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La Delphi di Livorno chiude

(15 Febbraio 2006)

Di proprietà della Gm, produce sterzi e sistemi per la Fiat. Il bel gesto di Lucarelli che domenica, dopo i gol, è corso verso lo striscione in curva per farlo inquadrare dalle telecamere. Operai chiusi in fabbrica, si spera nella cassa integrazione

Ampiamente preventivata, è arrivata la cessazione dell'attività produttiva della Delphi, azienda livornese che produce sistemi sterzo e componenti sistemi guida per i veicoli Fiat. Se ne vanno quindi a casa 400 operai (328 diretti e una settantina dell'indotto), un numero impressionante per una città di appena 160mila, costretta da anni a fare i conti con una profonda crisi industriale. La Delphi Corporation, del gruppo General Motors, in amministrazione controllata, ha annunciato di aver sospeso la produzione «in seguito ad un accurato esame da parte del management della società». Secondo l'azienda, il business sarebbe insufficiente a consentire un utilizzo profittevole della capacità produttiva esistente. Di qui la cessazione delle attività e l'attivazione della procedura di mobilità. I dipendenti sono subito scesi in sciopero rimanendo all'interno dello stabilimento, ma la sensazione è che rabbia e voglia di lottare abbiano ceduto il passo alla rassegnazione. O almeno, questo è quanto traspare dal testo di un volantino che i lavoratori hanno distribuito domenica allo stadio.

Per Gianfranco Simoncini, assessore regionale alla formazione e al lavoro, la Regione Toscana e le altre amministrazioni dovrebbero cercare di conservare una presenza produttiva Delphi sul territorio. Una chimera, dal momento che la multinazionale è sull'orlo del fallimento e le uniche sirene sembrano provenire dal basso costo della manodopera slovacca. «Il crollo di una multinazionale - ha ammesso Simoncini - è un evento che vola alto sopra le nostre teste e ci lascia impotenti. Confidiamo nell'ipotesi cassa integrazione, che darebbe 2 anni di respiro ai lavoratori e allo stesso tempo obbligherebbe l'azienda a ricollocarli in nuove produzioni».

Insomma, la Regione chiede che la Delphi resti nel territorio ma, in subordine, chiede all'azienda una piena assunzione di responsabilità sociale: allungare i tempi della chiusura al fine di assicurare l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali e favorire i processi di ricollocazione dei lavoratori.

400 lavoratori sono altrettanti nuclei familiari, occhio e croce 1500 persone. Lo ha sottolineato anche Cristiano Lucarelli, il campione del Livorno, che dopo aver incontrato una delegazione di lavoratori, domenica ha festeggiato uno dei suoi due gol soffermandosi sullo striscione che la curva ha dedicato alla questione: «400 famiglie senza lavoro. Cosimi (il sindaco di Livorno, nda): è il turismo il nostro futuro?». «Questi gol sono per loro - ha detto il centravanti -Io più di un gesto di solidarietà non so cosa posso fare. Ma credo che sia doveroso trovare un modo per aiutare queste persone».

Tommaso Tintori (IL Manifesto 14 Febbraio 2006)

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