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La vita di Abdullah Ocalan in pericolo

(22 Gennaio 2006)

Il Governo Turco sta applicando nuove pene umilianti contro Abdullah Ocalan.
Siamo venuti a conoscenza che prima dei 20 giorni di cella di punizione, che equivalgono ad un isolamento nell’isolamento, Ocalan aveva già subito la medesima sanzione per una settimana.

Ocalan, dopo essere finalmente riuscito ad incontrare i suoi avvocati per la prima volta dopo diversi mesi, ha espresso preoccupazione per la sua vita, dato che stava ricevendo intimidazioni e lettere che lo minacciavano di morte.

Il popolo curdo vede in Ocalan il proprio difensore della pace e della libertà; tuttavia, queste azioni si stanno perpetrando sotto gli occhi del mondo.
Le misure contro Ocalan vanno contro qualsiasi legislazione ed accordo internazionale, ma l’UE e gli altri stati occidentali mantengono il silenzio e non reagiscono.
Questo ci spinge, di conseguenza, a domandarci se essi non siano forse complici di queste pratiche.

Ogni giorno che passa, il popolo curdo si convince ulteriormente di questa ipotesi.
Lo stato turco ha sferrato un attacco ancora più violento contro i curdi immediatamente dopo aver ricevuto una data per l’inizio dei negoziati di accesso all’UE.
Non contenti della scarcerazione dei colpevoli degli incidenti di Semdinli del 9 novembre, nonostante essi fossero stati colti in fragranza di reato e fossero degli ufficiali militari, il governo ha avviato delle violente campagne militari in tutto il Kurdistan.
Poco dopo le visite di funzionari USA ed EU in Turchia, durante le conferenze stampa e le riunioni del Consiglio di Sicurezza di Stato, si è parlato di lotta senza quartiere.

Subito dopo, è aumentata l’offensiva.
Durante gli anni ’90, dopo aver ottenuto il sostegno dei poteri occidentali, il governo turco ha aumentato la guerra contro il popolo curdo.
Di conseguenza, oltre tre milioni di curdi sono stati sfollati con la forza, 4.000 villaggi sono stati rasi al suolo, migliaia di persone torturate, altre migliaia arrestate e decine di migliaia uccise.

A questo punto, se si adotta ancora una volta una simile decisione, non è forse probabile il ripetersi di quel periodo? Tutte le circostanze indicano che la vita di Ocalan è in serio pericolo, date le dure misure che gli sono imposte.
Ci appelliamo a tutte le parti perché agiscano responsabilmente; ci rivolgiamo alla Turchia perché cessi le politiche sconsideratamente pericolose attualmente adottate; invochiamo una soluzione politica della questione curda.

Queste richieste di democrazia, di pace e di una soluzione politica fatte dal popolo curdo devono ottenere una risposta immediata.
Il popolo curdo considera ogni attacco perpetrato contro il loro leader Ocalan come un attacco perpetrato contro loro stessi.

19-01-2006

Congresso Nazionale del Kurdistan

Fonte

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