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(31 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Fermiamo la Romea Commerciale, autostrada inutile e dannosa!

Costituiamo subito il fronte del NO!

(23 Luglio 2005)

NASCE IL COORDINAMENTO CONTRO LA ROMEA COMMERCIALE

Il completamento dell’itinerario autostradale adriatico – detto Nuova Romea o Romea Commerciale - è tema d’analisi e di proposte almeno dagli anni ottanta. Oggi, la vicenda sembra essere in dirittura d’arrivo. Lo sa bene Vito Bonsignore, noto personaggio della prima Repubblica ed ora amministratore delegato di Infrastrutture Lavori Italia, che ha ottenuto a febbraio di quest’anno il via libera dal CIPE sul proprio progetto preliminare di collegamento fra Mestre ed Orte: 415 chilometri che attraverseranno mezza Italia e che, secondo quanto emerso a più riprese, serviranno a creare uno sbocco verso sud del cosiddetto Corridoio 5.

La nuova autostrada partirà da Mestre, dove si collegherà con una galleria sotterranea, attraverserà sei regioni (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria e Lazio) per arrivare fino ad Orte, ma non è escluso il collegamento fino a Civitavecchia. Nove chilometri di tunnel a Mestre, 147 sovrappassi, 268 sottovie, oltre 52 chilometri in viadotti e 17 in galleria. Diciassette nuovi svincoli, di cui cinque in Veneto.

La nuova autostrada costerà circa 11 milioni di euro, metà li metteranno i privati secondo uno schema di project financing, in cambio della gestione per 40 anni, gli altri lo Stato tramite l’ANAS. Il progetto preliminare è già pronto, peccato che le popolazioni interessate non ne sappiano nulla! Entro la fine dell’anno verrà presentato alle Regioni. Dopo le osservazioni e le controdeduzioni toccherà al CIPE approvarlo definitivamente, e subito dopo scatterà la gara d’appalto. Serviranno, secondo gli esperti, nove anni per realizzare tutti i 415 chilometri.

I primi cantieri a partire saranno quelli del tracciato compreso tra Ravenna e Mestre, dove, forse, la situazione urbanistica e paesaggistica è molto più complessa rispetto ad altri tratti, come per esempio tra Cesena ed Orte.

Una soluzione di questo tipo non ci trova per nulla d’accordo. Il nostro è un NO convinto alla Romea Commerciale per i seguenti motivi:

perché una nuova autostrada significa un’ulteriore cementificazione del territorio: non solo in termini di superfici sottratte per la realizzazione dell’’infrastruttura e delle relative opere complementari, ma anche perché inevitabilmente le aree adiacenti, oggi per lo più agricole o di pregio ambientale e, in alcuni tratti, archeologico (es. zone umide della Laguna Sud, Delta del Po, Tempio di Retia a Campagna Lupia), saranno sottoposte a varianti urbanistiche che favoriranno la costruzione di capannoni, alberghi e altre opere generalmente connesse al passaggio di grandi arterie;

perché chi semina strade raccoglie traffico: ragionare in termini di costruzioni di nuove autostrade per rimediare alla pericolosità o all’intasamento di quelle esistenti è un grossolano errore. Se aumenteremo l’offerta con la costruzione di nuove autostrade, avremo come diretta conseguenza l’incremento del traffico su gomma. Nel caso specifico lo schema a pettine che si va a disegnare (una nuova autostrada parallela all’attuale Romea appoggiato su nuove strade trasversali come la Transapolesana o la Monselice Mare), lungi dal risolvere il problema del congestionamento, rischia di diventare essa stessa ricettacolo di traffico veicolare. Inoltre, quel pettine esiste già, ed è quello che si appoggia sull’autostrada Rimini – Bologna – Padova;

perché la Romea commerciale è parte integrante di un progetto strategico che non condividiamo: infatti la nuova autostrada, unitamente al Corridoio 5 (passante, pedemontana, TAV, prolungamento A27) costituirà uno degli assi viari principali funzionale al mega polo logistico che dovrebbe sorgere in tutta la regione del nord-est. Proprio questo progetto è legato al processo di delocalizzazione delle produzioni verso Est, un processo che già oggi sta producendo trasformazioni devastanti in ambito sia sociale (aumento della disoccupazione) che ambientale (cementificazione del territorio)

perché non è con le grandi opereindividuate nella Legge Obiettivo - che l’economia del Paese può trarre dei benefici.

