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I media, i consulenti, gli economisti, le banche d’investimento, i presidenti delle banche centrali, i ministri delle finanze, i governanti non fanno altro che parlare della “crisi greca”. Davanti a tanto strepito male intenzionato è giusto parafrasare quella frase della campagna di Bill Clinton per dire, e sottolineare, che la crisi è del capitalismo, non della Grecia....
(27 Giugno 2011)
Atilio Boron Politologo argentino
in: «La Grecia brucia!»
La Grecia è di nuovo in primo piano nell’attualità internazionale: il fatto non ha niente di sorprendente. Questa volta non si tratta semplicemente del debito o della concessione dei cosiddetti “aiuti” dell’Unione Europea e del F.M.I., ma delle reazioni che queste realtà economiche suscitano in una popolazione traumatizzata da un anno di “terapia...
(26 Giugno 2011)
Stathis Kuvelakis, Professore del King’s College di Londra, giornalista e scrittore
in: «La Grecia brucia!»
In un memorabile passaggio del Manifesto Comunista Marx ed Engels sostengono che, con la sua ascesa, la borghesia strappò impietosamente il velo ideologico che impediva ad uomini e donne di percepire la vera natura delle loro relazioni sociali “per non lasciar esistere altro legame che il freddo interesse, il ‘pagamento in contanti’”. Il capitalismo, dicevano, “ha...
(24 Giugno 2011)
Centro di Iniziativa Proletaria G. Tagarelli - Milano
Quando bombardarono Corea, Vietnam, Laos, Cambogia, El Salvador e Nicaragua non dissi niente perchè non ero comunista. Quando bombardarono Cina, Guatemala, Indonesia, Cuba e il Congo non dissi niente perché non lo sapevo. Quando bombardarono il Libano e Granada non dissi niente perché non lo capivo. Quando bombardarono Panamà non dissi niente perché non ero un...
(23 Giugno 2011)
William Bloom
Gli autisti buttano solo un’occhiata, passando, a questa gigantesca struttura tra le dune al sud di Rishon Litsion, a sud-est di Tel Aviv. E’ proibito uscire dall’autostrada Tel Aviv- Rishon Litsion verso la strada laterale che porta a questo edificio, protetto dietro muri di calcestruzzo dotati di sistemi di vigilanza e osservazione di ultima tecnologia sviluppati dalle industrie...
(22 Giugno 2011)
Saleh El-Naami (giornalista del settimanale egiziano Al Ahram)
in: «Palestina occupata»
In guerra, le informazioni sulle atrocità vanno trattate con scetticismo. Ispezionando un campo di battaglia dove aveva combattuto, il grande generale confederato Stonewall Jackson si voltò verso un aiutante e domandò: “Ha mai pensato, signore, che opportunità offre un campo di battaglia ai bugiardi?”. Voleva dire che in guerra la gente, a causa del freddo,...
(21 Giugno 2011)
Patrick Cockburn
in: «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»
Si può passare per Queens e incontrare decine e decine di lavanderie senza un solo cliente in tutta la giornata. Di solito sono piccoli negozi, condotti da una sola persona che non frequenta i vicini. Niente a che vedere con gli imponenti edifici delle banche di Wall Street, che neanche loro lavano biancheria: si dedicano ad un altro tipo di pulizia. E’ difficile calcolare il volume...
(17 Giugno 2011)
Juan Gelman
in: «Il capitalismo è crisi»
Le prigioni israeliane o l’inferno in terra Le carceri israeliane sono essenzialmente carceri politiche. I reclusi sono soprattutto palestinesi sospetti, accusati e, a volte – sulla base di confessioni sotto coercizione – “condannati” per aver realizzato, incitato o progettato atti di resistenza, pacifici o armati. Nonostante non ci siano statistiche sulla popolazione...
(16 Giugno 2011)
Ralph Schoenman
in: «Palestina occupata»
L’apparizione di un nuovo ceppo letale del batterio Escherichia coli (E.coli) negli alimenti in Europa mette in chiaro, di nuovo, il disastro sanitario in cui ci ha ficcato il sistema agroalimentare industriale. Lo trattano come un incidente, ma in realtà è qualcosa di sempre più frequente, perché è una conseguenza sistemica. C’era da aspettarselo, come...
(6 Giugno 2011)
Silvia Ribeiro Ricercatrice del Grupo ETC, Messico.
Formano uno shish kebab di monarchie ereditarie, emirati e teocrazie assolute. La maggioranza sta seduta su oceani di petrolio (il 45% delle riserve mondiali). Sono tossico-dipendenti dal glamour e dai fronzoli dell’Occidente, da Londra a Montecarlo, dalle delicatessen di Parigi alle squisitezze armamentistiche dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). Detestano la democrazia...
