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E’ un Sisi paterno quello che ha incontrato al Cairo Mario Calabresi, direttore de La Repubblica, nelle vesti di ambasciatore più che di giornalista, tanto la sua intervista appare vuota, privata di tutte le domande, certamente imbarazzanti, ma necessarie per il mestiere di chi le fa, o dovrebbe farle, e per la posizione tenuta fino a questo momento dai vertici egiziani che dal generale...
(16 Marzo 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
La normalità dell’autobomba - La Turchia che attacca e subisce, che conta vari nemici e vorrebbe aumentarne numero ed efficacia (detonatoria e di conflitto politico), la Turchia dell’establishment che cerca di normalizzare il terrorismo imparando a conviverci, che afferma di combatterlo senza far comprendere se riuscirà nell’intento o se ne servirà per governare...
(14 Marzo 2016)
Enrico Campofreda
L’harem? Scuola di vita per le donne. Non solo lo pensa, ma l’afferma pubblicamente Emine Erdogan, sicuramente per tenere il passo del consorte-sultano che, fra una repressione e l’altra, non perde occasione per evidenziare la nostalgia ottomana. La first lady turca l’asseconda e coscientemente sostiene come le giovani donne mantenute e segregate nel palazzo Topkapi fino all’ultima...
(11 Marzo 2016)
Enrico Campofreda
Magistrato omertoso - Per Hassam Nassar, procuratore di Giza che indaga sulla morte di Giulio Regeni, il caso resta un giallo come il cartello di Amnesty International che chiede giustizia per il nostro connazionale. E la via intrapresa dalle indagini egiziane difficilmente porterà ad alcuna verità. Il quotidiano La Repubblica, che coadiuva la nota Ong cercando di dipanare la coltre...
(9 Marzo 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
Se lo son portati via due poliziotti con le buone, Abdulhamit Bilici direttore di Zaman, diventato nell’ultimo anno il maggior giornale d’opposizione turco in virtù delle sue 650.000 copie di tiratura. Un’opposizione tutta interna all’Islam politico che da tempo si scontra con quello erdoganiano ed è animato dall’ex amico Gülen, l’imam migrato...
(7 Marzo 2016)
Enrico Campofreda
Il corpo di ragazza, seminudo e maculato di sangue, sta su un impiantito di mattoncini. Già rigido, la vita è volata via, oltre le macchie rosse che s’intravvedono su un fianco, sul petto. Via dall’enorme grumo rappreso di lato. La foto è stata lanciata su un social network. Le due mimetiche turche, di poliziotto e militare, che osservano il cadavere potrebbero essere...
(12 Febbraio 2016)
Enrico Campofreda
“Diecimila a uno” è il rapporto della rappresaglia che, non un poliziotto qualsiasi o un capitano dell’esercito, ma direttamente il ministro egiziano alla Giustizia, Ahmed al-Zind, vorrebbe applicare quando cade qualche membro delle Forze Armate. I diecimila da eliminare sarebbero attivisti della Fratellanza Musulmana. La minaccia non è enunciata in una cena fra generali,...
(10 Febbraio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
La cronaca, specie se nera, corregge la disattenzione dei media, casuale o voluta, sebbene di taluni crimini si parli, di altri meno, di certi per nulla. Nella recente storia sociopolitica dell’Egitto, paese amico dell’Italia specie nel business, sui massacri lì perpetrati dall’esercito all’epoca della rivolta di Tahrir, si scrisse e si discusse parecchio. Lo fecero...
(8 Febbraio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
Chi ha assassinato Giulio Regeni, il ricercatore italiano residente dallo scorso settembre al Cairo per motivi di studio? Lo domandano i familiari e ora anche lo Stato italiano tramite una nota della Farnesina, inviata ufficialmente alle autorità egiziane. La promessa di far luce sulla vicenda giunge direttamente dal presidente, il generale-golpista Al Sisi, che si è impegnato con la...
(4 Febbraio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
Pattuglie in marcia fra edifici scarnificati. Le case sventrate, incenerite preventivamente sotto il fitto tambureggiare di granate. Nera pece tutt’attorno, dentro e fuori i locali che plumbee nubi incorniciano all’orizzonte. Anche il tempo meteorologico s’è vestito a lutto nelle cittadine di Cizre e Sirnak, spettrali icone dei mesi d’assedio e guerra. Certo guerra,...
