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Problemi sul posto di lavoro, mobbing e mancanza di rispetto dei c.c.n.l.

(21 Aprile 2010)

Salve, lavoro come autista (contratto autorimesse e NCC) in una cooperativa onlus e da quando sono stato assunto ho sempre notato delle irregolarità, poi sempre imposte con prepotenza, che mi hanno sempre causato non pochi problemi sia dal lato economico che da quello psicofisico.
Le mie proteste mi sono sempre costate in termini di mobbing, orari di lavoro e sanzioni sempre esagerate per qualsiasi sbaglio o mancanza.
Solo ora, ci stiamo muovendo in 3 autisti con il sindacato, ma a causa dell'intimidazione che incute il presidente della cooperativa, ad affrontare la situazione siamo solo noi 3 autisti che ormai non hanno niente da perdere essendo già venuti in contrasto coi metodi dell'azienda.
Molti altri o hanno paura di ricevere le stesse viuolenze, oppure vengono assunti sempre con contratti a termine e non si azzardano a dire niente, pena il mancato rinnovo del contratto.
Vorrei sapere se il fatto di non consegnare più il foglio delle presenze (con le marcature del mese) sia lecito o meno e se il lavoratore ha la possibilità e il diritto di chiedere di vederle per controllare eventuali irregolarità.
Nel 2006 feci un esposto perchè mi accorsi che mi venivano cambiate alcune marcature elettroniche in modo da far figurare meno ore e quindi non pagarmi l'effettivo lavoro svolto.
Adesso ho il forte sospetto che ci sia della recidiva, e dopo aver richiesto a voce prima, e in seguito per iscritto di poter vedere le marcature del cartellino di due mesi in particolare, sto incontrando una notevole resistenza.
Inoltre i turni che ci vengono assegnati dipendono dagli u tenti da trasportare e quando alla fine del mese risulta che non abbiamo ricoperto le 173 ore mensili da ccnl ad unica colpa della moglie del presidente che ci assegna i servizi, tali ammanchi vengono indebitamente fatti pagare a noi sottoforma di un'equivalente decurtazione come ore di ferie o permessi.
Quindi ho richiesto di avere copia dei moduli da me compilati per la domanda di ferie e permessi sin dal momento dell'assunzione che è avvenuta quasi 7 anni fa. Lo scopo sarebbe di verificare quante delle ore di ferie che mi sono state decurtate, siano effettivamente state godute e di farmi restituire la differenza. Vorrei sapere se essendo passati, almeno per le prime buste paga, più di 5 anni, ho perso qualche diritto oppure posso sperare di recuperare anche le ferie indebitamente detratte nei primi due anni? (circa l'equivalente di due mensilità)
Purtroppo quello che sto ricevendo da parte del presidente e di sua moglie è un trattamento di violenza psicologica quotidiano, ma al momento non ho la possibilità di cambiare lavoro e sono costretto a continuare con quello che ho.
Cosa potrei fare per difendermi?
Grazie
Andrea

