Capitale, ambiente e salute :: Il saccheggio del territorio

Si sgonfia una montatura

liberi i 5 Bengalesi arrestati a novembre a Roma, accusati di sostenere Al Qaeda

(12 Novembre 2002)

I giornali avevano parlato del loro arresto con titoli a piena pagina: "Arrestati bengalesi gestori di un Call Center Ritrovati bombe a mano e radiotrasmittenti" (la Padania), Esquilino, trovata bomba nel call center: due arresti" (il Messaggero)....

E si dilungavano a descrivere bombe, ricetrasmittenti, documenti definiti "interessanti" dagli inquirenti.... nonché il ritrovamento di una decina di passaporti e di una settantina di permessi di soggiorno.

A distanza di un anno gli stessi giornali non scrivono una riga per ammettere di aver solo fatto propaganda e per scusarsi con gli arrestati.

Perché nulla di tutto quello che avevano scritto corrispondeva alla realtà.

Il processo contro i bengalesi accusati di fabbricazione, importazione e detenzione di armi per sospetto uso terroristico islamico, si è risolto, con giudizio abbreviato, in una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, il giorno 12 novembre 2002 innanzi al G.U.P. dr. Blaiotta, presso il Tribunale penale di Roma.

Due di loro erano stati in carcere per tre mesi, altri tre mesi agli arresti domiciliari e 6 mesi sotto vigilanza controllata con obbligo di firma.

Difensori sono stati l’avv. Carlo Corbucci che sin dal primo momento dell’arresto li aveva assistiti sostenendo da allora con passione la loro innocenza e l’avv. Bruno Andreozzi.