Per contrastare l’ennesima, inutile, e dannosa grande opera vogliamo costruire un coordinamento di comitati, associazioni, forze politiche, forze sindacali, singoli cittadini che si mobiliti con iniziative di protesta e di controinformazione, e che abbia come obiettivi i seguenti punti:

un no chiaro e forte alla Romea commerciale indipendentemente dal tracciato proposto;

Sì alla messa in sicurezza dell’attuale tracciato (la 309) predisponendo tutta una serie di interventi, rapidi e poco costosi, come la realizzazione delle piazzole di sosta, la messa in sicurezza delle fermate degli autobus, la realizzazione di un sistema di rotatorie d’ingresso negli incroci più pericolosi, la creazione di piste ciclabili nei centri urbani attraversati dall’attuale Romea, la creazione di un sistema di segnaletica contro il pericolo delle nebbie, la realizzazione e il completamento delle bretelle stradali, un potenziamento dell’illuminazione pubblica lungo i tratti più pericolosi.

Sì a seri provvedimenti per impedire il trasporto dei mezzi pesanti. Adottando strumenti di disincentivazione del traffico pesante di attraversamento nei due sensi di marcia, introducendo per esempio l’obbligo di un contrassegno (bollino blu) attestante il pagamento di un pedaggio; tale obbligo dovrebbe riguardare esclusivamente i Tir di lunga percorrenza, in modo da scoraggiare il traffico di puro attraversamento, mentre dovrebbero poter circolare liberamente sia automobilisti che veicoli commerciali interessati al traffico locale, ai quali potrebbe essere garantito il ritiro gratuito del bollino presso le amministrazioni comunali di residenza.

Sì alla riqualificazione della rete viaria esistente e a politiche diverse sulla mobilità: la questione del traffico può essere risolta solo con una nuova cultura del trasporto delle merci e delle persone su rotaia e su acqua, con il potenziamento delle linee ferroviarie e dei collegamenti autobus verso le grandi città. Trasferire merci su rotaia è, per esempio, improcrastinabile. Tutti i paesi d’Europa trasportano ormai il 30 per cento delle merci su treni, in Italia solo il 7 per cento! Nel caso specifico due ottime alternative alla Romea Commerciale potrebbero essere l’autostrada del mare (utilizzare il mare Adriatico come via principale di trasporto merci via acqua) con porti di interscambio, e la realizzazione di un collegamento ferroviario tra Mestre e Chioggia, e da qui verso Padova e Ravenna (la cosiddetta Romea ferroviaria), per potenziare il trasporto su rotaia.

Sì alla liberalizzazione del tratto autostradale tra Mestre-Padova;

Sì al potenziamento e alla riqualificazione dei trasporti pubblici urbani e interurbani: con collegamenti continui fra tutte le aree, anche durante le ore notturne, con frequenze più ravvicinate tra un mezzo e l’altro e con costi accessibili a tutti;

Proponiamo in sintesi un’alternativa concreta che tiene conto dei problemi, dell’arretratezza delle infrastrutture dell’area interessata, dei valori del territorio, per proporre un sistema di mobilità realmente sostenibile. Siamo di fronte ad un territorio ricco di risorse e possibilità ambientali ed umane: bisogna fermare il degrado, il susseguirsi di morti ed incidenti lungo la strada occupata dai Tir, rilanciamo la ferrovia e facciamo in modo che l’attuale Romea da strada veloce e intasata diventi una strada “lenta”, utile al traffico locale e turistico.

PRIME ADESIONI COLLETTIVE: Circolo Rifondazione Comunista di Campagna Lupia, Circolo Rifondazione Comunista di Mira, Verdi Riviera del Brenta, Verdi Ambiente Società Riviera del Brenta, LIPU di Venezia, Forum Ambientalista, Lega Anti-vivesezione di Venezia, Comitato comunale di Mira “No al Passante”, Legambiente della Riviera del Brenta, Comitato “Antico alveo” di Campolongo Maggiore

PRIME ADESIONI PERSONALI: Aldo Bertoldo (consigliere provinciale di Venezia), Federico Boscaro (Consigliere comunale di Campagna Lupia), Glaide Leo (consigliere comunale di C. Lupia), Giuseppe Laudani e Giancarlo Torresan (Assessori al Comune di Campagna Lupia), Stefano Lorenzin e Andrea Forcolin (consiglieri comunali di Mira), Roberto Magnarello (consigliere provinciale di Padova), Denis Coccato (Assessore al Comune di Campolongo M.), Paolo Cacciari, Eduardo Picardi (Assessore al Comune di Mira), Beatrice Damin, Maela Bortoluzzi

Per adesioni ed informazioni: 393.9218354 – 338.1678008

Circolo Prc di Campagna Lupia – Via Repubblica 15

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