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Padova - Il Portello e i diritti dei minori

(13 Maggio 2005)

L'articolo 3 della Convenzione sui diritti dell'Infanzia recita che, "l'interesse del fanciullo in tutte le decisioni relative ai minori, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, deve essere una considerazione preminente"

Il 28 aprile 2005 tre bambini di uno, tre e sei anni hanno visto realizzare un loro diritto sancito dall'art. 27 della Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia; "avere una casa".

A questi tre piccoli ed alla madre l'Amministrazione Comunale padovana ha infatti consegnato in quella data un alloggio, trasferendoli da un appartamento in zona Portello, di proprietà del Comune, in cui i medesimi si trovavano abusivamente.

Tale azione, sicuramente positiva, si è realizzata inspiegabilmente in modo decisamente non adatto ed irrispettoso nei confronti dei bambini stessi: alle 7 e 15 del mattino, la madre ed i tre piccoli sono stati "presi in consegna" da un mezzo della polizia municipale, senza alcuna spiegazione sulla destinazione finale del viaggio, in mezzo a decine e decine di poliziotti in assetto antisommossa, portati in giro a tutta velocità ed in alcuni punti persino a sirene spiegate; fatti stazionare per circa un'ora e mezza in un'area dismessa e solo dopo circa tre ore finalmente accompagnati nell'alloggio loro destinato. Considerato che l'Amministrazione Comunale Padovana sta per dar vita, proprio in questi giorni, ad un'importante iniziativa, in collaborazione con l'UNICEF, "il Consiglio Comunale dei Ragazzi", che assume valore simbolico, crediamo che tutta l'azione amministrativa debba sempre improntarsi e fare passi in avanti per la sua piena realizzazione, quindi riteniamo che l'azione svolta il 28 aprile scorso nei confronti di tre bambini, per quanto mitigata dalla presenza di assistenti sociali nel corso dell'intera operazione, non possa rappresentare un metodo compatibile con le esigenze di serenità, non invasività, e rispetto nei confronti dei minori.

Per tanto i Cobas della Scuola della provincia di Padova, in qualità di libera associazione sindacale di educatori ed operatori del settore esprimono viva preoccupazione per quanto è avvenuto ed invitano l'Amministrazione Comunale ad adoperarsi affinché simili episodi non si ripetano più, privilegiando sempre il confronto tra le parti sociali.

Padova 10 maggio '05.

Per i Cobas della Scuola della provincia di Padova
Carmine Alba - Sipontina Manzella - Rosaria Mariano - Maurizio Peggion - Alessandro Punzo - Carlo Salmaso - Angelo Sinigalia - Marzio Sturaro - Rosalia Toller - Giuseppe Zambon

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