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MATERNITA’ E LAVORO INTERINALE

(1 Febbraio 2016)

Rsu p.i.: grande affermazione di usb pubblico impiego

“Se devo mantenere una donna incinta….la bbotta gliela voglio dare io!!!!” (Cit.Checco Zalone in Sole a catinelle davanti a platea di imprenditori che applaudono).

Ci rifiutiamo di credere che sia questa la “pancia del paese” ma sicuramente un passo indietro nella tutela della maternità si è compiuto con la firma del CCNL di somministrazione da parte di Assolavoro e Cgil Cisl e Uil che prevede l’obbligo di precedenza, quando una lavoratrice neo mamma si rende disponibile a rientrare dopo il congedo, per la reiterazione del contratto in caso di "stessa missione". Ma quando si tratta di turniste e l'azienda ha bisogno di personale sulle 24 ore, la lavoratrice non può più essere disponibile poichè la legge sulla tutela della maternità(Art.53 c.1 L.9/12/77-D.Lgs. 26/03/01) impedisce il lavoro notturno ed in automatico perde il lavoro o rinuncia ad avere un figlio.In questo modo si bypassano le leggi sulla tutela della maternità il cui iter inizio nel 1902 con Legge Carcano
Difficilmente si potranno vedere lavoratrici interinali unirsi per porre fine a questa vergogna, sono sempre donne lasciate sole con la loro scelta: figlio o lavoro. E quando sceglieranno il figlio professionisti potranno dire quali potrebbero essere le implicazioni psicologiche che questo comporterà sul loro futuro.
Facciamo pertanto un appello alla politica, alle associazioni per i diritti e alla consigliera di parità per porre fine a questa odiosa discriminazione affinchè si adoperino per tutelare le suddette lavoratrici.
Genova, lì 01/02/16

USB Gaslini

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