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Appello di lavoratori della Liguria: no all'accordo del 23 luglio!

Siamo coi delegati/e della Toscana

(28 Settembre 2007)

Siamo lavoratori e lavoratrici, delegati e delegate che negli anni passati hanno scioperato e sono scesi in piazza contro la cancellazione dell'articolo 18, contro l'approvazione della Legge 30 e l'estensione della precarietà, contro la riforma pensionistica di Maroni centrata sul cosiddetto "scalone". Oggi, col Governo che ci aveva promesso di mettere riparo ai danni delle legislatura precedente siamo costretti a difendere gli stessi diritti messi in discussione dal governo di centrodestra. La cancellazione del limite di tre anni ai contratti a tempo determinato rende l'articolo 18 inutile per le milioni di lavoratori, la Legge 30 viene confermata al 99% e la differenza tra questo governo e il governo precedente si condensa nella differenza che c'è tra uno scalone e più scalini che portano comunque nella stessa direzione: lavorare in condizioni peggiori, meno pagati e più a lungo per avere una pensione più bassa. Mentre i dati ci dicono che le nostre aziende continuano a guadagnare e i nostri salari non sono mai stati così bassi negli ultimi 4 anni, nonostante la ripresa economica.

Negli anni passati abbiamo lottato per costruire un futuro migliore per noi e per le nostre famiglie, cioè per vedere cambiare le politiche e non solamente le facce di chi ci governa. Noi produciamo la ricchezza che scorre a fiumi nelle tasche di chi taglia i nostri salari per "competere" con paesi dove i lavoratori vivono in condizioni di sfruttamento ottocentesco e nelle tasche degli speculatori che pagano percentualmente meno tasse di noi. Noi produciamo i tesoretti che vengono impiegati per coprire la detassazione degli straordinari e tutte le forme di assistenzialismo a favore dei nostri datori di lavoro. Noi produciamo anche la ricchezza che serve a qualche esponente di questo governo per portare suo figlio al Gran Premio di Monza, mentre noi ai nostri figli a stento riusciamo ad assicurare una vita e un'educazione dignitose.

Per questo

- Diciamo NO! a un accordo con cui la stessa Cgil "prende atto" di politiche sostanzialmente equivalenti a quelle contro cui 5 anni fa portava in piazza milioni di persone, chiedendoci di accettare colpi mortali in cambio di qualche buffetto sulla guancia;

- esprimiamo la nostra solidarietà all'iniziativa del 29 settembre convocata da numerosi delegati e delegate sindacali della Toscana;

- ci uniamo al loro invito a una mobilitazione per bocciare il Protocollo del 23 Luglio;

- reclamiamo il diritto per tutti gli iscritti al sindacato di manifestare liberamente la propria opinione di qui al momento del referendum, senza censure né limitazioni.

Prime adesioni: Baccino Osvaldo (Rsu Osp. S. Corona Pietra L.), Barbero Fabio (Rsu Aster Genova), Barsotti Rolando (Rsu Sirti Genova), Bobbio Antonio (Rsu Aster Genova), Bogliolo Anna (Rsu Abb Genova), Bonarino Giorgio (Rsu Bitron Vado L.), Borghi Alessandro (Rsu Ilva Genova), Bruzzone Flavio (Delegato Bombardier Vado L.), Ferrando Giovanni (Rsu Aster Genova), Ferrari Claudio (Rsu Sirti Genova), Nicoletti Felice (Rsu Fac Albisola), Priano Domenico (Rsu Abb Genova), Raffaele Giovanni (Rsu Aster Genova), Repetto Renato (Rsu Asl 3 Genova), Signorello Massimiliano (Rsu Fincantieri Genova), Solari Simone (delegato rimessa Amt Cornigliano Genova), Stagnaro Luigi (Rsu Fincantieri Riva Trigoso), Poggi Silvio (pensionato Savona).

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