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(4 Aprile 2011) Enzo Apicella

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(La tolleranza zero)

La lega nord nervianese si scaglia contro il kebap, e’ questa la loro difesa del territorio?

(6 Luglio 2011)

E’ l’ennesima crociata leghista in nome della legalità e della sicurezza dei cittadini. Tutte storie trite e ritrite che sappiamo bene nascondere la vera faccia della Lega Nord: razzismo, odio e ignoranza. Insomma populismo di facciata finalizzato a coprire politici sporchi quanto gli altri, affaristi legati ai poteri forti che controllano l’economia e la politica italiana con l’ipocrisia di presentarsi come “partito di lotta”. Proprio in questi giorni stiamo constatando come la difesa del territorio da parte dei leghisti si fermi a queste uscite di stampo razzista: tutti gli esponenti della Lega sono infatti a favore della TAV in val di Susa e Maroni, ministro dell’interno sta guidando la repressione poliziesca perpetrata nei confronti dei manifestanti. Quest’opera oltre che inutile (l’attuale ferrovia è sufficiente a coprire il traffico di merci) sarebbe dannosa sia per il territorio che per la popolazione della valle e sarebbe a carico delle casse pubbliche in un momento di crisi economica (il costo sarebbe di 20 miliardi circa). In questo caso si mostra palesemente la contraddizione del partito leghista: la difesa del territorio è sempre funzionale a chi specula sulle vite altrui, ovvero ai costruttori/devastatori, alle banche e alle mafie che trovano in queste opere un’occasione ghiotta per ripulire i propri capitali e trarre grossi profitti. Tutto questo si ripete a livello locale con l’Expo 2015, mai ostacolato dalla Lega, che impatterà direttamente anche sulla vita dei nervianesi con traffico, smog, speculazione edilizia etc. Il nostro paese si trova infatti sull’asse che collega la fiera e le zone di Expo all’aeroporto di Malpensa e rappresenta quindi territorio di caccia per chi su questo evento mangerà a sbafo.

Analizzando le recenti vicende politiche della penisola rileviamo la netta posizione di Bossi e seguaci riguardo i quesiti referendari del 12 e 13 giugno. Il leader leghista consigliò infatti di boicottare i referendum perchè ritenuti inutili, aprendo così le porte alla speculazione delle lobby private su un bene primario, l’acqua, e sulla salute dei cittadini: non esiste infatti un nucleare sicuro e il disastro di Fukushima l’ha dimostrato chiaramente.

Le contraddizioni di questo partito ormai parte integrante dei grandi salotti borghesi italiani non si fermano qui, non ci ricordiamo infatti di aver mai visto nessun leghista difendere gli interessi dei lavoratori e degli studenti, in particolare sul nostro territorio ricordiamo il caso della chiusura della Corena di Nerviano e dei successivi licenziamenti di lavoratori intrappolati nel sistema schiavista delle cooperative, dove i padroni hanno il diritto di ridurre i dipendenti a schiavi in modo totalmente legale per la democrazia italiana. In quel caso solo i compagni/e del territorio hanno supportato l’occupazione e la lotta dei nuovi schiavi di questa società del profitto di pochi su tanti.

Questa volta ad essere preso di mira dai seguaci del “senatur” è l’esercizio commerciale di Via Lazzaretto, che con un’interpellanza accusano di:

- mancato rispetto degli orari di esercizio, disturbo della quiete pubblica fino a tarda notte anche nei giorni feriali,

- posteggio selvaggio da parte degli stessi esercenti,

- emissioni di fumi maleodoranti che obbligano i residenti a tenere le finestre chiuse anche nei mesi estivi.

Tali accuse tra l’altro sono totalmente infondate visto che l’esercizio rispetta gli orari di legge ed è stato già soggetto ad ispezione dell’ASL.

Questa è la “nuova” occasione per scendere in campo dopo le recenti elezioni comunali e le batoste elettorali ricevute in giro per la “Padania” che hanno dimostrato come le contraddizioni emergano palesi e i nodi stiano venendo al pettine!

In questo caso, oltre ad essere ignoranti e razzisti, il popolo padano nervianese pecca anche di originalità!

L’obiettivo delle loro accuse meschine resta infatti principalmente sempre e solo uno: l’immigrato. Nel caso del Kebap un residente del territorio che esercita la propria attività al pari di tutti gli altri esercenti ma, chissà come mai, l’unico ad essere accusato di infastidire e trasgredire la legge! Ricordiamo anche ai leghisti che segnalare l’appartenenza degli esercenti dei negozi a diverse etnie era una pratica cara ai nazisti e ai fascisti nostrani. Lo stesso populismo era un altro tratto tipico, forse le camicie verdi hanno avuto buoni maestri…

Consigliamo a questi paladini dell’ (in)giustizia di deporre i cornuti elmetti e assaggiare un panino kebap…potrebbe essere un’alternativa alla solita polenta e bruscitt!!!

COLLETTIVO TERRITORIALE LA SCILORIA (Rho-Nerviano)

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