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Contestazione sotto casa di Cossiga

(6 Novembre 2008)

Oggi alle ore 15.30 oltre una cinquantinadi studenti del collettivo autorganizzato, del mamiani in mobilitazioni, del virgilio e di altri istituti della città si sono recati sotto casa del Presidente Cossiga per consegnare una lettera.

Gli studenti e le studentesse inoltre tenevano cartelli e fogli, con su scritto "vergogna", "chi copre le provocazioni neofasciste nelle piazze studentesche?" "se sai qualcosa, non aspettarae trentanni per dirla", alcune foto dell'aggressione di piazza navona e via dicendo.

La lettera, visto che il Presidente non si è affacciato, è stata quindi attaccata con lo scotch sul portone del palazzo (nel frattempo, ma non ci stupisce, gli uomini della scorta identificavano tre studenti...)

Caro Presidente Cossiga,

In questi giorni a mezzo stampa stanno da Lei venendo rese note delle verità per anni da tanti denunciate, e proprio da Lei e da tanti altri "servitori dello Stato" sempre negate.

Le piazze negli anni '70 venivano riempite di agenti provocatori per avere "pretesti" per dare il via alla repressione.

La polizia aveva l'incaricato di "massacrare" i manifestanti, non per difendersi come dicevate, ma per far passare loro la voglia di stare in piazza.

Esisteva una rete di intelligence clandestina, coordinata anche con partiti e sindacati, che svolgeva un ruolo oscuro.

Esistevano reparti dell'esercito pronti ad intervenire per occupare Bologna ed altre città del nostro paese.

Tutte azioni oscure, illegali, sporche – create ad arte per bloccare un Movimento che doveva farvi molta paura. Anche adesso, sembra, esistere un'Onda che vi fa paura.

Un'Onda che ha travolto un governo che si sentiva sicuro dei suoi sondaggi, un parlamento di delegati convinto di poter fare quello che voleva senza mai rendere conto a nessuno, una classe di dirigenti ed imprenditori che sperava di poter usare la crisi economica per spremerci un altro po' ed arricchirsi ancora un pochino..

E allora ci chiediamo: cosa starà venendo studiato adesso nelle stanze del potere per fermarci?

E ci chiediamo, allora, se per caso le aggressioni di venti neofascisti, noti e stranoti, con tanto di mazze e tirapugni, nel bel mezzo di una manifestazione a piazza Navona, con la complicità sorniona (come testimoniato da curzio maltese) delle forze dell'ordine, c'entri qualcosa con la paura che vi facciamo, e con le trappole che vorreste seminare.

Caro Presidente Cossiga, non vogliamo aspettare altri trenta anni per sapere cosa è successo veramente a Piazza Navona e cosa sta venendo discusso in qualche stanza di qualche ministero.

Del resto, nonostante in questo paese alcune cose sembrino immutabili ed immortali, siamo portati a credere che fra trentanni Lei non potrà fare altre candide confessioni.

Ed allora, in sincerità, Le chiediamo: se la sa, ce la dica subito la verità.

Articolato pubblicato in https://roma.indymedia.org/node/5827

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