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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(4 Marzo 2014)
Confindustria, per bocca del suo presidente Squinzi, e quella parte di borghesia rappresentata dal PD, hanno licenziato il governo Letta perchè considerato attendista e non incisivo rispetto alle necessità di rilancio degli interessi padronali. Si è giunti così - dopo il vaglio da parte del garante della classe dominante Napolitano - alle dimissioni del governo “di stabilità” incarnato da Letta in favore di un governo “del rilancio”, con il volto di Renzi, insediatosi il 25 febbraio scorso.
Per il proletariato e le masse popolari nulla di nuovo è da attendersi rispetto alla miseria prodotta dall'aggravarsi della crisi strutturale del capitalismo negli ultimi 6 anni, dalla disoccupazione (arrivata ora al 13%, con 3 milioni e mezzo di disoccupati) ai bassissimi salari, al taglio sistematico dei servizi sociali.
Anzi, il nuovo governo ha “licenza di uccidere” approfondendo l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro del proletariato ed attuando quelle controriforme necessarie al sistema capitalista: è questa la “potenza del motore” di Renzi, così com'è la definita il presidente di Confindustria Squinzi.
Nel programma renziano, infatti, al primo posto vi è il cosiddetto “job act”, con il quale il governo provvederà alla revisione degli ammortizzatori sociali: un assegno di disoccupazione vincolato all'accettazione di qualsiasi lavoro e l'eliminazione della cassa integrazione in deroga. Ovvero maggiore ricattabilità, nuovi licenziamenti e salari inferiori rispetto alle precedenti norme di mobilità e cassa integrazione. Inoltre si prospetta la precarizzazione di massa con una nuova forma contrattuale unica per i neo-assunti che preveda la piena licenziabilità nei primi anni di lavoro.
D'altronde proprio nei ministeri dello sviluppo economico e del lavoro vi sono collocati due “eminenti” rappresentanti del capitalismo italiano: la Guidi, amministratore delegato della Ducati energia, nonché in passato presidente dei giovani industriali emiliani e Poletti, già presidente della Lega delle Cooperative. Mentre all'economia è stato piazzato Padoan, proveniente dall'Ocse, una delle maggiori organizzazioni che dirige e promuove a livello internazionale le politiche di sfruttamento e rapina contro i popoli. Per non parlare della neo ministra alla Difesa, Pinotti, che da presidente della Commissione Difesa del Senato a sottosegretario alla Difesa ha sempre appoggiato e promosso le missioni di guerra.
Questi personaggi sono sicuramente rappresentativi per indicare quale sarà il portato reazionario e l'atteggiamento di attacco e incisività antiproletaria di questo governo.
In questo periodo di licenziamenti continui e di ricatti padronali indecenti, con richieste di tagli ai salari, come quella di Electrolux, l'unica risposta da dare alle manovre padronali e governative è quella della lotta di classe. Partendo dalle lotte che, seppur parziali, si sviluppano nel paese per difendere le proprie conquiste e i posti di lavoro, i lavoratori possono trovare le forze e le forme per opporsi ai progetti padronali. E solo lottando si potrà sviluppare la coscienza che questo sistema economico e la sua forma politica, che ne è una appendice, oggi incarnata dal governo Renzi, hanno fatto il loro tempo ed è necessario l'abbattimento del capitalismo e la conquista della società socialista.
GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI!
CONTRO L'ENNESIMO ATTACCO ALLE CONQUISTE OPERAIE
COMBATTIAMO IL GOVERNO PADRONALE!
PER LA LOTTA DI CLASSE,
PER L'ABBATTIMENTO DEL CAPITALISMO!
Collettivo Tazebao – per la propaganda comunista
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