Andrea

Risposte e Commenti

Risposta: Mobbing e differenze retributive

Dunque. La situazione è piuttosto articolata, ma cercherò di essere esaustivo. Mi sembra di capire che Lei abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato full-time, per il quale sono previste mensilmente 173 ore.
Ed allora, in primo luogo ai sensi e per gli effetti del Decreto legislativo 196/03, Testi Unico Privacy, il lavoratore ha diritto di richiedere la copia di tutti i dati personali trattati dal datore di lavoro, ovvero di tutto ciò che è inserito all'interno del Suo fascicolo personale. Questo significa che può (e deve) avere accesso alle note di qualifica, alle ferie di cui ha goduto, ai giorni di malattia ecc. Quanto poi alla decurtazione dello stipendio a fine mese, perchè Le viene detto che non ha raggiunto le ore stabilite, questa cosa è del tutto illegittima. Mi spiego. Se Lei è assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato full-time la retribuzione è fissa.. paradossalmente se il datore di lavoro non avesse lavoro e quindi Lei svolgesse zero ore, dovrebbe comunque retribuirla per intero.
Quanto al mobbing che Lei lamenta potrebbe si fare qualcosa, sapendo che il mobbing può venire in evidenza quando i comportamenti del datore di avoro e/o comunque di altra persona gerarchicamente sovraordinata al lavoratore, si protraggono per almeno sei mesi. Ciò significa che anche il danno da mobbing deve essere provato e, siccome il danno che viene in evidenza prettamente di natura fisica-psicologica, una buona condotta da seguire sarebbe quella di cominciare a mettersi in malattia per una settimana almeno una volta al mese, lamentando stress psicoàfisico. Tale condotta sarebbe ovviamente reale, nel caso in cui si verificassero comportamenti come quelli da Lei descritti. Il susseguirsi di tali certificati medici, Le consentirebbero qualora Lei decidesse di non sopportare più tale situazione, di mettere in atto una vertenza di lavoro per mobbing avendo almeno la documentazione medica con la quale potrà provare (insieme con la prova testimoniale) il comportamento mobbizzante che il datore di lavoro ha inteso operare sulla Sua persona per un determinato periodo di tempo.
Quanto infine, alla richiesta di ferie e/o permessi maturati e non goduti, oltre cinque anni orsono, probabilmente sono coperti da prescrizione.
Certo, Lei può, anche domani, scrivere una raccomandata a.r. al suo datore di lavoro dicendo che intende interrompere la prescrizione per tutti i crediti di lavoro maturati e non percepiti. In questo modo manifesta la Sua volontà di avere quelle somme che non sono ancora determinate, perchè non è stato posto in grado di saperlo, ma intanto interrompe i termini.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.

(21 Aprile 2010)

avv. Roberto Amati

Commento: Lettera

Oggi il presidente della cooperativa mi ha detto che non può lavorare per me e andare a cercare 7 anni di moduli di richiesta di ferie e permessi. Le solite arrampicate sugli specchi. Infatti gli ho detto di sapere bene che questi moduli sono tutti in ordine per nome e che non ci vuol niente ad accedervi.
Poi mi ha chiesto se prima di andare nel suo ufficio avessi smarcato il cartellino e io gli ho fatto notare che avendomi chiamato lui per parlare della lettera che gli ho inviato, per me si tratta di lavoro. Lui ha ancora replicato chiedendo cos'avessi fatto fino a quel momento per contestarmi ancora e io gli ho detto di aver eseguito la pulizia settimanale OBBLIGATORIA del mezzo. Alla mia risposta ha detto: "bene, andremo a verificare".
Naturalmente gli ho fatto notare che è libero di farlo, ma una cosa è se va a controllare la pulizia di tutti i mezzi, un'altra è se per motivi personali va a controllare solo quello affidato a me.
La situazione è allucinante e ci sarebbe da scrivere una relazione lunghissima, ma non è questo il luogo adatto.
Qui sotto vorrei riportare la lettera che ho inviato.
------------------------------------------------------------------------
Invio a mezzo fax e Raccomandara A/R


********* 22/03/2010

Mittente: ******* Andrea
Via ****************
******* ********** (RN)

Destinatario: *********************************
Via ********** **
******* ********* (RN)


Con la presente, il sottoscritto ******* Andrea dipendente della cooperativa "**********" in qualità di autista dal 01/07/2003

CHIEDE:

-di visionare e ricevere copia dei moduli di richiesta ferie e permessi concordati fra il sottoscritto e l'azienda a partire dal momento dell'assunzione

-di ricevere copia dei fogli di presenza (marcature) del sottoscritto riferiti ai mesi di Gennaio 2010 e Febbraio 2010

-di ricevere la bustapaga e l'accredito su c. c. bancario come da c. c. n. l. entro il settimo giorno del mese successivo di riferimento.

In attesa di una V.s. risposta entro i limiti di giorni 10, porgo distinti saluti.

