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Marchio Marchionne

Marchio Marchionne

(26 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Esternazione di Marchionne contro la scarsa produttività degli operai italiani

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Perché non peggiori, tutti insieme nella lotta

E come ci viene richiesto dai lavoratori dichiariamo sciopero venerdi' 9 ottobre

(8 Ottobre 2009)

Il mese di settembre è stato un periodo di “grande” impegno per Fim/Cisl, Uilm/Uil e Federmeccanica (l’associazione degli industriali metalmeccanici), che questi -si fa per dire- “sindacati” hanno deciso di gratificare con la promessa di un bel contratto separato, l’ennesimo della loro storia infinita di regali ai padroni.

Dopo l’esclusione dalla trattativa della Fiom/Cgil (la quale aveva presentato una sua piattaforma rivendicativa diversa da quella dei suoi ex-compari), sembra che questo nuovo contratto-capestro sia in dirittura d’arrivo, col suo carico d’imbrogli e di miserie.

Fermo restando che la distanza tra noi e Fim-Uilm è abissale, dobbiamo dire che quella che ci separa dalla Fiom è, comunque, nettissima, sia sui contenuti, ma soprattutto nella coerenza .

Oggi in gioco c’è la questione di riprendere la strada della lotta, come unica risorsa che può dare forza alla nostra dignità e alle nostre ragioni, come unica possibilità di non sottometterci totalmente alla legge padronale della giungla, che negli ultimi tempi ci ha schiacciati nella sfiducia verso noi stessi e nella paura.

Dopo 1 anno e mezzo in cui le aziende e il Governo spadroneggiano come finora non era mai successo sul nostro lavoro e sulla nostra vita, in gioco c’è la questione della ricostruzione della capacità operaia di rialzare la testa, uscendo da quella specie di “rifugio” individuale in cui ci si illude di potere risolvere i propri problemi e riacquistando piena consapevolezza della dimensione collettiva del proprio destino.

Non è rinviabile la necessità di:
- Ottenere forti aumenti salariali uguali per tutti;
- Diminuire l’orario di lavoro a parità di salario;
- Ridurre le tasse sui redditi bassi e medio-bassi;
- Bloccare i licenziamenti;
- Ottenere, per tutti i tipi di crisi aziendale, integrazioni salariali che garantiscano a tutti i lavoratori un livello di vita che non sia quello della povertà, come avviene oggi con la miseria della cassa integrazione;
- Impedire che vengano approvate leggi che aggravino l’insicurezza dell’ambiente di lavoro e che rendano impraticabile il diritto di sciopero.

PER REALIZZARE QUESTO PROGRAMMA
NON SI CONOSCE NESSUN’ALTRA STRATEGIA
CHE QUELLA DI LOTTARE.

Rsu COBAS fiat mirafiori
RSU COBAS MAGMA

Fonte

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