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Morto per l'amianto, risarcimento agli eredi

(24 Settembre 2006)

Il Tribunale civile di Bologna ha condannato Trenitalia al pagamento di 500mila euro alla famiglia di un operaio ammalatosi per aver respirato le fibre d'amianto di cui erano rivestite le carrozze dei treni.

Bologna, 21 settembre 2006 - Una lunga battaglia legale vede la fine grazie al pronunciamento del Tribunale civile di Bologna, sezione esecuzioni mobiliari, che ha disposto l'assegnazione di 500 mila euro, più gli interessi e le rivalutazioni, agli eredi di M.U. Un operaio impiegato alle Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dal '74 al 2000, deceduto a 51 anni nel dicembre 2001 per mesotelioma pleurico per aver respirato le fibre d'amianto con cui erano rivestite le carrozze dei treni.

L'uomo aveva lavorato come addetto alla decoibentazione delle carrozze rivestite di fibre d'amianto.

La battaglia giudiziaria è stata portata avanti dai legali del lavoratore deceduto, gli avv.Vittorio Casali, Maria Rita Serio e Michela Giaquinto, per ottenere un risarcimento adeguato per la famiglia del lavoratore.

Il 18 maggio scorso il Tribunale del Lavoro di Bologna aveva condannato Trenitalia a risarcire 500.000 euro in favore degli eredi. Di fronte al mancato pagamento, i legali della famiglia dell'operaio deceduto avevano *pignorato un conto corrente di un milione di euro aperto da Trenitalia presso la banca Bnl di Bologna. Ancor prima del deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado, i legali dell'azienda,* ritenendo eccessivo l'importo stabilito dal giudice, avevano fatto ricorso in appello e contestualmente avevano presentato un'istanza di sospensione dell'esecutività della sentenza e quindi del pignoramento.

Venerdì scorso la Corte d'Appello di Bologna, sezione lavoro, ha emesso un'ordinanza di rigetto del ricorso di Trenitalia, dando così il via libera al risarcimento.

Oggi pomeriggio il giudice dell'esecuzione ha definitivamente dato il via libera al pagamento della somma statuita che, considerando interessi e rivalutazioni,* sfiora ormai i 700.000 euro.

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Commenti (1)

Morto per AMIANTO

Sono il figlio di un ex operaio che lavorava presso la raffineria di Gela (CL) mio padre è deceduto dopo una lunga sofferenza per meseoteloma pleurico più di quattro anni fa, ad oggi dopo tutto questo tempo nonostante l'avvocato abbia tutta la documentazione necessaria per avere un adeguato risarcimento, non si muove una foglia, noi siamo quattro figli più mia madre perchè non dovremmo percepire di già un acconto al maggior dovuto considerato che dalla degenza ospedaliera alla fine della sua stessa vita tutti gli eredi abbiamo subito un danno oltre che morale anche economico visto che in quel periodo tutti i fratelli a turni davamo assistenza, e due di noi ci siamo dovuti licenziare per occuparci del nostro caro estinto che aveva solo 59anni? come si potrebbero accellerare i tempi

(1 Gennaio 2009)

Bonini Massimo

boninimam@hotmail.it

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