRICHE

    Ficiarà Francesco
    Operaio Saldatore gruppo Fiat
    http://falcee.blogs.it/

    Fonte

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