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L'ombra nera

L'ombra nera

(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

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APPUNTAMENTI
(Capitale e lavoro)

LOTTIAMO UNITI CONTRO LA CHIUSURA DELLA DELPHI DI LIVORNO

(14 Febbraio 2006)

Esprimiamo una profonda e sentita solidarietà alle lavoratrici e ai
lavoratori della Delphi di Livorno che come una vera "doccia fredda" sono
stati messi davanti alla decisione da parte dell'azienda di chiudere.
La Delphi, purtroppo, è l'ennesima fabbrica toscana che chiude, lasciando a
casa centinaia di lavoratori. Questo epilogo al quale mensilmente
assistiamo, non è un caso, bensì il frutto della società capitalista nella
quale viviamo, che punta alla delocalizzazione e alla privatizzazione (la
Delphi stessa nasce dalla privatizzazione della Spica). E' il frutto
dell'operato del governo del neoduce Berlusconi che da sempre favorisce i
grandi pescecani imprenditori a discapito dei lavoratori, infischiandosene
della deindustrializzazione di importanti e vitali città proprio come Livorno.

Ci auguriamo veramente che tutte le forze politiche e sociali toscane si
adoperino concretamente per trovare una soluzione per la Delphi. Ci
chiediamo però, quando la Regione Toscana nella persona del suo
governatore, il diessino Claudio Martini, intende passare ai fatti invece
di limitarsi alle belle parole pronunciate ad esempio nella presentazione
del bilancio regionale, dove ha annunciato ingenti finanziamenti per
l'economia e il lavoro. Forse si aspetta che tutte le fabbriche chiudano?
Certo è che se la strada perseguita è quella intrapresa ad esempio, per la
sicurezza sul lavoro, fronte sul quale sono state spese tante promesse e
tanti soldi senza risultati, stiamo freschi.

Occorre che le lavoratrici e i lavoratori in questo caso della Delphi non
si scoraggino, che continuino a lottare non solo per gli ammortizzatori
sociali, ma per il posto di lavoro che deve essere garantito. Noi del PMLI
siamo al loro fianco ed esortiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori, non
solo delle aziende in crisi, a punire i partiti di palazzo che niente o
quasi fanno per risolvere il problema occupazione invitandoli ad astenersi
(disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco) alle
prossime elezioni politiche.

Inoltre gli invitiamo a spingere i sindacati in primis la Cgil ad indire
una grande manifestazione regionale contro la deindustrializzazione e a
battersi per un lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e
sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati e i lavoratori.

PMLI (Firenze, 14 febbraio 2006)

Commenti (1)

La colpa è di molti!

Le imprese non vogliono più produrre! dagli anni '80 in poi ha preso piede il cosidetto "attivismo"che significa che i proprietari con maneger e dirigenti pretendono un reddito del 15%, pretesa assurda dato che l'economia mondiale non ha mai punte superiori al 4%, con medie, di lungo periodo, dell'1-2%. Per arrivare al 15% non vi è altro modo che quello di valorizzare il capitale, cioè di creare valore solo per gli azionisti aumentando artificialmente il valore delle azioni. Manager e dirigenti che non si adeguano sono brutalmente messi alla porta. Basta vedere General motors, IBM, American Express, Kodak, Westinghouse e per l'Italia Vittorio Ghidella, licenziato alla Fiat nel 1988. Per ottenere il massimo valore azionario gli azionisti coinvolgono manager e dirigenti inserendo nelle loro retribuzioni l'opzione sulle azioni a tale punto che la loro retribuzione, alla file del millennio era costituita, per il il 63% dal valore azionario, con un valore assoluto corrispondente a mille ( dico mille! ) volte il salario di un lavoratore. Alla faccia della Politeia, o Repubblica di Platone che voleva la retribuzione non mai maggire di 6 volte quella minima. Per non annoiarvi non starò qui ad elencare le strategie adottate, se non per ricordare che il lavoro temporaneo è una di queste prerogative. Dobbiamo anche dire che la "finanziarizzazione" dell'economia è stata prodotta dall'industria. Agli inizi del nuovo secolo gli scambi reali sono stati di 1500 miliardi di dollari al giorno, gli scambi finanziaridi 20-25 miliardi di dollari al giorno. Andando avanti così le nuove generazioni si ritroveranno senza lavoro, senza pensione, senza alcuna assicurazione, mischiati con il terzo mondo, che premeditatamente ci vieve messo addosso e con il quale gli uomivi dell' "avere" non si mischiano. A noi non rimane che essere gli uomini del "sapere" per soffiargli sul collo quelle verità che cercano di nascondere. E non facciamoci illusioni: " i politici sono tutti una razzaccia ". Platone li abilitava se , e solo se, oltre l'onestà erano dotti in FILOSOFIA, MATEMATICA, LETTERE, DANZA E CANTO.
Personalmente su quest'ultimo argomento nutro delle forti perplessità.

giannetto

(18 Maggio 2006)

GIOVANNI LAZZERINI

giovannilazzerini@interfree.it

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