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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
La pagina originale è all'indirizzo: http://www.pane-rose.it/index.php?c3:o43999
(11 Luglio 2014)
dal blog: http://sinistrainparlamento.blogspot.it
Ho davanti agli occhi la foto di un bimbo con le gambe passate nel tritacarne delle bombe israeliane. Non mi sento di postarla e quindi vado oltre, non senza aver lasciato gran parte del cuore lì, sul povero corpicino.
Per “farmene una ragione” lascio vagare il cervello e no, non riesco a scacciare l’odio profondo, incontenibile, che fa fibrillare ogni singola parte del mio essere. Allora penso al popolo innocente, non solo a quello palestinese, è ovvio, penso invece a noi, italiani disponibili alla lacrimuccia di circostanza, valida sino all’angolo provvidenziale. Gente rotta a tutte le commozioni, che non esita a definire innovatore e progressista il primo mascalzone potente che grida contro la guerra “dimenticando” di puntare il dito contro i responsabili.
Come si dice il Liguria, il mugugno è libero, ma, posso dire? Fa un po’ schifo se non trova riscontro nei fatti. Penso a cose minute, talmente insignificanti che non varrebbe la pena di parlarne, ad esempio, a quelli che, ponendo le mani su un prodotto israeliano in un supermercato, dimentichi del pezzo di bomba fornito con l’acquisto, lo mettono nel carrello. Penso a quelli che pendono dalle Labbra dei “simpatici” Renzi e Napolitano, senza chiedere loro conto dell’alleanza complice col boia d’Israele e a quelli che, se interpellati, rispondono va beh, ma non si può far niente.
Penso a quelli che hanno alzato, giustamente, la loro voce contro il razzismo antisemita e poi tacciono sul genocidio del popolo palestinese. Rilevo a questo proposito, una miscela nauseante di sensi di colpa, opportunismi, cautele, che sconfinano spesso con la complicità. E’ comprensibile quella che viene dai rappresentanti politici del capitalismo e della chiesa, sono gli eredi di ciò che ha reso possibile l’olocausto, ma non lo è quando questa miscela è presente in settori consistenti delle masse lavoratrici e popolari.
Lo so, la maggior parte di noi ha le sue gatte da pelare, guai però, a permetter loro di chiudere la porta della solidarietà attiva, perché è l’unica che lascia aperta una prospettiva di riscatto realistica per tutti.
La guerra trova sempre la sua origine nella volontà di dominio dell’imperialismo e fa parte integrante della sua natura, quindi chi dichiara di essere contro la guerra senza denunciarne la causa, o partendo da presupposti di “equidistanza”, non pianga i caduti, neanche se sono bambini, perché la colpa di ciò che accade è anche sua.
p.s.
Conosco bene le cause profonde di quanto denuncio, ma non mi sento di dare alibi a nessuno, compreso me stesso.
G.Angelo Billia
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