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La crisi non la vogliamo pagare noi

L’elemosina governativa di 40 euro, accolta a braccia aperte da Cisl, Uil e Ugl, che hanno il coraggio di chiamarla rinnovo del contratto

(24 Ottobre 2008)

· Le nostre retribuzioni perdono ogni anno migliaia di euro perché il costo della vita le rapina e gli accordi sindacali sono un’elemosina.

· Il governo ha regalato a Colaninno per l’Alitalia e intende regalare alle banche enormi capitali, ma nel frattempo fa restare all’asciutto salari e pensioni, anche se la loro crescita favorirebbe il rilancio dell’economia.

· Nel settore privato Cisl, Uil e Ugl hanno di fatto approvato un nuovo sistema contrattuale, che penalizza ancora di più il recupero salariale condizionandolo all’aumento dei carichi di lavoro e agli straordinari, e che abbatte la residua democrazia sindacale rimasta nei luoghi di lavoro.

· Il Governo vuol fare cassa e per questo taglia i fondi unici di amministrazione e il fondo della contrattazione decentrata.

· L’ intesa (tra Governo e Cisl,Uil e Ugl) dice che le risorse della Legge Finanziaria sono sufficienti per i rinnovi contrattuali, quando fino ad ieri quei sindacati dicevano l’esatto contrario.

· I pochi soldi dei trattamenti accessori saranno dati a pochi lavoratori con l’obiettivo di dividerli e di indebolirne il potere contrattuale.

· L’intesa nel suo complesso si prefigge vergognosamente lo stesso obiettivo.

· Il Governo impone un contratto nazionale con un ridicolo aumento (40 euro medi netti a regime per il 2009) con i soldi che ha tolto dai fondi unici di amministrazione.

· Per l’intero 2008, invece, se la caveranno con 8 euro lordi medi mensili (indennità di vacanza contrattuale).

· Il Governo, forte del consenso di Cisl, Uil e Ugl, calpesterà il dissenso degli altri sindacati e dei lavoratori, perché una sua recente legge stabilisce che può procedere unilateralmente nel rinnovo dei contratti.

· Nel frattempo il ministro Sacconi sta preparando la cancellazione del diritto di sciopero con tanto di penalità per i lavoratori che vi si opporranno.

Dopo lo sciopero generale del 17 Ottobre del sindacalismo di base (500 mila in corteo a Roma), restiamo mobilitati sui luoghi di lavoro per respingere tutte queste vergogne.

Cobas Pubblico Impiego - Pisa

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