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intermediazione di manodopera

(10 Maggio 2010)

Sono un rappresentante sindacale di una ATI costituitisi per la gestione dell'appalto di una parte delle dell'Università di Firenze.
In loco è presente un referente dell'ATI che dovrebbe interfacciarsi con la committenza al fine di risolvere i piccoli/grandi problemi che mi riferiscono i miei rappresentati. Purtroppo il referente, troppo spesso, anziché esporre le problematiche, non le riconosce in quanto tali ignorandole o presentandole alla stazione appaltante in maniera inadeguata onde evitare di disturbare troppo il cliente.
Evidentemente è peculiarità del mio ruolo risolvere i problemi ai lavoratori ed ho preso ad interloquire con alcuni referenti dell'Università, devo dire anche con soddisfazione reciproca perchè aiutava a risolvere le questioni per un buon andamento dell'appalto.
E' andato tutto bene fino a quando la mia interlocuzione avveniva sotto traccia, poi, evidentemente, qualche alto dirigente della stazione appaltante, il cui interesse è opposto al mio, è venuto a conoscenza della mia attività ed ha protestato con l'azienda che dopo avermi diffidato formalmente adesso minaccia sanzioni nei miei confronti.
Dopo questo necessario cappello introduttivo, veniamo ai questi che Vi sottopongo ed ai quali auspico una gentile risposta da parte Vostra.

Il fatto che un lavoratore in appalto, anche se rappresentante sindacale, interloquisca con la stazione appaltante è solo una pratica scorretta od è una violazione della norma suscettibile a sanzioni?

Adesso riporto integralmente l'ultima parte che la capofila ATI scrive nella lettera che ha inviato alla mia Organizzazione Sindacale ed indirizzata al funzionario competente
...la informiamo inoltre che su espressa volontà dell'Ente, nostro malgrado saremo costretti a sanzionare disciplinarmente tale comportamento onde evitare problematiche analoghe...
In merito a tale passaggio il quesito che Vi pongo è che dal momento la stazione appaltante decide di far sanzionare un dipendente di un'azienda esterna non è che entra direttamente nel rapporto lavoratore-azienda facendo configurare il reato normativo di interposizione di manodopera?

Terzo ed ultimo quesito, è corretto che l'Università doti due capocantiere, e quindi non referenti aziendali, del dominio di posta elettronica unifi.it, in dotazione al personale di ruolo, per comunicazioni sui servizi baipassando il referente ATI ? In questo caso se vi è interlocuzione diretta tra la committenza ed i lavoratori alla stazione appaltante sta bene perchè questaultima si sceglie gli interlocutori entrando direttamente nell' organizzazione del lavoro di una azienda esterna che, per blandire il cliente, nulla obbietta.

Confidando in una Vostra risposta, colgo l'occasione per porgerVi i miei più distinti saluti.

sergio tarchi

Risposte e Commenti

Risposta: ATI e rappresentanze sindacali

In primo luogo Lei è un rappresentante sindacale. In questa veste, si è interfacciato con la stazione appaltante al fine di risolvere delle problematiche. Non solo, la stazione appaltante si è interfacciata con Lei riconoscendoLe quindi una legittimazione ad operare. La Sua condotta si è estrinsecata per raggiungere ovvero per far conoscere e risolvere le problematiche dei Suoi rappresentati. In questo io non ravviso una condotta disdicevole e/o riprovevole, ne contraria a norme di legge.

In merito alla seconda domanda, ovvero relativamente alla sanzione, vorrei capire chi Le farà la contestazione di addebito, alla quale Lei dovrà rispondere per iscritto. Ed infatti non Le potrà essere inflitta alcuna sanzione senza una preventiva contestazione dei fatti e senza che Le sia stato dato un termine a difesa. Quindi per questo aspetto io attenderei la lettera di contestazione che dovrà essere inviata direttamente a Lei.

In merito alla Sua ultima domanda, a prescindere dal conferimento o meno del'account di posta elettronica, ovvero dal fatto che sia giusto o meno, mi chiedo perchè il referente ATI, che è stato estromesso, non obietta nulla in proposito.

(11 Maggio 2010)

www.studiolegaleamati.it

Commento: R:R ATI e rappresentanze sindacali

Innanzi tutto la ringrazio per la sua risposta.
Volevo però che lei mi approfondisse se la richiesta, da parte della stazione appaltante, di sanzionarmi è reato normativo.
In merito all'ultimo punto il referente ATI non protesta perchè al cliente va bene così, desidero però sapere se è plausibile che lavoratori in appalto abbiano il dominio di posta elettronica della committenza.
Distinti saluti.

(13 Maggio 2010)

sergio tarchi

fidel64@alice.it

Risposta: Sanzione e dominio di posta

Non sono le richieste a implicare una violazione normativa. Nel caso di specie, occorre vedere se la stazione appaltante è legittimata a fare una richiesta simile ( e per questo occorrerebbe vedere anche gli accordi stipulati tra di loro) In ogni caso, come Le avevo anticipato, nel caso di sanzione dovrà essere rispettata la procedura sanzionatoria Allora si vedrà se ci sono delle violazioni e di che tipo.

Sul secondo punto preciso che il dominio di posta elettronica non abilita i lavoratori in appalto ad avere privilegi di nessun tipo. Anche se non mi sembra una pratica corretta (in quanto non vedo l'utilità di questa concessione) non si viola alcun dettato normativo.

(13 Maggio 2010)

www.studiolegaleamati.it

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