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Egiziano chiede la paga, gli sparano

(20 Giugno 2008)

VARESE — Gli ha sparato al cuore per i soldi. Perché quel muratore egiziano rivendicava il pagamento di stipendio e liquidazione, dovuti al fratello minore, anche lui muratore. Antonio Fioramonte, un ragazzo di 19 anni figlio del titolare di una impresa edile di Gerenzano, ha colpito con due colpi di pistola un egiziano di 29 anni, Said Abdel Halim, sparando all'impazzata nel cortile dell'azienda contro un gruppo di connazionali della vittima, alle 14 di ieri. Un delitto che ha come sfondo i piccoli artigiani del mondo dell'edilizia e i tanti immigrati che lavorano come muratori nella pianura lombarda.

La vittima era giunta in quel cortile, dicono gli amici, per difendere gli interessi del fratello, Abdul Abdel Halim, 27 anni, un muratore egiziano che lavorava da sei mesi con la Katon srl, piccola ditta artigiana di Gerenzano. «Ma mi ero appena licenziato — racconta il ragazzo —, il titolare mi doveva ancora dare i soldi di maggio e avevo paura che non volesse pagarmi». Il 15 è giorno di paga e spesso gli operai, dicono gli egiziani, contestano i pagamenti. Anche Abdul aveva qualcosa da contestare, per questo aveva portato tre amici, il fratello e anche la moglie italiana.

Ma qualcosa è andato storto: il titolare dell'azienda, Edoardo Fioramonte, non c'è. I due fratelli egiziani parlano con il figlio, sul cancello dell'impresa, nel centro storico del paese. Vola qualche parola di troppo, è un attimo: Antonio — secondo le accuse — torna dentro, prende una semiautomatica calibro 9 trovata in un cassetto della ditta, torna e uccide l'egiziano con due colpi al petto, uno a bruciapelo al cuore. Sul cortile della piccola azienda rimangono 21 segni della scientifica, il sangue sul selciato e una mano insanguinata sulla porta marrone; i vetri dell'entrata sono spaccati, la porta bucherellata. La fuga dura poco, solo 3 ore. Per i carabinieri, Antonio Fioramonte ha affrontato i due fratelli egiziani che volevano i soldi, ha sparato a Said, poi è fuggito con una Peugeot nera, buttando via la pistola da qualche parte nella campagna (in serata non era ancora stata trovata). I carabinieri di Saronno gli danno la caccia, bloccano le stazioni, le case dei parenti. Il ragazzo è braccato e alle 17 si costituisce: «Lo hanno convinto i familiari », dicono gli inquirenti.

Gli egiziani si disperano davanti ai carabinieri di Cislago dove si è costituito il presunto omicida. Il racconto del fratello della vittima, al vaglio degli inquirenti, è il seguente: «Antonio mi ha detto che il padre non c'era e mi ha mandato via, poi è tornato con la pistola, ha aperto il cancello e ha sparato in aria. Il meccanico che era con lui è scappato, noi invece siamo rimasti lì; allora lui ha appoggiato la pistola al cuore di mio fratello e ha premuto il grilletto». La vittima rantola tra le braccia della cognata, Gaetana: «Gli tenevo la ferita, mi sembrava superficiale, di striscio, ma intanto moriva». Ma alcuni testimoni dicono di aver sentito gli spari e di aver visto un egiziano con una spranga di ferro; l'omicida, interrogato in serata, avrebbe anche parlato di un'accetta, ma i carabinieri non hanno trovato nulla.

Roberto Rotondo

Fonte

  • fonte: Corriere della sera del 18/06/08, pag. 21

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Commenti (2)

LUOGHICOMUNI

Egregio Rotondo,

Lei, Voi, la Fillea Cgil avete sposato una tesi
( quella buonista del povero emigrato sfruttato dal padrone senza scrupoli) e la portate avanti, senza approfondire, andando avanti per luoghi comuni e facendo così, del razzismo all'incontrario.
Ora, dopo avere premesso che mai, dico mai, le controversie, anche le più aspre devono risolversi con le armi, ci tengo a precisare che arma è la pistola usata dal Fioramonte, ma armi sono anche il martello e il tubo di gomma branditi dai due fratelli egiziani. Inoltre, volevo aggiungere alcune cose sulla ditta Katon, la cui immagine è stata devastata da pregiudizi e malignità assortite. La ditta opera da quasi 30 anni e ha costruito opere per grossi e rinomati committenti ( Coop, San Raffaele, vari Municipi ) in tutta Italia e, soprattutto al Nord (oltre alla Lombardia, Emilia, Liguria, Piemonte). Moltissimi extracomunistari vi hanno trovato lavoro e sono stati sempre assunti e pagati regolarmente e trattati umanamente. Se, a tuttoggi, alcuni capomastri dell'azienda sono "Egiziani" come la vittima e ben contenti di lavorare per i Fioramonte, un motivo ci deve essere. Ricordo, infine, che da regolamento molti enti appaltanti, pretendono dai dipendenti della ditta appaltatrice la conferma di essere stati pagati, altrimenti non liquidano gli imprti pattuiti al momento del contratto d'appalto. Una parola , infine, sul giovane Antonio Fioramonte. Nessuno, ovviamente, può approvare il suo folle gesto, ma se un ragazzo così educato, gentile, serio e laborioso ( chiedete in giro per conferma) si lascia prendere dalla follia, un motivo valido ( panico, sensazione di pericolo, legittima difesa ) ci deve essere. Una nota tecnica, in conclusione : la Katon paga, da sempre, gli stipendi al 15 del mese. In giugno, il 15 era domenica e al martedi, pertanto, il ritardo era di soli due giorni, cioè fisiologico. Ora, con buona pace e tanta pietà per la povera vittima
( il quale non era, comunque, l'agnellino dipinto dalla Cgil e da alcuni Media, giacché era uscito da poco dal carcere, dove scontava una condanna per sequestro di persona e stupro aggravato e continuato) non ci si reca in gruppo e armati di martello e spranga per protestare per un così piccolo ritardo su un modestissimo importo ( meno di mille euro). Sperando nella pubblicazione della presente, porgo cordiali saluti.

Natalino Russo

(26 Giugno 2008)

Natalino Russo

natalinosem@fastwebnet.it

modestissimo importo (risposta al commento precedente)

Conclude la sua arringa in difesa del "buon padrone" il signor Natalino Russo: "per un così piccolo ritardo su un modestissimo importo ( meno di mille euro)"...

...e tanto basta per capire che il signor Russo, come il "buon padrone" da lui difeso vivono in un altro mondo rispetto a chi lavora davvero.

mille euro non sono un "modestissimo importo" per chi ci deve campare un mese intero.

un nota ulteriore: "la Katon paga, da sempre, gli stipendi al 15 del mese".... sicuri che sia regolare? i salari non devono essere pagati entro il 10 del mese successivo?

(27 Giugno 2008)

il pane e le rose

pane-rose@tiscali.it

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