">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale, ambiente e salute    (Visualizza la Mappa del sito )

NO MUOS

NO MUOS

(10 Agosto 2013) Enzo Apicella
Un centinaio di manifestanti no-Muos è riuscito a sfondare la recinzione e ad entrare nella base militare americana di Niscemi, in Sicilia.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Il saccheggio del territorio)

Appello per la ripresa delle mobilitazioni contro la costruzione del Ponte sullo Stretto

(9 Agosto 2008)

Un argomentato allarme su ciò che sta avvenendo sullo Stretto, e sulle conseguenze sulle vite di noi tutti, servi sciocchi del berlusconismo. Dalla Rete No Ponte, luglio 2008

Insieme abbiamo dato vita alla manifestazione del 22 gennaio 2006. Quella giornata segnò il punto di arrivo di un percorso più che decennale che è giunto mobilitare decine di migliaia di persone ed ha fatto del movimento contro il ponte un laboratorio politico e sociale capace di far convivere al proprio interno anime molto differenti tra di loro. Fu quella manifestazione a segnalare l\'avversione al ponte di una parte consistente dell\'opinione pubblica. Quel segnale venne raccolto sul piano elettorale e tradotto nella formula ambigua di \"opera non prioritaria\" nel programma del Governo Prodi (operazione che ha fermato la costruzione del ponte, ma che ha lasciato sul campo la Stretto di Messina Spa ed il contratto con il general contractor).

Oggi ci troviamo a dover nuovamente affrontare l'offensiva dei fautori del Ponte. Sostenuti da Berlusconi, che ne ha sempre fatto una sua bandiera, e dal Presidente della Regione Sicilia Lombardo, che guarda evidentemente con grande interesse ai flussi finanziari che ne deriverebbero, i pontisti si apprestano se non proprio a costruirlo (rimangono, infatti, inalterati gli interrogativi dal punto di vista ingegneristico e del finanziamento) ad aprire un capitolo di spesa dentro il quale, di volta in volta, far confluire le risorse a disposizione per progettazione, sbancamenti, movimento terra, info-point ecc.

Va detto, peraltro, che sulla politica delle grandi opere si gioca in parte il futuro delle condizioni materiali di vita di tutti. L\'utilizzo dei fondi Fintecna (originariamente destinati alla costruzione del ponte e poi stornati dal Governo Prodi per opere infrastrutturali in Sicilia ne Calabria) per coprire i mancati introiti causati dall\'abolizione dell\'Ici sulla prima casa dimostra che i soldi per le grandi opere saranno ricavati dalla riduzione delle spese sociali (istruzione, sanità, servizi). Da questo punto di vista l\'agire nell\'ambito del generale Patto di Mutuo Soccorso tra le comunità in lotta contro le devastazioni territoriali da un significato politico ulteriore alla nostra battaglia.

Facciamo, quindi, appello a tutti perchè si rimetta in moto la mobilitazione contro il ponte, affinché si comincino a tessere nuovamente quelle relazioni virtuose che ci hanno consentito di fermarli la prima volta, per costruire un percorso di iniziative che ci porti a realizzare, magari proprio a gennaio prossimo, a tre anni di distanza, una nuova grande manifestazione.

Stretto di Messina, luglio 2008

RETE NO PONTE

Commenti (1)

saccheggio del territorio

Il ponte sullo stretto ha una rilevanza mediatica enorme e giustamente se ne parla,quello che sfugge e viene mediaticamente nascosto a proposito di saccheggio del territorio,è il regalo che questo governo fa con questa finanziaria alla lobbie dei costruttori.
I precedenti governi di centro sinistra e le amministrazioni locali anche di centrosinistra erano molto sensibili a questi interessi basta vedere la denuncia su report delle cementificazioni permesse,ma questo governo passa ogni limite,con la clausola modificata degli accordi di programma i costruttori possono fare quello che gli pare, saccheggiando il territorio e scavalcando regioni e comuni,questo scempio darà un ultimo ed irreversibile colpo all'Italia ed alla vivibilità del nostro paese,saranno contenti i sostenitori dell'aumento del PIL a tutti i costi.Il guaio è che a controllare la stampa e molti media sono proprio queste lobi del cemento che saccheggiano menti e territorio,quando ci si sveglierà sarà troppo tardi e ci parrà di vivere in un irrisolvibile incubo.

(9 Agosto 2008)

mario

mariacob2@yahoo.it

4037