">

IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
La pagina originale è all'indirizzo: http://www.pane-rose.it/index.php?c3:o21543

 

Abbiamo fermato il golpe reazionario: Ora occorre dare al processo un contenuto rivoluzionario.

(21 Ottobre 2010)

La lettura del fallito golpe in Ecuador fornita dal PCE



da: "El Pueblo", organo del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Ecuador


05/10/10

Il 30 settembre 2010 il popolo ecuadoriano, i versanti costituzionalisti delle forze armate e della polizia ed il coraggio del presidente Rafael Correa hanno sconfitto un complotto golpista, mascherato da rivendicazioni economiche e professionali, ordito da settori della polizia in collaborazione con forze e partiti della destra che non muovono un dito senza l'assenso dell'imperialismo e che nel loro isolamento e disperazione non escludevano l'assassinio, che comunque è fallito, ma che hanno comunque causato morti e feriti per i quali saranno tenuti a rispondere.

L'imperialismo e l'oligarchia, che stanno cercando il modo di invertire i processi progressisti nella Nostra America, credevano fosse arrivato il loro momento con la presunta sconfitta del presidente Hugo Chávez in Venezuela. Continuino pure a "vincere così" e li sfiderò al Referendum Revocatorio; in questo modo li ha affrontati il comandante della Rivoluzione Bolivariana, le cui forze hanno conquistato la maggioranza assoluta all'Assemblea. Essi pensavano fosse il momento giusto anche in occasione dello sganciamento di 30 bombe da 250 e 500 chilogrammi di esplosivo con decine di aeroplani ed elicotteri sull'accampamento del responsabile militare delle FARC-EP conosciuto come Mono Jojoy. Allo stesso modo, lo pensavano con l'esclusione e l'interdizione per 18 anni della senatrice Piedad Córdoba che tanto ha lavorato per l'Accordo umanitario in Colombia.

Il processo che il popolo ecuadoriano, attraverso sette trionfi elettorali, ha consegnato al presidente Rafael Correa ha fra le sue parti costitutive quella di far emergere le virtù e il marciume della società e, in questo modo, rivelarne la presenza affinché venga svelato il reale volto delle forze sociali.

Non è casuale che l'imperialismo e l'oligarchia per il tentativo golpista abbiano scelto come ariete alcuni settori della polizia poiché lì si trova il terreno fertile per le politiche di cospirazione e infiltrazione avviate sotto il pretesto della generosamente finanziata "lotta alla droga". Non bisogna dimenticare che, in occasione del bombardamento, sbarco, massacro ed esecuzione da parte delle truppe di Uribe nella nostra località di Angostura, l'intelligence della polizia, per prima cosa, ha informato l'ambasciata USA e che molte attività di spionaggio sono coordinate col partito Società Patriottica dell'ex presidente Lucio Gutiérrez, che ha avuto un ruolo attivo nel complotto del 30 settembre, in cui gli insorti sbraitavano entusiasticamente contro il comunismo, contro Fidel e contro Hugo Chávez.

Non è neppure un caso che siano stati il Movimento Popolare Democratico ed il Movimento Pachakutik ad appoggiare all'istante il tentativo reazionario. Il primo di matrice "maoista", fondato dalla CIA nel 1964, con legami con la polizia e che nel Fronte Studentesco Universitario dell'Ecuador (FEUE) dell'Università di Guayaquil vanta pubblicamente una alleanza politica ed organica con il Movimento Madera de Guerrero (Bastone del Guerriero) del sindaco Jaime Nebot, il quale oggi segue lo stesso percorso dei maoisti che in Cile furono contro Salvador Allende ed in favore del colpo di stato di Pinochet e di "Bandiera Rossa" in Venezuela, che si opponevano al governo di Hugo Chávez. L'altro invece è nutrito dai fondi della Banca Mondiale, dell'USAID e della NED, coperture della CIA, tanto per la propria organizzazione quanto per i suoi principali dirigenti. Atteggiamento equivoco questo, che chiaramente non è stata assunto dalla Confederazione delle Nazioni Indigene dell'Equador (CONAIE). Alcune correnti del Partito Socialista accarezzavano velatamente l'idea del golpe, contrariamente alla loro Direzione nazionale.

Anche i dirigenti sindacali legati al finanziamento della Confederazione Sindacale Internazionale(CSI) e del Coordinamento Sindacale Americano (CSA) – sovvenzionate congiuntamente dalla statunitense AFL-CIO e dalle centrali socialdemocratiche e democristiane europee -, hanno appoggiato in modo occulto il golpe attraverso le codarde rivendicazioni "corporative". Non è stato così invece per gli appartenenti alla Federazione Sindacale Mondiale (FSM): la FEI, la più antica organizzazione nazionale indigena in cui militarono Dolores Cacuango e Transito Amaguaña e la Confederazione dei Lavoratori dell'Ecuador (CTE), unica dalla connotazione di classe, nata nella Rivoluzione di Maggio del 1944 i cui militanti con le proprie bandiere si sono riversati nelle strade a fianco delle forze antigolpiste. In conseguenza dell'atteggiamento reazionario dei dirigenti della Confederazione Ecuadoriana delle Organizzazioni Sindacali Libere(CEOSL), della Centrale Ecuadoriana delle Organizzazioni di Classe (CEDOC), della Confederazione Ecuadoriana delle Organizzazioni Classiste Unitaria dei Lavoratori (CEDOCUT) e dell'Unione Generale dei Lavoratori dell'Ecuador (UGTE), si può considerare morta l'opzione di unità e lotta rappresentata dal Fronte Unitario dei Lavoratori (FUT). Quindi riteniamo che la CTE abbia fatto bene a marcare chiaramente la distanza in relazione agli avvenimenti del 30 settembre.

I media della destra hanno incoraggiato lo scalata golpista, diffondendo disinformazione che è stata arginata grazie all'utilizzo delle facoltà costituzionalmente riconosciute decretando legittimamente lo Stato d'eccezione.

Dall'Assemblea nazionale sono arrivati i caotici appelli della destra per una "amnistia" mentre sono risultate evidenti le debolezze ed i calcoli di molti parlamentari del PAIS (Patria Altiva I Soberana), rendendo necessaria un'autocritica e una pesante epurazione per non distruggere il processo .

La solidarietà internazionale è stata un fattore che ha esercitato una notevole pressione sui golpisti: le aperte dichiarazioni di governanti di segno diverso, la ferma risoluzione di Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), le manifestazioni in molte delle nostre ambasciate, le dichiarazioni di molte organizzazioni di tutto il mondo.

Di fronte a questo scenario la migliore alternativa per mettere in un angolo e sconfiggere definitivamente le manovre golpiste è migliorare il contenuto di classe del processo e colmarlo di contenuto rivoluzionario nella prospettiva del Socialismo, calandosi tra le masse organizzate, con coscienza e cultura politica.

Il Partito Comunista dell'Ecuador continuerà ad essere fedele all'Accordo firmato con Rafael Correa il 31 Luglio 2006 e in questo 30 settembre 2010, accanto alla Gioventù Comunista, lo abbiamo pienamente e fieramente dimostrato.

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «America latina: un genocidio impunito»

4597