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(8 Aprile 2024)
Una riflessione in conclusione: l’assenza dei partiti parlamentari nel corteo e dal dibattito politico sui CPR segna chiaramente il distacco tra la “piazza”, il popolo, i “rappresentati” e i “rappresentanti”. Cosa dice Hans Kelsen in proposito.
Sono stati in 5.000, sabato a Milano, a sfilare in corteo per portare solidarietà ai migranti detenuti nel locale CPR e chiederne la chiusura.
« La manifestazione era aperta da uno striscione molto chiaro che recitava: “No Cpr, no lager di Stato, né a Milano né altrove, né in Libia né in Albania” » [1].
« Sicuramente ha aiutato la confluenza del corteo pro Palestina che da quasi sei mesi si ripete ogni sabato in città. Una parte ha rinvigorito e dato forza e slancio all’altra », spiega l’agenzia di stampa Pressenza [2].
« Era dall’ottobre 2019, dal 12 per l’esattezza, che non si vedeva scendere in piazza così tanta gente contro i CPR e in particolar modo contro quella gigantesca vergogna che è il CPR milanese di via Corelli », rilevano gli attivisti di Milano in Movimento.
« La recente inchiesta della Procura di Milano e il commissariamento della struttura – ricordano – hanno messo nero su bianco, sulle pagine dei media mainstream, le condizioni vergognose che si vivono all’interno della struttura e che la Rete NoCpr denunciava già da tempo ».
Il « serpentone umano che da piazza Tricolore, sotto il sole d’aprile, è giunto oltre il ponte di via Tucidide è stato bloccato, come sempre, da un ingente spiegamento di Forze dell’Ordine che sbarrava via Corelli », informa ancora Milano in Movimento.
I soliti motivi di presunti “sicurezza” che limitano irragionevolmente le manifestazioni e che rivelano, invece, da un lato l’insicurezza di chi vuol governare l’Italia e dall’altra l’arroganza dei suoi burocrati di periferia ( più realisti del re ).
« Durante il corteo milanese di ieri – conclude il giornale online [1] – sono state ricordate alcune delle persone morte recentemente nei centri di detenzione italiani nonché i due tragici suicidi di Moussa Balde e Ousmane Sylla ».
Una riflessione in conclusione: l’assenza dei partiti parlamentari nel corteo e dal dibattito politico sui CPR segna chiaramente il distacco tra la “piazza”, il popolo, i “rappresentati” e i “rappresentanti”.
« Democrazia significa identità di governanti e di governati, di soggetto e di oggetto del potere, governo del popolo sul popolo », ci ricordava il docente e studioso di diritto Hans Kelsen.
Evidentemente non siamo in democrazia!
Fonti e Note:
Credits: foto di Milano in Movimento
[1] Milano in Movimento, 7 aprile 2024, “Milano, 5.000 in piazza contro i CPR”.
[2] Pressenza, 6 aprile 2024, Andrea del Lotto, “Contro tutti i CPR, a Milano in tanti in corteo”.
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