Capitale e lavoro :: Sanità pubblica: rottamare per privatizzare

LA VITA IN APPALTO

(5 Maggio 2016)

Le carte degli accordi del TTIP svelate da Greenpeace confermano ciò che da tempo ormai si respira nei servizi pubblici. Si ha la netta sensazione che aziende private stiano a bordo campo aspettando il fischio finale dell'arbitro per invadere il terreno di gioco per accaparrarsi più servizi possibili come se avessero vinto lo scudetto.
Una privatizzazione dei servizi pubblici che avrà serie conseguenze su lavoratori e cittadini. Gli ultimi dati Istat parlano di un aumento di mortalità dell'11,3%. Molti cittadini non possono più permettersi le cure e gli ospedali sono ormai tramutati in aziende. Il tutto inserito in una politica che metaforicamente potremmo definire una sorta di eugenetica capitalista. Assistiamo quotidianamente al drenaggio economico e di risorse dal pubblico al privato.
Ma partiamo da apparentemente piccoli fatti concreti. Al Gaslini non sempre le ditte in appalto rispettano i capitolati e nessuno li controlla. I gestori dei parcheggi dovrebbero occuparsi della mobilità dei mezzi interna ma di fatto questa mansione viene svolta da dipendenti pubblici. La ditta di lavanolo non fornisce una dotazione di divise minima quotidiana per l'igiene ed il Gaslini è costretto a sopperire spendendo soldi pubblici per l'acquisto di ulteriori divise monouso. Abbiamo proposto di acquistare materassi lavabili al posto dell'utilizzo di coprimaterassi monouso ma non abbiamo avuto risposta. E ancora l'utilizzo dei dipendenti interni per l'ordinazione dei pasti che toglie tempo all'assistenza.
Questi esempi andrebbero moltiplicati per ogni azienda sanitaria e sarebbe solol'inizio.
Come Coordinamento Usb Sanità Liguria aderiamo alla campagna di raccolta firme di Cittadinanza Attiva-Tribunale dei Diritti del Malato per l'abolizione del superticket da 10 euro come ulteriore azione che miri a contrastare questa deriva


Genova, lì 05/05/16

Luca Nanfria
Rsu USB Gaslini