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il pane e le rose

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Intier, Pisa. Né allarmismi, né rassicurazioni, ma consapevolezza e unità

(22 Giugno 2009)

Qualche giorno fa sul “Tirreno” il segretario della Fim-Cisl FONDI ha suonato l’allarme sulla situazione produttiva dell’Intier: 1) la cassa integrazione ordinaria è giunta agli sgoccioli e di quella straordinaria se n’è già consumata la metà tra il 2006 e il 2008; 2) la Ford sta per dire addio a Guasticce.

Certo, sarebbe stato meglio se la cosa fosse stata tempestivamente oggetto di un’assemblea di tutti i lavoratori e non l’occasione per un’esibizione giornalistica, che -in un periodo di piena crisi economica e occupazionale- ha finito per creare allarmismi, anziché informazione e consapevolezza.

Allarmismi, a cui è altrettanto poco costruttivo rispondere, da parte di esponenti di altra sigla sindacale, con interventi lanciati attraverso Facebook, col rischio di far finire l’argomento nelle sabbie mobili del pettegolezzo.

Cassa integrazione e occupazione, essendo cose molto serie, non meritano di certo di essere trattate in maniera mondana.

E non è neppure il caso che agli allarmismi si risponda con toni rassicuranti, come sta facendo l’azienda, a cui pare che stia facendo eco qualche sponda sindacale.

In questa situazione, occorre convocare immediatamente un’assemblea generale, generale e non di una singola organizzazione sindacale, magari per i soli suoi iscritti, come se gli altri lavoratori, iscritti o non iscritti ad altri sindacati, non vivessero gli stessi problemi e non avessero lo stesso interesse a discuterne.

Il COBAS, che non ha la sfera magica per leggere il futuro dell’Intier, non pensa né che la situazione sia tale da fasciarsi la testa, né che si possa seriamente accettare di farsi iniettare siringhe di “rassicurante” aziendale.

La situazione è seria e lo è dalla tarda primavera 2008, quando era più che chiaro che si stava entrando in una fase di crisi economica che non sarebbe stata di breve durata. Se non altro nel settore automobilistico, in cui tutti i marchi (Fiat in testa) annunciavano periodi di cassa integrazione, senza magari fornire dati precisi.
Cassa integrazione, che all’Intier è iniziata con l’ultima settimana d’agosto, senza che nemmeno fosse preceduta da un’assemblea del personale!!!

La situazione è seria, come dimostra quanto sta accadendo non solo in società del settore auto come Chrysler o General Motors, ma anche in Fiat, dove si va verso il ridimensionamento degli stabilimenti di Termini Imerese (Palermo) e di Pomigliano d’Arco (Napoli).

In questo contesto non serve farsi delle paure, come non serve far finta che i problemi non esistano (tra l’altro, all’Intier da qualche anno c’è qualcuno che fa di tutto per spargere paura, quando gli fa comodo, alternandola con immotivate speranze, quando sono queste a fargli comodo).
Serve, invece, stare coi piedi per terra e con la testa molto attenta a capire col giusto anticipo la realtà, senza aspettare che ci capiti addosso come una gigantesca onda anomala.

Per questo, è necessaria un’assemblea generale immediata, come lo è per le centinaia di migliaia di lavoratori che da quasi un anno sono costretti a vivere con retribuzioni da cassa integrazione.
Un’assemblea, per decidere che la cassa integrazione ordinaria debba essere per legge portata SUBITO da 52 settimane (1 anno) a 104 settimane (2 anni): parola d’ordine, questa, che da mesi portano avanti i sindacati di base e la Cgil.

Un’assemblea, che decida anche forme di mobilitazione.

giugno 2009

COBAS METALMECCANICI
Pisa

6212