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(24 notizie dal 19 Febbraio 2002 al 30 Luglio 2010 - pagina 1 di 2)
Bologna. Martedì 27 luglio 2010, viene data comunicazione che l'azienda di calze di Faenza, OMSA, chiuderà lo stabilimento faentino e aprirà in Serbia. La CGIL di Faenza è stata abbandonata da CISL e UIL nella lotta contro la chiusura. Ma a Bologna altra aziende rischiano la stessa sorte, e l'abbandono questa volta, riguarda anche la CGIL bolognese. I casi riguardano per...
(30 Luglio 2010)
www.comunistiuniti.it
Giovedì 29 Luglio 2010 13:28 Di Caterina Salassa* - Giunge, purtroppo non inattesa, la ratifica degli accordi fra il Ministro dell’Economia serbo e il titolare della Golden Lady, con conseguente chiusura della fabbrica di Faenza, e lo spostamento della produzione delle calze Omsa, in Serbia... Decisione che priverà a breve, del loro posto di lavoro le 320 lavoratrici occupate...
(29 Luglio 2010)
www.dirittidistorti.it
Alessandro Fioroni, Agenzia Ami Sarà la crisi ma il processo di delocalizzazione dell'industria manufatturiera italiana continua inarrestabile, la Serbia poi è diventata una delle mete preferite per piccole e grandi aziende che cercano un basso costo del lavoro e forse anche regole un po' più permissive. Non fa eccezione un marchio famoso come la Omsa. Una fabbrica storica che...
(27 Luglio 2010)
www.radiocittaperta.it
Anche in:
Dal piazzale dell'Omsa a Faenza, in via Pana, sono passati tutti, prima e dopo le elezioni, politici e televisioni, sindacalisti e parlamentari, Pd, PdL, Santoro, Di Pietro, La7 e Ballarò... ma la Omsa chiude. Mesi di mobilitazioni, le operaie a presidiare i cancelli dello stabilimento giorno e notte per impedire che i macchinari venissero smontati e portati in Serbia, cortei e persino concerti,...
(9 Aprile 2010)
a cura delle compagne del Centro Sociale Askatasuna e del collettivo femminista Rossefuoco
Amiche e amici, vi porto via un po' di tempo raccontandovi quello che sta succedendo in questi giorni a Faenza, più o meno nell'indifferenza generale. Lo stabilimento OMSA di Faenza (RA) sta per essere chiuso, non per mancanza di lavoro, ma per mettere in pratica una politica di delocalizzazione all'estero della produzione. Il proprietario dell'OMSA, il signor Nerino Grassi, ha infatti deciso...
(24 Febbraio 2010)
Valeria
Tutta Faenza ha risposto all’appello delle 320 operaie della OMSA che rischiano il posto di lavoro perché il mantovano padron Nerino Grassi, proprietario del colosso Golden Lady, ha deciso di licenziare, chiudere, partendo proprio dall’Emilia e delocalizzare il Serbia. Là, dice, lo ritengono un benefattore, perché paga stipendi mensili di oltre 300 euro mentre la...
(17 Gennaio 2010)
Monica Perugini
Padron Grassi e la sua famiglia possiede la OMSA, il prestigioso marchio di calze noto in tutto il mondo: ha fabbriche un po’ ovunque in Italia, oltre che nella “sua” Castiglione delle Stiviere (MN) dove, da anni, oltre ad essere il punto di riferimento dell’imprenditoria locale e il precursore della trasformazione dei calzifici da laboratorio nel garage sotto casa a impresa,...
(11 Gennaio 2010)
Monica Perugini (proletari@)
“L'azienda fa saltare l'incontro - L'ad Lenzi si dimette - Continuiamo a lottare” - Comunicato dell'assemblea dei lavoratori e della lavoratrici Spx dal presidio permanente (...) Comunicato dell'assemblea dei lavoratori e della lavoratrici Spx dal presidio permanente 21° giorno di presidio permanente Sala Baganza, 2 ottobre ,09 “L'azienda fa saltare l'incontro - L'ad Lenzi si...
(3 Ottobre 2009)
Il sistema capitalistico internazionale è attraversato da una crisi di sovrapproduzione che non risparmia neppure il cosiddetto “Nordest produttivo”. Tutti i settori registrano cali significativi di fatturato ed ordini. La crisi accelera il processo di formazione dei monopoli. I gruppi capitalistici più grandi tendono a diventare sempre più grandi (attraverso un...
(28 Aprile 2006)
Claudio
Dopo l'affollata assemblea pubblica che si è tenuta lunedì sera a Montecchio Maggiore ieri i lavoratori dello stabilimento di Lonigo hanno organizzato uno sciopero con corteo e manifestazione bloccando la statale 11 Vicenza-Verona ed il casello autostradale di Montebello per circa tre ore. L'iniziativa rende visibile la lotta che i lavoratori Fiamm S.p.A. stanno conducendo ormai da...
