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Crisi Sogefi: continuare la lotta fino al ritiro dei licenziamenti

(23 Maggio 2008)

I Comunisti Italiani sono coi lavoratori della SOGEFI e saranno al loro fianco in tutte le lotte per il ritiro dei licenziamenti ed il futuro della attività produttiva, dopo il fallimento della trattativa al Ministero, a causa dell' atteggiamento irresponsabile dell'azienda che potrebbe mettere per strada 230 dipendenti e le loro famiglie. La lotta non può fermarsi perchè la SOGEFI rappresenta il vero e proprio esempio di quanto il capitalismo selvaggio, che detta le regole della gobalizzazione economica, è disposto ad imporre in termini di costi sociali ed umani.
L' impresa è sana e devono essere percorse tutte le strade per ripristinarne l'attività, imponendo una assunzone di responsabilità agli imprenditori: in caso contrario, se la lotta dei lavoratori non avrà sbocco, il futuro potrebbe diventare incerto per tutti, giacchè il padronato oggi può gestire come e quando vuole ogni processo imprenditoriale, senza rendere conto e senza pagare pegno.
Il vincolo dell'area proposto dal Comune è buona cosa, ma non dimentichiamo che l'area stessa su cui sorge lo stabilimento, si trova al centro di un sito che dovrà essere bonificato perchè circondato dalle industrie inquinanti della zona industriale, per cui al problema di non permettere in futuro edificazioni con diversa destinazione, si antepone quello della contingente difficiltà di cedere a terzi imprenditori un'area soggetta comunque ad una futura, costosa bonifica i cui termini restano da definire.
Liberismo, speculazione finanziaria, globalizzazione stanno portando al degrado un' intera società che ha rinunciato al suo ruolo produttivo e, ovviamente, a partire dai più deboli: i lavoratori, sacrificati alle esigenze di un capitalismo a cui sono stati tolti tutti i freni. Emergono oggi i risultati delle scelte operate nel recente passato dai governi di centro destra come di di centro sinistra, che hanno seguito l'imperativo della liberalizzazione e della privatizzazione. La conseguente destrutturazione dello Stato, le cui istanze di governo sono diventate impotenti, infatti, ha portato questi risultati che però non possono passare sotto silenzio.
L'unica speranza per un fututo migliore per le classi subalterne è dunque la ripresa del conflitto sociale per rivendicare un diritto oggi non più garantito, come il lavoro.
In un momento come l'attuale, diviene pertanto ineludibile la lotta per difendere il contratto collettivo nazionale, contro qualsiasi forma di cedimento. Accettare il principio della contrattazione integrativa di secondo livello in sede decentrata, come proposto, potrebbe rappresentare l'inizio della fine, soprattutto per i lavoratori delle piccole e medie imprese. In tali realtà oggi i lavoratori soccombono ancor di più nel rapporto di forza col paronato: se in sede decentrata verranno chiesti sacrifici, effettuate diseguaglianze, imposti gli straordinari detassati e/o scelti i lavoratori che "potranni" eseguirli, per i padroni diventerà più facile trattare direttamente con un lavoratore sempre più in difficoltà, indebolito e quindi contrastare il sindacato che il padronato vuole debole e acquisciente.
Per questo saremo al fianco dei lavoratori della SOGEFI in tutte le loro azioni di lotta, solo la loro lotta potrà rendere il futuro migliore ad una intera scoietà.

Massimo Mergoni - segretario provinciale Pdci
Fausto Motta, Marco Casali, Emiliano Maffezzoli - commissione operaia Pdci
Monica Perugini, Roberto Pavani, Carlo Grassi - gruppo consiliare Pdci Provincia di Mantova

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