_____________________________________

I 10 giorni me li ha fatti aggiungere il sindacato mentre mi ha fatto eliminare la seguente dicitura:
"Con la presente inoltre, il sottoscritto si riserva il diritto ad effettuare la verifica di eventuali irregolarità sui conteggi delle buste paga e quindi di chiedere una reintegra di eventuali ammanchi riscontrati."
Senza questa frase al sindacato mi hanno detto che i termini dei 5 anni vengono fermati lo stesso mentre io penso che non avendo manifestato apertamente l'intenzione di effettuare i conteggi, potrei non aver fermato alcuna prescrizione.
Lei cosa ne pensa?
Inoltre sono terribilmente seccato dal fatto che il fax sia stato deliberatamente ignorato e che la raccomandata sia stata lasciata in giacenza INTENZIONALMENTE 20 giorni prima di essere ritirata. Quando sono stato chiamato in ufficio per parlarne, mi è stato detto che "mi aveva chiamato solo in quel momento perchè la lettera era rimasta in giacenza" quindi spudoratamente per farmi perdere tempo. In ufficio la mattina c'è sempre qualcuno e al limite avrebbe avuto in qualsiasi momento il tempo di andare a ritirarla quindi la cosa è stata intenzionale!
Non vale anche il fax ai fini dei termini di 10 giorni?
E poi, è normale che degli autisti lavorino con dei turni spezzati in 2 o 3 manche al giorno senza nessun indennizzo?
Ai fini dello stress, che per chi guida con persone a bordo è importante, è sicuramente penalizzante fare turni spezzati dalla mattina presto alla sera compresi tutti i sabati e il tutto per raggiungere si e no le 40 ore settimanali con l'aggravante dell'ansia che nel caso manchino ore, verranno decurtate dalle ferie togliendoci così il diritto ad alcune ore di riposo.
L'idea del tutto personale è che se si fa lo spezzato bisognarebbe almeno avere due giorni di riposo. Se si fa l'orario continuato con mezza giornata libera, anche con un solo riposo c'è comunque la possibilità di avere regolarmente un giusto recupero psicofisico.
Mi rendo conto di avere scatti d'ira e sbalzi d'umore frequenti anche durante la guida e credo che la causa di questo stress sia proprio il fatto di dover essere a disposizione dalle 6 del lunedì mattina alle 18.30 (e oltre) del sabato sera per stare sottoposti a persone che mi fanno sentire inadeguato con le loro vessazioni.
Secondo il nostro contratto infine pare che avremmo diritto a dei buoni pasto giornalieri e a un'indennità di presenza giornaliera di una cifra intorno all'euro e 50, ma naturalmente non ne godiamo. Inoltre non ci viene pagato il notturno quando cominciamo prima delle 6 e lo straordinario sembra che sia pagato con una maggiorazione minore di quella prescritta dal c.c.n.l.

(21 Aprile 2010)

Andrea

andrypi@libero.it

Commento: Domanda

Intanto ringrazio tantissimo per la risposta molto esauriente e mi scuso se il mio secondo scritto è stato molto prolisso.
Sulla malattia, dovrei chiedere un chiarimento: siccome quando un lavoratore si lamenta degli abusi già descritti, questo viene sottoposto a sedute di mobbing in uno stanzino dove gli vengono sollevate accuse di ogni genere (siamo arrivati ai calzini bianchi e alla camicia sgualcita alle 5 del pomeriggio dopo una giornata di lavoro con la cintura di sicurezza addosso), a seguito della mia denuncia, fui chiamato anche io come al solito davanti al presidente, la moglie, la responsabile della qualità e il responsabile degli autisti, dove mi vennero fatte accuse di ogni genere come ad esempio che nell'arco di 7 mesi non avevo risposto al telefono aziendale per ben 3 volte dove una ero in pausa a dormire e in tutti i casi la segreteria non ha nè fatto un secondo tentativo di contattarmi, nè tentato di farlo al telefono privato.
Avendo avuto problemi d'insonnia e sospette perdite di sangue non dovute nè a emorroidi, nè a ragadi (ho un referto a dimostrarlo) ho già un certificato di 20 giorni di malattia per stress dovuto all'ambiente lavorativo.
Quello che non mi è chiaro, è se come sostiene il mio medico e il neurologo che mi ha visitato, chi è in malattia per questo motivo possa esonerarsi dagli orari del medico fiscale.
L'inps mi ha detto che se non fossi stato reperibile ad un'eventuale visita, avrei comunque rischiato a discrezione dell'ispettore di perdere i 10 giorni lavorativi. C'è un articolo di legge che spieghi se ha ragione l'inps o i medici che mi hanno seguito?

(21 Aprile 2010)

Andrea

andrypi@libero.it

Risposta: Visita medico fiscale

Se Lei non è presso il suo domicilio quando viene il medico per la visita, dovrà esibire, successivamente, un certificato medico nel quale dovrà essere indicato che Lei, nell'orario in cui non è stato trovato in casa, stava facendo una visita medica.
In questo modo non sarà soggetto alle sanzioni economiche.

(23 Aprile 2010)

avv. Roberto Amati

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