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(29 Settembre 2007)
2001: l'Afghanistan dei Taliban, dopo anni in cui era uno dei principali produttori di oppio del mondo, ne riduce drasticamente la produzione, dai 91.000 ettari del 1999 e gli 82.000 dell'anno precedente agli 8.000 ettari.
Quel settembre, con invaso il paese, i Taliban rovesciati e al loro posto messo un governo più compiacente.
Il raccolto di oppio schizza a 74.000 ettari nel 2002, 80.000 nel 2003, 131.000 nel 2004, fino al record di 193.000 ettari di quest'anno.
2007: a partire dal 2004 la junta birmana comincia, con l'assistenza dell'Onu, una campagna per sradicare la produzione di oppio, del quale è il secondo produttore mondiale. Tra il 2005 e il 2007 il crollo della coltivazione è evidente. In seguito allo scoppio di una protesta contro la junta per i rincari dei prezzi dei generi alimentari, alimentata da altre proteste latenti nel paese da parte di alcune minoranze, i governi occidentali (soprattutto USA) si fanno ufficiosamente portavoce della rivolta, spingendo per la rimozione del governo birmano e la sua sostituzione con un altro di loro gradimento.
Fonti:
http://www.unodc.org/pdf/research/AFG07_ExSum_web.pdf (in inglese, pagine 11 e 12)
http://www.unodc.org/pdf/annual_report_2007/southeastasia.pdf (in inglese, pagine 6 e 7)
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