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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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No alla politica? E i fascisti fanno la loro…

(31 Ottobre 2008)

Ieri a Roma, come in molte città italiane, si stava tenendo una grande manifestazione studentesca contro la “riforma” voluta dal governo Berlusconi per smantellare l’istruzione pubblica nel nostro paese. Proprio nei pressi del palazzo del senato, il corteo è stato fatto segno di un’aggressione da parte di attivisti del gruppo “Blocco Studentesco”, emanazione di Forza Nuova, movimento squadrista diffuso pressochè su tutto il territorio nazionale.

Questa formazione ha preteso di trovare legittimità all’interno delle mobilitazioni di questi giorni, presentandosi come decisa oppositrice delle politiche governative. Il fatto grave è che, in taluni casi, essa ha effettivamente trovato agibilità all’interno dei cortei e delle manifestazioni, approfittando della malafede o dell’ingenuità di chi si sforza di rendere strettamente apolitico il movimento di questi giorni. “Niente bandiere e cori politici durante la manifestazioni”, “né rossi né neri, solo studenti”, si è ripetuto: ed il risultato è che i fascisti si sono sentiti legittimati a imporre la loro egemonia sul movimento con la violenza.

Non si può difendere il diritto all’istruzione chiudendo gli occhi su una realtà di attacco generale alle condizioni di vita delle masse popolari e di contemporanea intossicazione ideologica basata su razzismo, riabilitazione del fascismo e retorica nazionalista. La politica di chi ci governa è chiara: alimentare la guerra tra poveri (italiani contro immigrati) per continuare a fare gli interessi dei ricchi! Ed in questo clima politico e sociale che Forza Nuova e simili si rafforzano.

La controriforma Gelmini unisce saldamente l’aspetto di attacco alle condizioni materiali di vita (con i tagli ai finanziamenti, il blocco del turn over e gli esuberi dei precari) ad aspetti quali la sottomissione dell’istruzione e della ricerca agli interessi dei privati, l’apartheid per i figli degli immigrati inseriti in classi ghetto e il ripristino dell’autoritario “voto in condotta”. Non è solo taglio selvaggio, ma è anche fare gli interessi dei padroni a 360° gradi.

I movimenti di massa non crescono solo in quantità, ma anche in qualità cioè in consapevolezza. Per questo riteniamo che la coscienza politica non vada messa da parte, a beneficio di fascisti e di tutti coloro che intendono strumentalizzare questa lotta, ma vada radicata e approfondita.

La lotta che oggi conduciamo a cosa deve portarci? A qualche ritocco per rendere più accettabile lo smantellamento progressivo dell’istruzione pubblica? Ad accettare i fascisti perché “tanto sono contro la Gelmini anche loro”? A votare PD alle prossime politiche o qualcuno più a “sinistra”, come se i governi di centro-sinistra non avessero fatto man bassa anch’essi dell’istruzione pubblica?
Oppure a farci capire che questo sistema non va perché produce solo sfruttamento, rapina sociale e guerra.
Oggi il capitalismo è in crisi, non lo diciamo solo noi, lo ammettono gli stessi che ne proclamavano fin poco fa l’immortalità. La crisi, la storia lo insegna, produce guerra e miseria, in una spirale di barbarie che solo la prospettiva della trasformazione rivoluzionaria, attraverso la lotta di classe, può superare verso una nuova società.

SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI ROMANI AGGREDITI DAI FASCISTI!
NO ALLA CONTRORIFORMA GELMINI, NO AL FASCISMO!
FAR PAGARE LA CRISI AI PADRONI!

Gruppo Primo Maggio 1945 (trieste)

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