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(27 Giugno 2011) Enzo Apicella

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Con la gente di Chiaiano, con chi lotta per i propri diritti

(27 Maggio 2008)

Il governo Berlusconi generalizza l’emergenza e quindi la militarizzazione
Puntare su riduzione dei rifiuti a monte, raccolta differenziata, riciclaggio e riuso.
Individuare per le discariche siti perfettamente idonei dal punto di vista logistico, tecnico e della sicurezza ambientale

La gente di Chiaiano è in lotta per la vita, la salute e la terra. La criminalizzazione che essa sta subendo da più parti, è stabilita per sancirne la schiavitù.

Siamo tutti d'accordo che la priorità è pulire le strade ma è necessario farlo coinvolgendo i cittadini nelle scelte e soprattutto verificando prima l'idoneità dei siti.

La situazione attuale in Campania si determinò in passato proprio per responsabilita' del commissario straordinario Rastrelli, voluto dalle destre. Nonostante il decreto Ronchi (ministro dell'Ambiente, Verdi) avesse predisposto già l'obbligo di realizzare in tempi brevi un 35% di raccolta differenziata sul totale, la Regione puntò essenzialmente sul "ciclo integrato": raccolta, selezione meccanica del Cdr (combustibile da rifiuto), tritovagliato e compattato nelle cosiddette "ecoballe" (ossia con selezione, teoricamente non inquinante, del rifiuto da bruciare) e infine incenerimento di queste mediante un unico termovalorizzatore individuato nel territorio di Acerra (Na), zona già ampiamente inquinata, con una concentrazione di diossina considerevole, ed in attesa di bonifica.

La scelta della Regione non prese in considerazione strade alternative come ad esempio le quattro "r" dell'opzione "Rifiuti Zero" (riduzione a monte della produzione, raccolta differenziata, riciclaggio, riuso), gli impianti di compostaggio, l'impiantistica a freddo.

Antonio Bassolino, poi subentrò a Rastrelli, a presidente della Regione e commissario per l'emergenza rifiuti, e ne sostenne l'opera e - direttamente o meno, lo sta vagliando la magistratura - l'ambiguo operato della Impregilo-Fibe (i cui massimi dirigenti sono attualmente rinviati a giudizio per diversi reati inerenti alla commessa Acerra).

La popolazione di Acerra giustamente si rivoltò perché le "ecoballe" non erano compatibili con il termovalorizzatore, in quanto composte, principalmente, da immondizia non dissezionata, né selezionata, ed incenerirle voleva dire emettere nell'aria qualsiasi cosa.

L'umido oggi in Campania, dove esiste la raccolta differenziata vera, viene mandato, a prezzi altissimi, verso la Sicilia per mancanza di adeguati impianti di compostaggio.

Il problema dunque è puntare sulle quattro "r" dell'opzione "Rifiuti Zero" (riduzione a monte della produzione, raccolta differenziata, riciclaggio, riuso), sugli impianti di compostaggio e l'impiantistica a freddo. E individuare siti perfettamente idonei ad ospitare una possibile discarica, dal punto di vista logistico, tecnico e della sicurezza ambientale: zone non naturalisticamente protette, non localizzazione entro i perimetri di cave dimesse (spesso e volentieri in mano alla camorra), adeguata lontananza dai centri abitati, assenza pressoché totale di falde acquifere e quindi del rischio di infiltrazioni di percolato, viabilità ampia e poco trafficata, quindi pressoché ideale per i mezzi che effettuerebbero il trasporto dei rifiuti.

Ma non sono queste le intenzioni del governo Berlusconi, che annuncia pure la costruzione di quattro inceneritori, che serviranno soltanto a creare un business certo per trent'anni. La camorra sta dentro questo ciclo e la lobby dell'incenerimento è trasversale.

Sospendere diritti costituzionalmente riconosciuti come quello di manifestare, generalizzare l'emergenza e lo stato di eccezione, con conseguente militarizzazione della politica e del territorio, non serve a niente, come ha sottolineato Niki Vendola. Oggi il governo delle destre si accanisce contro la popolazione di Chiaiano, ma domani potrebbe toccare a chi si oppone al Ponte di Messina, alla Tav in Val Susa, e a chiunque, migrante, donna, studente, lavoratore o precario cercherà di difendere con la lotta i propri diritti. Per questo la lotta della popolazione di Chiaiano è anche la nostra lotta lotta!

Franco

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