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(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Myanmar: a pensar male si fa peccato, però...

(29 Settembre 2007)

2001: l'Afghanistan dei Taliban, dopo anni in cui era uno dei principali produttori di oppio del mondo, ne riduce drasticamente la produzione, dai 91.000 ettari del 1999 e gli 82.000 dell'anno precedente agli 8.000 ettari.
Quel settembre, con invaso il paese, i Taliban rovesciati e al loro posto messo un governo più compiacente.
Il raccolto di oppio schizza a 74.000 ettari nel 2002, 80.000 nel 2003, 131.000 nel 2004, fino al record di 193.000 ettari di quest'anno.

2007: a partire dal 2004 la junta birmana comincia, con l'assistenza dell'Onu, una campagna per sradicare la produzione di oppio, del quale è il secondo produttore mondiale. Tra il 2005 e il 2007 il crollo della coltivazione è evidente. In seguito allo scoppio di una protesta contro la junta per i rincari dei prezzi dei generi alimentari, alimentata da altre proteste latenti nel paese da parte di alcune minoranze, i governi occidentali (soprattutto USA) si fanno ufficiosamente portavoce della rivolta, spingendo per la rimozione del governo birmano e la sua sostituzione con un altro di loro gradimento.

Fonti:
http://www.unodc.org/pdf/research/AFG07_ExSum_web.pdf (in inglese, pagine 11 e 12)
http://www.unodc.org/pdf/annual_report_2007/southeastasia.pdf (in inglese, pagine 6 e 7)

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L'agenda internazionale dei narcotici dietro l'instabilità del Myanmar

Nel mese passato il governo militare del Myanmar è stato al centro di manifestazioni sempre più energiche, risultanti negli ultimi giorni in violente repressioni militari. Ciò che deve essere sottolineato è l'aperto sostegno dell'amministrazione Bush per i dissidenti, insieme al crescente appoggio internazionale (occidentale) dietro ad un tentativo di colpo di stato ed ai probabili obiettivi parapolitici dietro questa agenda.
La fine del Triangolo d'Oro: dannosa per gli affari
Secondo un rapporto di Thomas Fuller del International Herald Tribune, negli ultimi anni il Triangolo d'Oro ha perso la sua importanza come narcoregione. Infatti, secondo alcune stime, il leggendario Triangolo ora conta soltanto per il 5% dell'approvvigionamento mondiale di oppio. [Notorious Golden Triangle loses sway in opium trade, Thomas Fuller, International Herald Tribune, September 11, 2007]
Non c'è da meravigliarsi che la Mezzaluna d'Oro e l'Afghanistan, ora sotto il controllo degli USA e delle agenzie di intelligence loro mandatarie, siano di gran lunga i fornitori mondiali numero uno di oppio come anche la regione produttrice di droga globalmente più importante, sminuendo la Colombia ed il Triangolo d'Oro.
Infatti, il crollo del Triangolo d'Oro negli ultimi anni può essere fatto risalire agli sviluppi geostrategici che vanno contro l'agenda di interessi internazionali dei flussi monetari multimiliardari del narcotraffico criminale dai quali dipende il sistema finanziario e bancario.
Come osservato da Fuller:
1. Le Nazioni Unite attribuiscono al governo centrale del Myanmar di condurre l'estirpazione dell'oppio.
2. Anche le milizie con legami di vecchia data al traffico di eroina hanno spinto per lo sradicamento.
3. La Cina ha giocato un ruolo importante nel sollecitare i coltivatori di oppio a sradicare.
4. Il governo laotiano ha condotto la sua campagna per lo sradicamento dell'oppio. I funzionari capiscono il collegamento tra la povertà e l'oppio ed il fatto che "sono principalmente i sindacati del crimine organizzato che ne profittano".
Questi sviluppi del settore narco, in parallelo con 1) altri motivi finanziari e politici del perché sarebbe preferito un nuovo governo in Myanmar; 2) una fragile e traballante economia mondiale che fronteggia numerose bolle finanziarie ed insolvenze; e 3) il fallimento continuo nel controllare il Medio Oriente o contenere la crescente potenza politica ed economica della Cina, getta una luce diversa sull'improvviso scoppio di interesse da parte dell'amministrazione Bush a sostenere un colpo di stato o un cambio di regime in Myanmar.
L'amministrazione Bush, il simbolo del potere politico criminale, non sostiene i "diritti umani". Utilizzerà ogni mezzo, compresa la manifesta forza militare, per proteggere gli interessi geostrategici che dipendono dal narcotraffico mondiale.
La rivitalizzazione del traffico di droga del Triangolo d'Oro e l'instaurazione o il sostegno per un regime apertamente pro-USA in Myanmar beneficiano gli interessi finanziari occidentali. Qualsiasi punto d'appoggio nel sudest asiatico avvantaggia pure gli sforzi per contenere la Cina.

http://freebooter.da.ru/

(29 Settembre 2007)

Larry Chin
28 settembre 2007

tomyai@alice.it

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