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(Il saccheggio del territorio)

La Nogara-mare è fuori legge, il ministro azzeri il progetto.

(17 Aprile 2008)

A seguito della nostra richiesta di sospensione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale sul Progetto Preliminare dell’Autostrada Nogara – mare, abbiamo ricevuto dal Ministero dell’Ambiente attraverso la Presidente della Commissione Trasporti sen. Anna Donati la lettera del Ministero in cui si dichiara fuori legge l’istanza per la procedura di VIA presentata della Regione Veneto.

Anche il Ministero dell’Ambiente ha così riconosciuto le incongruenze presenti nel progetto e dichiara che “la documentazione e gli atti trasmessi non sono conformi a quanto previsto dalla norma vigente”.

Chiediamo pertanto che il Ministro dell’Ambiente azzeri il progetto autostradale.

Dalle nostre osservazioni risultano, infatti, notevoli carenze nel progetto presentato da Confederazione Autostrade.

In primo luogo abbiamo riscontrato dalla cartografia progettuale una fondamentale discordanza nell’individuazione del tracciato. In particolare le carte presentate da Confederazione Autostrade indicano percorsi contradditori nel passaggio nei pressi di Pontecchio Polesine. Alcuni documenti lo indicano a nord del paese, altri a sud.

In secondo luogo le osservazioni che abbiamo presentato mostrano l’insussistenza della proposta autostradale.

L’autostrada non è giustificata dai flussi di traffico. Il traffico medio odierno di 21.000 veicoli al giorno e quello previsto al 2013 (anno della sua prevista entrata in funzione) di 25.000 veicoli al giorno, comprensivo del presunto traffico di incentivazione, non giustifica l’opera. Studiosi che abbiamo interpellato hanno affermato che un’autostrada è giustificata a partire da 30.000 veicoli al giorno. Il completamento della Transpolesana, la realizzazione della Variante alla SR10, il potenziamento delle ferrovie e del piccolo cabotaggio sono quindi più che sufficienti a far fronte alle pressanti richieste del territorio.

Va contro la politica dei trasporti Comunitaria. L’UE fissa le priorità strategiche nel trasporto ferroviario e via acqua, non la realizzazione di nuove autostrade. In questo l’Italia è drammaticamente in ritardo.

Un impatto ambientale devastante. Pesante l’impatto dell’autostrada, degli svincoli e della prevedibile urbanizzazione che ne seguirà, sul territorio delle Valli Grandi Veronesi, l’ultima vasta area della pianura padano-veneta priva di urbanizzazione.
Non è stata eseguita la verifica di compatibilità dell’interferenza con la Palude del Brusà, che è un’area SIC.
La proposta variante B al tracciato base, se da un lato risparmia l’abitato di Sustinenza, dall’altro è gravemente peggiorativa sulle Valli Grandi.

Rilevato. Nel tratto da Nogara a Legnago sui 16 km del tracciato per 10 km l’autostrada ha un rilevato da 6 a 8 m e solo per un paio di km è sotto i 3 m.
Sia il tracciato base che la variante C hanno un impatto devastante sugli abitati di Aselogna e Rampin. Ma anche su altri centri abitati come Sustinenza, Vangadizza, Villa Bartolomea e Pontecchio Polesine, l’opera impatterebbe in modo particolarmente pesante.
Contestiamo anche la violazione della ex-ferrovia Legnago Ostiglia, zona archeologica e area rinaturalizzatasi, su cui esiste già un progetto di pista ciclabile interregionale.
Per quello che riguarda l’inquinamento atmosferico, in modo risibile il proponente ha cercato di far passare l’idea che con l’autostrada questo dovrebbe diminuire. Certo è che il particolare tipo di clima dei territori attraversati, umido e poco ventilato, aggrava l’incidenza dell’aumento di traffico.
Da quanto risulta dalla documentazione presentata, si stima che l’incidentalità aumenterà nel tratto dell’attuale Transpolesana passando da 3 a 75 incidenti per km.

Il sistema adottato di autostrada chiusa è tecnologicamente arretrato. Meglio sarebbe stato un sistema aperto, senza caselli ma a barriere, che avrebbe consentito di utilizzare gli attuali accessi (con l’autostrada il tratto dell’attuale SS434 passerà da 21 a 8 connessioni), di consumare meno territorio e di evitare al contempo il riversarsi di traffico sulla viabilità ordinaria. Inoltre il sistema aperto consente di calibrare meglio il pedaggio; consentirebbe ad es. di imporlo solo sui lunghi tragitti e di far viaggiare invece gratis i residenti.

Il SIA presenta numerosi errori, omissioni e incongruenze. Oltre a quella citata all’inizio del doppio tracciato a Pontecchio,
il progetto è carente di visione critica e strategica.
Si propongono numerose opere aggiuntive rispetto al progetto base ma senza un piano di copertura finanziaria. L’opera viene proposta in project financig, ma noi sospettiamo che al momento del progetto definitivo verrà richiesto, come nella lunga storia delle opere pubbliche in Italia un forte intervento pubblico.

Cave. Si stima che nelle vicinanze dell’opera verranno prelevati ca. 13.500.000 mc di inerti e materiale vegetale, cioè ca. ¼ di quanto attualmente autorizzato per tutto il Veneto. Si tratta di un enorme impatto ambientale a cui si aggiunge quello dei ca. 1000 passaggi di mezzi pesanti al giorno per trasportare il materiale.

Legnago, 16 aprile 2008

Michele Bertucco – Legambiente Veneto
Lino Pironato – Coordinamento Comitati contro l’autostrada Nogara-mare

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