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La Cina è vicina

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(17 Agosto 2010) Enzo Apicella
Il prodotto interno lordo cinese ha superato quello del Giappone, ed è secondo solo a quello degli Usa

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Un pozzo senza fondo

Il salvataggio dei banchieri e degli speculatori è la rapina del secolo, una misura tipicamente fascista

(16 Ottobre 2008)

La prima caratteristica evidente degli accordi conclusi durante il fine settimana in sede G7 ed Euro Group è il loro palese carattere di classe.

Nei tre decenni passati, qualsiasi richiesta di miglioramenti sociali è stata aspramente rigettata con l’argomento che la borsa pubblica era vuota. Le tasse sui redditi alti e le enormi fortune sono state abbassate, i salari sono diminuiti e le leggi che proteggono i diritti dei lavoratori sono state cancellate tutte perché-come procedeva la giustificazione- solamente tassi esorbitanti di profitto potevano garantire la prosperità per tutti. Questi argomenti sono stati assunti ardentemente, esposti e messi in pratica dal partito laburista britannico, dai socialdemocratici tedeschi, dai “riformatori” italiani ecc. e dai sindacati da una parte all’altra del globo.

Ora, dopo che un’orgia di arricchimento e speculazione senza precedenti ha portato alla più grande crisi del sistema capitalista dal 1929, ci viene raccontato che il Tesoro può spendere senza limiti. Vengono sborsati centinaia di miliardi per compensare le banche delle loro perdite nel gioco d’azzardo. I milioni ed i miliardi accumulati durante gli ultimi decenni per la speculazione e le basse tasse vengono lasciati intatti. Alla fine, il conto verrà pagato dalla popolazione lavoratrice-nella forma di ulteriori tagli sociali, disoccupazione ed inflazione crescenti.

I governi hanno letteralmente consegnato le chiavi del Tesoro alle banche. La massiccia ridistribuzione della ricchezza dagli strati dei lavoratori della popolazione alla ricca elite durante gli ultimi tre decenni continuerà ed accelererà nel corso dell’attuale crisi finanziaria.

Impegnandosi a garantire che non sarà permesso di fallire a nessuna banca importante, i governi si sono pubblicamente trasformati negli ostaggi dei più potenti interessi finanziari. I banchieri ed i funzionari governativi hanno cooperato strettamente in tutte le commissioni formate per preparare ed implementare i pacchetti di salvataggio.

Negli USA, il Tesoro è guidato da Henry Paulson, ex direttore della Goldman Sachs— una banca che è stata in grado di profittare dalla crisi. In Germania, il capo della Deutsche Bank Josef Ackermann, ha lavorato fianco a fianco con i rappresentanti del governo. Per quanto riguarda l’Italia, è noto che il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi fosse socio della stessa Goldman Sachs, come noti sono anche gli altri bancarottieri che foraggiano entrambe il PD +/- L.

E’ stato affermato da qualcuno che per la prima volta il G7 ha dato una risposta globale alla crisi globale del sistema finanziario, ma, le debolezze dell’accordo sono così gravi che il piano d’azione del G7 potrebbe passare alla storia come l’ultimo spasmo della comunità internazionale degli stati prima dell’implosione del loro sistema finanziario.

I governi giustificano I loro pacchetti di sostegno multimiliardari con la spiegazione che sono l’unico mezzo per ridare fiducia e ristabilire il flusso di capitale tra le banche, senza il quale l’intera economia si arresterebbe. Secondo questa linea di pensiero, l’attuale crisi è soltanto una crisi di liquidità e di fiducia, che svanirà appena sarà ripristinata la circolazione monetaria.

In realtà stiamo sperimentando lo scoppio di una gigantesca bolla speculativa, che può portare rapidamente ad un’inflazione in crescita vertiginosa secondo le condizioni nelle quali enormi somme di nuovo denaro vengono pompate nel sistema finanziario da parte di governi e banche centrali.

Durante gli ultimi giorni e le ultime settimane, è diventato sempre più evidente che nemmeno le banche non hanno nessuna idea di quanto cattivo debito detengano. La somma totale di derivati attualmente in circolazione è stata stimata a 516 trilioni di dollari. Il mercato dei derivati del credito e dei prestiti, comunque, ha un volume di 56 trilioni di dollari. Questi sono semplicemente dei valori di carta, scommesse su eventi futuri, che giacciono assopiti nei bilanci delle banche.

Il G7 ed I governi europei sono andati all’estremo per promuovere la fiducia e la calma. Presentano i pacchetti di salvataggio preparati durante il fine settimana come prova che hanno tutto sotto controllo. Di fatto, questi pacchetti sono un’espressione di panico crescente. Ciò che in pubblico viene proposto come la “risposta globale ad una crisi globale” è in realtà un’espressione di crescente conflitto tra i singoli paesi.

Da quando il governo USA ha cominciato a sostenere le sue banche con centinaia di miliardi di dollari del denaro dei contribuenti, altri paesi temono svantaggi competitivi se non adottano misure simili. Nel panico generale, una banca che ha il sostegno di un governo finanziariamente forte ha più possibilità di attirare nuovi investitori di una banca che manchi di tale appoggio. Perciò i governi stanno assumendo una serie di obblighi finanziari che non potranno mai mantenere. In particolare, i paesi più piccoli ed economicamente più deboli potrebbero subirne gravi conseguenze.

In aggiunta, la crisi finanziaria si sta ora rapidamente diffondendo all’economia reale. Il prossimo tsunami dell’economia reale è già in movimento, avvertono degli esperti. Questo contribuirà ad attriti e conflitti tra I più potenti paesi industrializzati.

Crisi simili-che si risolvono nella sostituzione di vecchie costellazioni di potere da parte di nuove-non hanno mai avuto luogo pacificamente nella storia. L’attuale crisi finanziaria è espressione e risultato di una profonda crisi dell’intero ordine capitalista.

Tom

Fonte

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