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Padova: dopo i fatti del Portello una condanna a 6 mesi di carcere

Per avere cercato di evitare che un caso sociale diventasse un problema di ordine pubblico.

(15 Luglio 2005)

Venerdì 8 luglio il tribunale di Padova ha inflitto 6 mesi di carcere a Gianni Stoppelli, già arrestato la mattina dei fatti del Portello e tenuto in carcere per due giorni. Gianni, abitante del Portello, nonché attivista del Movimento di lotta per il Diritto alla casa e dello Sportello dell’ADL-invisibili, è stato condannato per aver cercato di aiutare Fortunata Vitiello, una donna, madre di tre bambini di 1, 2 e 6 anni, che si era vista, alle prime luci del mattino, assediare la casa da polizia municipale e assistenti sociali con al seguito uno spiegamento impressionante di forze dell’ordine per eseguire lo sgombero di quella casa in quanto occupata qualche giorno prima. Una casa occupata per disperazione, poiché l’Amministrazione Comunale e nello specifico, l’Assessorato alla casa e agli Interventi Sociali, non avevano saputo dare a lei e ai suoi figli una soluzione dignitosa.

Come associazioni, realtà sociali, sindacati e partiti che tanto hanno contribuito a far cadere la Giunta Destro e a far vincere l’attuale coalizione che governa questa città, ci premeva fare alcune considerazioni in merito a quanto successo al Portello:

Ci sembra che le spiegazioni fornite dal Sindaco, dall’Ass.a Ruffini e dall’Ass.re Sinigaglia si siano rivelate plateali bugie. Se lo scopo era quello di trovare una soluzione alloggiativa alla Sig.a Vitiello e ai suoi figli, mai e poi mai si doveva ricorrere all’uso della polizia, ad un simile dispiegamento di forze dell’ordine.
Esprimiamo tutta la nostra disapprovazione nei confronti di quegli operatori sociali del Comune che si sono prestati per questa operazione di Polizia.
Riteniamo inaccettabile che un’Amm.ne di Centro Sinistra, con un ‘Assessora alla Casa di Rifondazione Comunista, sia riuscita a concepire una simile operazione, e continui a sostenerne la legittimità.
Esprimiamo la nostra più totale solidarietà a Gianni Stoppelli condannato a 6 mesi di carcere, e l’impegno a mobilitarci fin da adesso perché quella condanna venga cancellata .
Facciamo un invito molto chiaro e preciso, affinché dall’interno di questa Amm.ne ci sia una presa di distanza dall’uso della polizia per affrontare problemi sociali, e l’impegno a costruire politiche che mettano al primo posto la tutela dei soggetti più deboli e la difesa della città dall’assalto dei poteri forti.

La condanna di Gianni Stoppelli è stata possibile grazie alle scelte messe in atto dal Sindaco, dal vicesindaco Sinigaglia e dall’Ass.ra Ruffini. Dei primi due non c’è molto da stupirsi, ma considerato che l’Ass.ra Ruffini rappresenta un partito al cui interno vi sono esponenti che hanno conosciuto le patrie galere e, esponenti che, seppur da altre parti, difendono le occupazioni e si battono per la chiusura dei CPT, fatte queste considerazioni ci chiediamo come fa l’Ass.ra Ruffini a non sentire l’insostenibile peso di essere stata artefice di una azione istituzionale così vergognosa, che ha portato alla condanna a 6 mesi di carcere nei confronti di una persona che, peraltro, non potrà nemmeno usufruire della condizionale?

Ass. Razzismo Stop, ADL-“invisibili” fed. RDB/CUB, CSO PEDRO, Mov. Di lotta per il diritto alla casa, Radio Sherwood, Comitato per il superamento del ghetto di Via Anelli, Ass. Ya Basta, Copyriot Caffè

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