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Trento: Solidarieta' con i 151 indagati per le autodenunce a trento

comunicato slai-cobas Tn e collettivo comunista A.Gramsci

(9 Dicembre 2002)

A Trento sono state messe sotto inchiesta 151 persone, tra cui diversi studenti, per "cospirazione politica mediante associazione". Si tratta di 151 firmatari di un modulo di autodenuncia in solidarietà con i 20 compagni arrestati su richiesa della procura di Cosenza.

Per fare questo tipo di operazioni, la magistratura rispolvera sempre più frequentemente il codice fascista Rocco, in particolare i reati associativi, formulati appositamente negli anni del regime per reprimere i militanti del Partito Comunista Italiano e gli altri oppositori.

Come nel resto d'Italia, anche nella nostra regione si cercano tutti i pretesti per intimidire e disgregare le inziative di protesta e di lotta dei giovani e dei lavoratori, allo scopo di lasciare mano libera al governo nelle sue politiche guerrafondaie, antioperaie e liberticide, a salvaguardia degli interessi del capitale finanziario e industriale.

Di questo processo di repressione che sta avanzando è responsabile in particolare il governo Berlusconi, ma i precedenti governi di centro-sinistra hanno dato un contributo decisivo per creare le premesse degli attuali attacchi repressivi.. Basta ricordare tra il resto, come nel 1999, il presidente della commissione stragi parlamentare DS Pellegrino sia stato uno dei più accaniti sostenitori dell'applicazione del reato associativo su vasta scala.

Pur non condividendo la forma delle autodenunce (che riteniamo espressione di una linea politica inadeguata e facilmente strumentalizzabile a danno dei reali interessi dei giovani e dei lavoratori), invitiamo, nell'ambito dello sviluppo di una battaglia complessiva per la difesa delle libertà e dei diritti dei lavoratori, ad esprimere politicamente la solidarietà con gli indagati denunciando l'operazione persecutoria di cui sono stati resi oggetto.

slai-cobas TN
collettivo comunista A.Gramsci
email: tnslai@tin.it

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