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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(18 Luglio 2006)
Desidero inviare un appello a tutti i deputati del PRC a votare contro il rifinanziarnento della missione in Afghanistan.
Il no alla guerra fa parte del nostro dna di Comunisti e non possiamo sacrificare i nostri ideali di pace, sempre rivendicati in centinaia di manifestazioni e nell’agire politico per squallidi opportunismi politici o per la governabilità dell’ Unione di Centrosinistra, a tutti i costi.
Su Liberazione negli anni precedenti compariva spesso in prima pagina un titolo a caratteri cubitali contro la guerra: Not in my name.
E proprio per questo vi chiedo di non farci partecipare moralmente all’ uccisione di tante altre migliaia di innocenti ed al saccheggio ed alla devastazione dei territori afgani.
Si parla tanto del rischio che a causa di un vostro voto negativo e quindi avverso alla missione Enduring Freedom, possa causare il ritorno di Berlusconi e delle destre al governo del paese. Ma questo è un ricatto che non possiamo accettare.
Non possiamo rinunciare al nostro essere Cornunisti, pacifisti e coerenti con le nostre idee e le nostre lotte.
Se ciò succedesse (il ritorno delle destre), non sarebbe vostra e nostra responsabilità ma di chi invece di perseguire politiche di pace come da mandato ricevuto da centinaia di migliaia di elettori pacifisti, che sono stati determinanti nella vittoria dell’unione, cerca di continuare la stessa politica estera guerrafondaia e filoUsa di Berlusconi.
Sapete bene che quella in Afghanistan non è una missione di pace, come purtroppo ha detto un nostro compagno nella sua veste di importante carica istituzionale.
Dove c’è occupazione rnilitare,violenza, odio, guerra,non può esserci missione di pace,se questa è fatta con militari armati ed addestrati alla guerra.
Per portare la pace si inviano solo medici,personale civile,viveri,ospedali da carnpo,giocattoli,libri e non anche i soldati.
Non ci tradite ma soprattutto non tradite la pace e tutti quelli che hanno marciato in tutto il mondo in questi anni per richiederla con insistenza e con speranza.
Onorate la memoria di quanti per questi ideali hanno dato la loro giovane vita in questi anni.per ultimo esprimo la mia più ampia solidarietà umana e politica al compagno Grassi ed agli altri che nei giorni scorsi hanno gridato forte il loro no alla missione.Difficile scelta che dovrete compiere nel voto,ma ricordate: “Se Parigi val bene una messa, nessuna cosa vale una guerra”.
Avellino 18 Luglio 2006
Beniamino Petracca
Componente del Comitato Politico Provinciale PRC di Avellino
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