(3 Febbraio 2016)
Enrico Campofreda
E’ il 25 gennaio e il presidente egiziano al-Sisi parla di Rivoluzione. Quella storica del 2011, fatta sua già un anno fa, quando lanciava proclami da presidente eletto per far dimenticare il preludio golpista. La storia scritta dai vincitori ha sempre verità favorevoli al proprio disegno e l’Egitto, spaccato in due già nei mesi seguenti il disarcionamento di Mubarak,...
(25 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
Secondo certi sudditi, che twittano ovviamente celati dietro account di fantasia, i Saud sarebbero una dinastia sul viale del tramonto. Altri sostengono che quella famiglia, alla guida del Paese da ottant’anni, sia “il meglio del peggio”, altri ancora assicurano che per nessuna ragione abdicherà. Ai cittadini sauditi re Salman chiede “ascolto e obbedienza”, chi...
(22 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Paese arabo»
Ennesimo massacro di studenti, come a Peshawar a fine 2014. In quell’occasione si trattava di figli di ufficiali dell’esercito di Islamabad che frequentavano le scuole dell’obbligo presso un complesso privato. Ne furono uccisi centoquarantaquattro. Stamane le ventuno vittime sono universitari e qualche docente della struttura Bacha Khan, sita a Charsadda, sempre nel nord-ovest pakistano,...
(20 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
A Kabul c’è un balletto in corso fra Yusuf Nuristani, tuttora a capo della Commissione Elettorale Indipendente, e il premier Abdullah Abdullah, l’amico per forza del presidente Ghani. Sappiamo quanto la diarchia afghana si regga sulle stampelle statunitensi, stampelle fragili dopo la diminuzione delle truppe d’occupazione, che comunque potrebbero tornare chiunque dovesse essere...
(19 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Afghanistan occupato»
Arriva un giullare vestito alla Rigoletto e grida: “E’ morto Accattone!!!”. Noi capiamo. Non è Verdi ma, come nel Novecento di Bertolucci, certe morti lasciano il segno. Ribadiscono quel che era finito da parecchio. Non un’età splendente perché non era tale, ma dell’epoca genuina cui quel sottoproletariato apparteneva. E’ questo l’oro...
(15 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Culture contro»
Dire che a Kabul ci sia un luogo di perdizione, sembra una battuta, anche di cattivo gusto. Tanto è drammatica la vita in ogni angolo di quella capitale. Eppure il ponte di Pul-e Sukhta da tempo è diventato un luogo sempre più frequentato. Da un’umanità dannata - oltre che dalla guerra e dall’occupazione occidentale che prosegue anche coi nostri nuclei di bravi...
(14 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
in: «Afghanistan occupato»
In quel trionfo della morte che è diventata la Turchia odierna, dove anche un luogo della Storia come Sultanahmet resta deserto, non solo per l’ennesima strage del Daesh ma per il divieto assoluto partito direttamente dal presidente Erdogan di far circolare chiunque non vesta una divisa, in un Paese diviso in due: sudditi e terroristi (quest’ultimi distinti in kamikaze reali e bombaroli...
(13 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
Se il numero dei guerriglieri del Partito dei lavoratori kurdi uccisi sino a metà dicembre da esercito e polizia ammonta a 448, come afferma una nota del comando militare turco, chi sono le restanti duemilaseicento vittime della repressione che da mesi s’abbate sulle province del sud-est? E’ il popolo kurdo. Civili d’ogni età, di cui parliamo da settimane, assassinati...
(11 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
Cinquant’anni aveva Galip Gezginci, trentacinque Engin Sahinli. I loro resti li ha conservati il gelo di questi giorni lungo una strada che porta a un villaggio chiamato Bespinar, nel distretto di Çinar. Li hanno trovati distesi e rigidi alcuni abitanti locali, sfuggiti ai raid delle squadre della morte, non si sa se quelle ufficiali che vestono l’uniforme di esercito e polizia...
(8 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
C’è modo e modo di assassinare a sangue freddo. I boia sauditi lo fanno con la spada, i compari-antagonisti che provano a superarne fondamentalismo e cinica ferocia usano coltellacci, poi c’è chi spara indiscriminatamente sui civili. L’ha fatto ancora l’Isis a Parigi, lo fa lo Stato turco da due mesi accanito contro le popolazioni kurde del sudest del Paese. Lo...
(7 Gennaio 2016)
Enrico Campofreda
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