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(22 Agosto 2008)
Nessuno può gioire per la morte di 10 giovani, anche se per cecità o per il gusto di combattere avevano scelto d’essere soldati di mestiere.
Ma, se si tratta di dieci morti di troppo, non si è visto manifestare la stessa emozione per le donne, i bambini, i contadini caduti in ben maggior numero sotto le bombe o i mitragliamenti, vittime «collaterali» delle operazioni militari condotte dalle truppe occidentali in Afghanistan.
Le zone controllate dai talebani non hanno smesso di allargarsi, perché l’intervento delle truppe della NATO induce la popolazione afgana a considerare i talebani come i soli che s’oppongono all’occupazione straniera.
Tutti i discorsi sulla democrazia, sulla libertà, sui diritti delle donne, che i soldati della coalizione formatasi attorno agli USA difenderebbero, sono soltanto ipocrisia, perché, se effettivamente le libertà e le donne afgane hanno tutto da temere da un ritorno dei talebani al potere, l’intervento militare occidentale apre loro la via.
Le truppe francesi non hanno niente da fare in Afghanistan.
20 agosto 2008
Arlette Laguiller, portavoce di Lutte Ouvrière
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