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(29 Luglio 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Vicenza: dalla città delle banche, alla città-banca.

Attenzione! Il Grande Fratello ci osserva!

(2 Luglio 2002)

SABATO 6 LUGLIO 2002 ORE 17.30 P.ZZA DEL MUTILATO - VICENZA
"BICICLETTATA CONTRO IL PROGETTO DI VIDEO SORVEGLIANZA"

ADERISCI ALL'APPELLO PER DIRE NO ALLA VIDEO-SORVEGLIANZA, ULTIMO GIOCATTOLO PER IL CONTROLLO SOCIALE DELLA BANDA HULLWECK- ABALTI -SORRENTINO

FIRMA E FAI FIRMARE

Anche l'Amministrazione di Vicenza, obbediente fino allo zelo nei riguardi delle direttive del ministro Scajola, ha approvato il progetto di Video Sorveglianza.

Già da anni centinaia di telecamere a circuito chiuso controllano banche, negozi, ricche case private del Centro storico oltre che la Sede del Comune, il Tribunale, il Vescovado, il Teatro Olimpico e Palazzo Chiericati; ma, quello che si prepara oggi è molto di più.

La Banda Hullweck-Abalti-Sorrentino si prepara a giocare al Grande Fratello, disseminando il Centro storico di sofisticatissime telecamere digitali dalle straordinarie capacità tecniche, collegate alle centrali operative di vigili, questura, carabinieri e vigilanze private, per un totale di circa 700 milioni di vecchie lire, come prima rata.

Esistono infatti modelli di telecamere in grado di inquadrare la marca di un pacchetto di sigarette a 300 metri di distanza anche di notte, che registrano tutti i rumori al di sopra dei 6 decibel nel raggio di 100 metri (che cioè possono ascoltare e registrare ogni conversazione a tono normale) e che inquadrano all'istante ogni corpo che supera una certa velocità trasmettendo immediatamente i dati ai "cani da guardia".

Attenzione, questa non è fantascienza ma prestazioni reali dei modelli di telecamere per la video-sorveglianza istallate in comuni come Bergamo, Milano o Bologna. Diciamo pure che questo tipo di Video Sorveglianza è illegale, in quanto il Garante per la Privacy ha posto dei precisi obblighi per l'uso delle telecamere: ad esempio, non si possano inquadrare con lo zoom i volti delle persone; allo stesso modo, le telecamere devono essere segnalate da appositi cartelli. Obblighi che però non vengono mai rispettati, da Comuni e Case produttrici.

L'Amministrazione di Vicenza inaugurerà il sistema di Video-Controllo a Settembre (secondo quanto dichiarato ai giornali), ma esistono già strane telecamere, ufficialmente per il controllo del traffico, collocate in alcuni incroci vicino Piazza San Lorenzo e Corso Palladio.

La moda del Video controllo per i Centri storici cavalca la paura della micro-criminalità ed il bisogno indotto di sicurezza; ma, i realtà la micro e la macrocriminalità in Italia diminuiscono statisticamente ogni anno ed in ogni caso le telecamere non risolvono il problema. Ma i continui allarmi servono solo a legittimare un sistema di controllo sociale funzionale ai loschi interessi di chi ci governa e di chi ci vuole buoni, zitti, obbedienti e sotto controllo.

Ecco che nelle nostre città si riproduce in piccolo l'idea di società che piace tanto a Berlusconi, Bossi e Fini; quella in cui il non conforme non può avere cittadinanza: dove chi scende in piazza deve avere paura per la sua vita; dove gli immigrati sono solo ed esclusivamente macchine per il lavoro che una volta spremute vanno imprigionate ed espulse; dove i diritti dei lavoratori sono impedimenti all'economia; dove l'ambiente è un ostacolo al progresso; dove la società deve essere fatta di consumatori manovrati dalla televisione e dal pensiero unico.

A tutto questo diciamo no! Diciamo no a chi vuole una città vetrina, un luogo che da città delle banche debba diventare città-banca.

Perché i 700 milioni non vengono utilizzati per creare strutture per i giovani o per creare progetti realmente utili alla cittadinanza e ai suoi bisogni di aggregazione e socialità? Strutture e progetti che permettano di vivere il centro storico e non di dover stare tutti chiusi in casa controllati da poliziotti e telecamere, per paura non si sa di chi e non si sa di cosa.

Le telecamere non servono, noi non le vogliamo, sogniamo e lottiamo però per una città, una società più giusta e solidale.

Fonte

  • Primi Firmatari: Collettivo Spartakus, Giovani Comunisti VI, Libere Individualità Anarchiche

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