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Il pogrom di Awarta

(25 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Il pogrom di Awarta

foto: www.caunapoli.org

Pochi giorni prima del suo assassinio, Vittorio Arrigoni aveva scritto queste poche righe per denunciare lo stato d'assedio e il vero e proprio pogrom cui da 31 giorni era sottoposta la popolazione di Awarta, in seguito all'omicidio di 5 coloni israeliani dell'insediamento illegale di Itamar. Sequestri, interrogatori, lancio di granate e violenze di vario tipo sono da più di un mese la normalità per il piccolo villaggio palestinese.

Il 17 aprile è apparso questo testo, ad opera del portavoce dei coloni di Hebron, che richiamandosi alla Torah invoca un castigo esemplare per i palestinesi:

I macellai di Awarta non devono poter vivere ancora. Devono essere giudicati e giustiziati quanto prima. Come affermano i versi della Torah, il male deve essere bruciato. Coloro che li hanno aiutati, prima e dopo il massacro, devono morire. Non ci può essere pietà alcuna per chi partecipa ad un massacro. L’intero villaggio, Awarta, deve essere raso al suolo e dato alle fiamme, tutti i suoi cittadini espulsi verso il Libano o l’Egitto. Perché tutti loro sapevano e non hanno fatto niente. E il posto deve rimanere cenere, come l’Hametz, un monito eterno per render chiaro che gli ebrei non sono miti, che sappiamo cosa fare e come farlo, quando è necessario.

Ma non lontano da lì, nei pressi di Itamar, lo Stato di Israele deve costruire una nuova città, che chiameremo Fogel (è il nome della famiglia dei coloni uccisi, NdT), innalzando cinquantamila case – diecimila per ogni membro della famiglia Fogel assassinato”.

I benpensanti diranno che si tratta di affermazioni esagerate e parleranno di caso isolato. Basterebbe una rassegna quotidiana degli interventi degli esponenti delle istituzioni, delle forze armate e dei coloni israeliani per rendersi conto che forse questi “casi isolati” si ripetono un po’ troppo spesso. E che l’invocazione della pulizia etnica della Palestina non rimane semplice verbo…

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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