(1 Giugno 2011)
Pepe Escobar
in: «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»
La borghesia illude i proletari sulla possibilità di cambiamenti reali. Pensare di poter cambiare la propria situazione di vita e di lavoro semplicemente con il voto nelle urne, sostituendo i rappresentanti politici dello schieramento di destra con quelli di sinistra ( o viceversa) senza intaccare la struttura e il modo di produzione capitalista porta a grandi delusioni. Il voto serve a legittimare...
(30 Maggio 2011)
Michele Michelino Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”
Dopo essere stata mantenuta per decenni dai soldi dei contribuenti italiani e arricchita sullo sfruttamento degli operai italiani, ora che nella crisi si acuiscono le lotte fra i grandi gruppi industriali per salvaguardare le quote di mercato e ottenere il massimo profitto, la Fiat si prepara ad abbandonare il paese. La Fiat entrata in Chrysler grazie ai soldi concessi in prestito dal governo americano...
(29 Maggio 2011)
Michele Michelino Centro di Iniziativa Proletaria G. Tagarelli - Milano
in: «Crisi e lotte alla Fiat»
Gli “indignati” e la Comune di Parigi Forse per una di quelle sorprese della storia la grande ribellione popolare che oggi commuove la Spagna (e che comincia a riflettersi nel resto d’Europa) scoppia in coincidenza con il 140° anniversario della Comune di Parigi, una lotta eroica nella quale la richiesta fondamentale era la democrazia. Ma una democrazia concepita come governo...
(24 Maggio 2011)
Atilio Boron
Perché all’operazione in cui avrebbero ucciso Bin Laden hanno messo il nome di Operazione Geronimo? Prescott Bush faceva parte, nel 1918, dell’Associazione Skull & Bones (teschi e ossa, in inglese). Sfidato dai suoi colleghi, penetrò in un cimitero apache e rubò lo scalpo del leggendario capo Geronimo. Padrone di terre in Texas, Prescott diventò un industriale...
(20 Maggio 2011)
Frei Betto (*)
Cominciamo con l’invocazione di un’icona della cultura occidentale, Dante: “lasciate ogni speranza, o voi che entrate”, perché il diritto internazionale come lo conosciamo ha appena ricevuto una stoccata al cuore. Il “nuovo” darwinismo sociopolitico implica neocolonialismo umanitario, assassinii mirati (esecuzioni extragiudiziali) e guerra di droni, tutto...
(12 Maggio 2011)
Pepe Escobar
in: «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»
In alcune osservazioni scritte dopo il disastro nucleare giapponese, il Dott. Abraham Behar, presidente dell’Associazione dei Medici Francesi per la Prevenzione della Guerra Nucleare (AMFPGN) si domandava: “Chi si preoccupa dei lavoratori della manutenzione di Fukushima? Si alzano voci che ricordino la sorte dei 50 tecnici che fanno quello che possono nella centrale altamente radioattiva:...
(4 Maggio 2011)
Pierre Rousset
in: «Nucleare? No grazie!»
Una delle grandi sorprese che avevano suscitato le ribellioni popolari nel mondo arabo è che avevano lasciato momentaneamente fuori gioco tutte le forze islamiste e, più in particolare, la più sospetta ed estremista, Al-Qaeda, firma commerciale di contenuto oscuro lungamente utilizzata per sostenere dittatori, reprimere ogni tipo di dissidenza e sviare l’attenzione dai veri...
(2 Maggio 2011)
Santiago Alba Rico
Riportiamo in anteprima, in attesa della stampa, la presentazione del libro “Dall’Internazionale a Fischia il vento a Niguarda” di Antonio Masi e Michele Michelino sull’insurrezione popolare contro i nazi-fascisti avvenuta il 24 aprile 1945 (anticipando di un giorno l’insurrezione generale) nel quartiere Niguarda di Milano. Resistenza e revisionismo Da alcuni anni è...
(25 Aprile 2011)
Michele Michelino
in: «La nostra storia»
Come trasformare una “missione militare cinetica” – che non è una guerra – in una specie di fase finale, falsificando una risoluzione delle Nazioni Unite che a quanto pare è stata approvata per minimizzare una minaccia umanitaria? Si scrive un articolo d’opinione grossolano, basta chiedere ai Tre Amici – il presidente degli Stati Uniti Barak Obama,...
(23 Aprile 2011)
Pepe Escobar – atimes.com
in: «La guerra "umanitaria" alla Libia e le sue conseguenze»
Il primo ministro del Giappone, Naoto Kan, insiste nel minimizzare le conseguenze del problema nucleare scoppiato a Fukushima. “La crisi si sta stabilizzando a poco a poco, ma non ci sono ragioni di ottimismo” (www.businessinsider.com, 12-4-11). Invita la gente a vivere come al solito, a non fare auto-restrizioni e a consumare i prodotti delle zone colpite “per dare loro appoggio”. Il...
(20 Aprile 2011)
Juan Gelman scrittore e giornalista argentino.
in: «Nucleare? No grazie!»
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