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BP Louisiane blues

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(2 Giugno 2010) Enzo Apicella
A 40 giorni dall'esplosione della piattaforma della British Petroleum fallisce l'ennesimo tentativo di bloccare la fuoriuscita di petrolio

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ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA: NON È COLPA NÉ DELLE NUTRIE, NÉ DEGLI ISTRICI! PRATICHIAMO SOLIDARIETÁ, COSTRUIAMO MOBILITAZIONE!

(23 Maggio 2023)

si cobas su alluvione

Al di là della facile retorica dell' emiliano - romagnolo, che accetta con spirito costruttivo questo gravissimo evento, in realtà in questi giorni migliaia di attivisti (solo oggi da Platt sono partiti in 500) hanno deciso di autoorganizzare colonne solidali e sono partiti per unirsi a spalare fango, rimuovere detriti, a fianco della popolazione colpita.

La narrazione mainstream ha raggiunto apici di tossicità, laddove invece di valorizzare questo fortissimo impegno sociale, ha voluto sminuire e quasi ridicolizzare i movimenti contro il disastro climatico, chiedendo, come fatto ad esempio da Mentana, dove fossero o cosa stessero facendo rispetto l'emergenza in Emilia - Romagna.
La risposta non si è fatta attendere: come erano tutti insieme nelle piazze, oggi sono tutti insieme a spalare fango.

In queste ore dunque ricordiamo i morti, portiamo aiuti a chi vive nelle zone sommerse dall'acqua, cerchiamo di difendere lavoratrici e lavoratori che rischiano di perdere il loro posto di lavoro, ma non possiamo accettare per nessuna ragione il silenzio che vorrebbero imporre dietro la frase vuota e insignificante "ora è il tempo della solidarietà".

Non esiste alcuna solidarietà se non è accompagnata dalla chiara individuazione dei veri responsabili di questo e di altri disastri, che di "naturale" hanno ben poco!
E il dramma che ha colpito le popolazioni dell' Emilia Romagna ha chiare responsabilità politiche che non possono essere occultate.

L'Emilia-Romagna è la terza regione in Italia più cementificata, è sempre tra le primissime regioni per consumo di suolo e la legge sull' urbanistica approvata nel 2017 dalla giunta guidata dal governatore Bonaccini in realtà ha permesso di aumentare la cementificazione anche su aree ad alta pericolosità di frane e ad alto rischio idrogeologico.

Gli studi eseguiti dai due istituti di ricerca Ispra e Arpa e da altre associazioni ambientali, testimoniano ciò che scriviamo: il piano per il lavoro e il clima, costituito nel 2020 con a capo la Shleyn, allora vice presidente della regione e oggi segretaria nazionale del PD e gestito con la complicità dei sindacati confederali, che nei proclami avrebbe dovuto mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, si è rivelato un totale fallimento.

Oggi più che mai è necessaria una lotta generale contro questo sistema di sviluppo, contro un sistema che approfitta di ogni aspetto della vita per trarre profitto, un sistema di cui fa parte a pieno titolo la classe politica che governa l'Emilia- Romagna e i governi nazionali di ogni colore: la "scoperta" proprio in queste ore che i più alti funzionari dello stato fossero pienamente a conoscenza dei rischi di crollo del ponte Morandi a Genova, ma non abbiamo mosso un dito, dimostra inequivocabilmente che lo stato borghese ha come unico suo interesse quello di tutelare i profitti e non certo la salute ne tantomeno l'ambiente.

Il tentativo di scaricare la responsabilità di quanto accaduto alle nutrie o agli istrici o a fatti atmosferici ineluttabili è una bugia colossale.

Occorre che tutte le risorse destinate alle opere inutili e devastanti per il territorio, partendo dal passante, il cui costo si aggira attorno al miliardo di euro, vengano utilizzate per tutelare la popolazione e da un punto di vista più generale è necessario chiedere l'azzeramento delle spese militari e di guerra e che i fondi vadano utilizzati per mettere in sicurezza i territori di fronte all' impatto che potranno avere sempre più spesso i cambiamenti climatici

Insieme a SGB, alla Confederazione Cobas, all'Usi e a tutti i movimenti cittadini stiamo lavorando ad una piattaforma e ad una manifestazione che confluirà alla sede regionale, per:
- blocco dei licenziamenti;
- pagamento pieno del salario e contributi;
- proroga di tutti i contratti a termine;
- blocco degli sfratti;
- sospensione delle rate di mutui e affitti;
- blocco del pagamento di tutte le utenze;
- salario dignitoso a disoccupate/i

SI COBAS NAZIONALE

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