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dimissioni

(12 Gennaio 2011)

buongiorno,volevo chiedervi un parere riguardo le dimissioni.Lavoro in una ditta da 10 anni purtroppo,nell'anno 2009 a luglio mi sono ammalato,depressione e ansia.Sono tutt'ora in cura e diciamo che malgrado la malattia ho cercato di andare a lavoro il più possibile,purtroppo pero' i primi tempi stavo talmente male che ho accumulato circa 6 mesi di malattia con un ricovero ospedaliero di 10gg.
Rientrato a lavoro ovviamente le cose cambiano,inizio ad essere isolato,preso di mira dal capo reparto,ogni volta che mi fermo mi viene detto che sono lento,non termino lavori ecc.,questo non fa che peggiorare ulteriormente la mia salute e mi rende molto difficile il rientro in azienda,allora decido di affrontare la situazione e chiedo al mio caporeparto se date le mie scarse condizioni di salute e in accordo anche con la dottoressa che mi seguiva un rientro parziale in azienda che consisteva nel fare 4 ore al giorno di mia spontanea volontà rinunciando cosi alla metà del mio stipendio,garantendomi almeno la sicurezza del posto di lavoro,il mio creparto e il mio datore di lavoro si rifiutano e mi dicono ''stai pure tranquillo a casa e riprenditi non ce nessun problema il tuo posto non e' in pericolo''fidatomi di quanto detto continuo a lavorare ma continuano nuovamente le lamentele e le varie prese di mira.
a dicembre 2010 non potendo più sopportare la situazione e stando sempre più male,mia moglie e la dottoressa mi consigliano di farmi licenziare in modo da dar fine a questa inutile e continua lotta con me da una parte che soffrivo come un cane per la paura di andare a lavoro e la mia azienda.
chiamo la mia rappresentante sindacale e chiedo di poter essere dimesso dall'azienda con una piccola buon uscita,lei mi risponde che e' possibile farlo e a quanto sostiene lei io le avrei detto di chiamare immediatamente l'azienda x avere un incontro.cosa assolutamente falsa tanto che è stata lei stessa a dirmi di non accellerare le cose in vista delle vacanze natalizie e risentirci poi a gennaio,al rientro dalle ferie di natale il 1 giorno di lavoro 10-01-11chiamo la mia sindacalista e chiedo di fissare appuntamento,lei mi dice va bene la chiamero' domani mattina x fissarlo noi ci risentiamo domani sera cosi ti faccio sapere.
Il giorno successivo 12-01-11 alle ore 10 il mio creparto mi dice che la titolare vuole vedermi x le 0re 12 gli dico va bene e continuo con il mio lavoro,sicuro e sereno che all'incontro fosse presente anche la mia sindacalista a tutelarmi,ma cosi non è mi fanno accomodare in una stanza e mi dicono che pochi giorni prima di natale la mia sindacalista li aveva contattati x un colloquio risolutivo tra noi,io nella stanza ero da solo con il mio capo reparto e la mia titolare e non so se per fortuna o x sfortuna una cosa prima di entrare son riuscito a fare registrare la conversazione con il telefonino che avevo in tasca,allora entrati in questa saletta la mia titolare mi comincia a dire hai superato ampiamente il comporto,dice che lei non era neanche a conoscenza che in ditta c'era un sindacalista e altre cose comunque la titolare vuole che io mi dimetta di mia spontanea volonta' dato il superamento certo del periodo di comporto,io prontamente le rispondo se ho terminato il periodo di comporto perchè non mi licenzia lei,x un attimo silenzio e poi lei mi dice tu non sai se ti licenzio io cosa ti succede sarà in futuro difficile x te trovare un altro posto di lavoro e io prontamente ribatto quello che succederà dopo è responsabilità mia,visto che poi la discussione cominciava a prendere delle brutte pieghe ho detto se voi siete sicuri che il mio comporto e finito non vedo dov'è il problema a licenziarmi comunque io le dimissioni volontarie non le do e resto in attesa di avere un serio colloquio con la mia sindacalista e voi,e torno a lavoro.
ora alla fine di tutta questa pappardella anche forse un po noioso spero che mi possiate dare una mano sul da farsi premetto che io ormai è certo me ne andro' ma non firmando di mia spontanea volonta le dimissioni e come mi tutelo io la disoccupazione come faccio a prenderla adesso mi viene anche da dire che sono stato un pirla a non fare infortunio durante l'arco della mia malattia bè son cose che purtroppo capitano anche agli onesti lavoratori.
se potete darmi un consiglio sul da farsi e come procedere,mettendo un avvocato,ve ne sono veramente grato grazie.

daniele 77

Risposte e Commenti

Risposta: Mobbing e comporto per malattia

Ho letto con attenzione e perplessità la sua domanda. La situazione non è certo semplice, ne io posso darle consigli in questo modo su una fattispecie tanto delicata. Anche perchè potrebbero esistere varie sfumature in questo rapporto di lavoro, tra cui anche la responsabilità del datore di lavoro, ex artt. 2043 e 2087 Cod. Civ., nella causazione del suo stato di malattia.
Penso che, sicuramente, lei abbia bisogno di un avvocato in quanto non mi sembra che il sindacato (quale che esso sia) sia capace o abbia voglia di fare i suoi interessi.
Il Pane e le Rose ha uno sportello legale di consulenza gratuita su Roma
Se vuole possiamo incontrarci li.
Sono a sua disposizione. Saluti.

(12 Gennaio 2011)

avv. Roberto Amati

info@studiolegaleamati.it

Commento: commento

la ringrazio avvocato per il suo consiglio,purtroppo sono di milano,quindi mi è un pò difficile per me giungere sino a roma,sopratutto in questo momento di difficolta' economica e di salute,quindi volevo chiederle senza offesa, se conosce magari qualche buon avvocato del lavoro che sia in zona dalle mie parti,sempre se questo spero non la offenda grazie,molto gentile

(12 Gennaio 2011)

daniele 77

family3112@gmail.com

Risposta: Questo si chiama mobbing!

Pubblichiamo la risposta del Sindacalista Danilo Monaro in quanto "addetto ai lavori".

Come ha risposto, giustamente, l'avvocato Amati, l'azienda potrebbe essere chiamata a rispondere della tua malattia. Ecco perchè vorrebbe le tue dimissioni volontarie dal posto di lavoro. L'azienda ha attuato del vero e proprio mobbing ai tuoi danni ed ho il sospetto che la "sindacalista" abbia avvertito di questo proprio l'azienda. Quindi, per primissima cosa, rivolgiti ad un legale di tua fiducia (e deve essere davvero di tua fiducia) e spiega la situazione, non omettendo niente. Procurati, nel frattempo, più prove possibili riguardo alle vessazioni che subisci sul lavoro. Se non tutti i tuoi colleghi ti sono contro, prova a sondare, con quelli che più stimi, la possibilità di chiamarli come testimoni in una eventuale causa (quello che sta accadendo a te potrebbe, un giorno, accadere anche a loro). Riguardo alla "sindacalista", fai davvero molta attenzione perchè (e te lo scrivo da sindacalista) in molti sindacati i padroni trovano sindacalisti compiacenti che li informano sulle mosse dei lavoratori o, peggio ancora, fanno fare ai lavoratori delle mosse sbagliate. Fammi sapere qualcosa.

(13 Gennaio 2011)

Danilo Monaro

webmaster@sinsardu.org

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