(9 Giugno 2005)
http://www.gazzettino.it/
La crisi economica del modello imprenditoriale ed il fenomeno della delocalizzazione, orami rappresentano un nodo ineludibile per le politiche regionali nel Veneto. I dati annunciati dalle organizzazioni sindacali parlano chiaro, nei prossimi mesi si potrebbe arrivare ad una perdita occupazionale di oltre 50.000 lavoratori. Grandi e medie aziende pensano di superare tale congiuntura, delocalizzano...
(9 Giugno 2005)
Pietrangelo Pettenò PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA Gruppo consiliare alla Regione Veneto
Venerdì 10 giugno 2005, giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici i lavoratori degli stabilimenti Fiamm di Montecchio Maggiore e Almisano (Vi) protesteranno contro la decisione dell'azienda di delocalizzare in Cina e nella Repubblica Ceca le produzioni delle fabbriche vicentine, con conseguente chiusura e perdita di circa 440 posti di lavoro.
(5 Giugno 2005)
http://www.liberazione.it/
Il VI° Congresso Provinciale del PRC di Pordenone, riunitosi nella giornata del 20 Febbraio 2005, dopo aver fatto propri i tre ordini del giorno presentati in apertura dei lavori; ESPRIME Forte preoccupazione per la crisi del settore industriale che investe l’intera provincia dovuta ai processi di globalizzazione ed alle risposte miopi di chi privilegia la delocalizzazione a reali processi...
(24 Febbraio 2005)
L'annuncio lanciato dai vertici Electrolux sulle future strategie di delocalizzazione della multinazionale comincia a delinearsi in maniera più precisa. Per l'Italia le notizie più negative riguarderebbero il comparto del "freddo" e dei piani cottura con ulteriori "tagli" per gli stabilimenti di Susegana e di Forlì. Ma ci sarebbero alcune novità importanti anche per lo...
(20 Febbraio 2005)
articolo de Il Gazzettino
I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista Maurizio Tosi e Pietrangelo Pettenò hanno presentato un emendamento alle legge regionale sui tributi, in discussione da oggi in Consiglio regionale, che prevede un aumento dell'aliquota Irap per le aziende che hanno delocalizzato all'estero parte delle proprie attività. La maggior imposizione regionale, secondo i proponenti, rappresenterebbe...
(24 Novembre 2004)
Nel mese di settembre i vertici aziendali Electrolux e Zoppas hanno confermato la loro intenzione di procedere con il piano di trasferimento della produzione. Electrolux prevede di trasferire in tre anni 300 mila lavatrici nella nuova fabbrica russa di San Pietroburgo, oltre 400 mila frigoriferi da Susegana in Ungheria e 300 mila essiccatori da Porcia in Polonia. Il tutto significa 500 posti di lavoro...
(10 Ottobre 2004)
il pane e le rose
Serve un intervento forte e drastico per scoraggiare la fuga delle imprese verso l’estero dove vanno a cercare meno stipendi, meno regole e più profitto. Le aziende che chiudono gli stabilimenti nel Veneto per aprire aziende nell’est europeo, in estremo oriente o in nord africa, per poi tornare a rivenderci i loro prodotti, devono essere penalizzate rispetto a quante invece fanno...
(22 Luglio 2004)
Nicola Atalmi Segretario regionale Comunisti Italiani
All’inizio del mese di Maggio la direzione della Tessitura Monti di Maserada (Treviso) ha comunicato ai lavoratori e ai sindacati il proprio piano di ristrutturazione che prevede la delocalizzazione in Repubblica Ceca e di conseguenza 208 “esuberi” nello stabilimento di Maserada. La risposta dei lavoratori è stata immediata e generale con un’adesione unanime allo sciopero...
(21 Luglio 2004)
Sara' Informest, l'Agenzia per lo sviluppo e la Cooperazione Economica Internazionale partecipata, dalle regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, dalla Provincia autonoma di Trento, dall'Ice e da Unioncamere, a realizzare e a gestire il portale Balcani on-line. Si tratta del sito di riferimento per tutte le iniziative concernenti la legge 84 del 2001 i cui fondi vedono tra i maggiori...
(16 Luglio 2004)
(ANSA) - GORIZIA, 23 GIU
Il volume indaga sul campo le vicende del Kosovo e della Romania e le loro conseguenze nel Veneto, la regione che più di altre ne ha raccolti i frutti. Nel caso del Kosovo l'autore documenta sia i prodromi del conflitto sia gli esiti migratori del dopoguerra. In Romania, anche se il passaggio è stato meno cruento, la politica della "porta aperta" ha provocato un'irruzione di capitali...
(17 Giugno 2004)
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