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La peste

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(23 Novembre 2010) Enzo Apicella
“La Peste”. Un libro-inchiesta denuncia le infiltrazioni camorristiche nel ciclo dei rifiuti, le convenienze della politica e gli interessi della massoneria

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Termovalorizzatori? Un maledetto imbroglio

(10 Gennaio 2008)

Sono veramente smarrito nel vedere governo di centro-sinistra, con un ministro dell’ambiente verde, che delibera per aprire discariche e progettare inceneritori mentre vi è una soluzione facile, senza grandi investimenti, immediatamente attuabile, che è la raccolta differenziata porta a porta, con l’eliminazione per sempre dalle strade di quegli immondi cassonetti, simbolo di degrado che va superato e dimenticato.

So di ripetermi, ma è totalmente assurdo che non si percorra questa via, visto che non è una mia opinione ma un fatto accertato, che per i residenti in prossimità di inceneritori vi è un incremento di cancro polmonare, di sarcomi dei tessuti molli, di linfomi “non Hodgkin”, e nelle donne un incremento di tumori del colon e delle mammelle, diabete, malattie cardiovascolari (dati su tabella ARPA -Agenzia regionale protezione ambientale- della Regione Piemonte - pubblicata da Grillo sul suo blog).

Oltre questi disastri, la Co2 che questi impianti vomitano 24 ore su 24 e una quota di diossina, vanno ad aggravare notevolmente l’effetto serra globale.

Come ciliegina sulla torta questa scelta tecnica genera anche il problema dello stoccaggio di forti quantità di ceneri tossiche.

Sull’altro piatto della bilancia vi è la possibilità di riciclo totale dei rifiuti, separati in casa, e ritirati porta a porta, dove l’umido si trasforma in biogas, e carta, vetro, plastico,legno, ferro, vengono stoccati in semplici magazzini e venduti alle aziende che usano queste materie prime.

Oltre a non causare alcun danno ambientale, questa è una scelta di responsabilità per la diminuzione del gas serra, e dovrebbe essere una direttiva obbligatoria da dare a tutti i governi del mondo per riciclare i rifiuti.

Tra i risparmi della raccolta differenziata vi è anche quello di evitare l’estrazione di materie prime, che le industrie acquisterebbero dai Comuni,con conseguente vantaggio ambientale.

Quanto alla situazione di Napoli, la raccolta differenziata porta a porta comporterebbe, invece dell’impiego di costosi mezzi compattatori, dei mezzi che lavano i cassonetti, dei cassonetti stessi, l’impiego di centinaia di disoccupati, forniti solo di sacchi e carrelli a mano (come quelli di Venezia) che senza intralciare il traffico, portano i rifiuti in punti di raccolta dove attendono semplici camion.

Come giusta ricompensa per la collaborazione che si chiede ai cittadini andrebbe ANNULLATA la tassa sulla immondizia, e, se ci fosse qualche amministratore lungimirante, capirebbe subito che a conti fatti questa scelta converrebbe a tutti.

Conosco bene i motivi per cui non si percorre la strada della raccolta differenziata, e il principale è che questa scelta non arricchisce i grandi gruppi che vi sono dietro gli inceneritori,né la camorra che ha le mani sulle discariche.

Ciò che è intollerabile è che si spacci una scelta folle per la salute delle persone e l’ambiente come l’unica strada percorribile, mentre la soluzione giusta e responsabile viene ignorata o derisa.

E’ la stessa strada che avrebbe scelto la destra, compresa quella di inviare il manganellatore De Gennaro, in estrema sintesi REPRESSIONE E INQUINAMENTO.

9 gennaio 2008

Paolo De Gregorio

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