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Suora Pronobis

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(Diritti sindacali)

Il sindacato è un DIRITTO, non un LUSSO!

Ditelo a Prada, Mulberry, Louis Vuitton, Aspinals of London e Samsonite

(17 Novembre 2008)

16 Novembre 2008 - Gli attivisti della Campagna Abiti Puliti (sezione italiana della Clean Clothes Campaign) esprimono forte preoccupazione per la campagna intimidatoria in corso nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici turche che producono per alcuni tra i più famosi marchi europei del lusso. Come riporta l’inchiesta pubblicata su l’Unità’ di oggi, i lavoratori della DESA, che produce oggetti di pelletteria per Prada (e il suo marchio MIU MIU), Mulberry, Louis Vuitton, Aspinals of London, Nicole Fahri, Luella e Samsonite, sono costretti a estenuanti orari di lavoro, bassi salari e condizioni pessime. Negli ultimi sei mesi l’azienda ha condotto una campagna di intimidazioni e minacce contro l’organizzazione sindacale formata dai lavoratori e dalle lavoratrici per fare vale i propri diritti.

Nell’aprile del 2008, centinaia di lavoratori della DESA hanno deciso di iscriversi al sindacato DERI IS. Da allora 44 sono stati licenziati e altri 50 sono stati obbligati a lasciare il sindacato. I lavoratori stanno lottando e manifestando davanti ai cancelli della DESA nella zona industriale di Düzce per il loro legittimo diritto ad organizzarsi, nonostante la repressione continua e gli arresti da parte della polizia locale.

A Emine Arslan, una delle donne leader sindacali dello stabilimento DESA di Instanbul (Sefaköy), è stato offerto denaro per cessare le sue rivendicazioni verso DESA e le manifestazioni davanti alla fabbrica. Soldi in cambio di silenzio ma lei ha rifiutato e la sua famiglia è stata minacciata. Solo alcune ore dopo sua figlia è scampata ad un tentativo di rapimento da parte di un uomo in moto.

I lavoratori vogliono organizzare un sindacato per porre fine all’insopportabile sfruttamento che vede molte donne lavorare per turni anche di 48 ore senza pausa. E vogliono anche avere una assicurazione sociale per tutti I lavoratori, miglioramenti delle condizioni di salute e sicurezza, il diritto alla maternità e alla malattia.

I lavoratori della DESA non vogliono essere obbligati allo straordinario di notte e la domenica, specialmente se non è pagato,” spiega Emine Arslan. “ Non vogliono bere acqua proveniente dallo scolo dei gabinetti - vogliono lavorare in condizioni di salubrità e sicurezza senza essere insultati. Per questa ragione stanno lottando per ottenere il diritto ad iscriversi al sindacato”

Da quando sono cominciati i licenziamenti. più di sei mesi fa, la Federazione Internazionale dei Sindacati Tessili (ITGLWF) sta contattando i clienti della DESA per chiedergli di attivarsi per migliorare le condizioni dei lavoratori che confezionano i loro prodotti di lusso. La risposta è stata deludente - nessuno dei grandi marchi del lusso committenti ha voluto assumere le proprie responsabilità e prendere misure concrete per sostenere le legittime richieste dei lavoratori della DESA.

I segretari generali di Femca-Cisl, Filtea-Cgil, Uilta-Uil, Sergio Spiller, Valeria Fedeli, Pasquale Rossetti, che hanno già scritto a Prada per richiedere la piena e concreta attuazione del codice di condotta sottoscritto contrattualmente e del codice etico dell’azienda – visto le risposte insufficienti, e il perdurare della denuncia di violazione dei diritti sindacali da parte di uno dei sindacati turchi, il DERI IS, richiedono pubblicamente un incontro urgente per risolvere la grave situazione dei lavoratori che viene denunciata nell’azienda DESA. Inoltre, avendo sottoscritto un patto di collaborazione, sin dal dicembre 2004 con la Clean Clothes Campaign italiana, per sostenere, estendere e verificare i diritti sociali dei lavoratori lungo tutte le filiere produttive e commerciali internazionali delle imprese Italiane, il sindacato italiano si sente pienamente impegnato al rispetto dei diritti sindacali dei lavoratori in ogni Paese del mondo.

I consumatori potrebbero pensare che spendendo 990 euro per una borsa Nappa Patch di Miu Miu (Prada) - uno dei i modelli prodotti dai lavoratori della DESA - stiano acquistando un prodotto esente da sfruttamento che non cancella la dignità di chi lo produce. Questo caso dimostra che non è così” sostiene Deborah Lucchetti della Campagna Abiti Puliti. “Finchè Prada, Mulberry, Samsonite e tutti gli altri grandi marchi del lusso coinvolti non cominceranno ad assumersi tutte le loro responsabilità, le lavoratrici della DESA continueranno a subire vessazioni e a lavorare in condizioni di lavoro inaccettabili”

Note:

La Clean Clothes Campaign (CCC) opera da più di 15 anni per il miglioramento delle condizioni e il rafforzamento dei lavoratori nell’industria tessile globale. E’ composta da coalizioni nazionali in 12 paesi europei con un network di 250 organizzazioni in tutto il mondo. In Italia è promossa da Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Coordinamento Nord/Sud, FAIR e Manitese con l’adesione di AltraQualità, Assobotteghe, CTM-Altromercato, Fondazione Cuturale Responsabilità Etica, GAS Birulò, LiberoMondo e Rete Radie Resch - www.abitipuliti.org www.cleanclothes.org

L’International Garment, Textile and Leather Workers Federation (ITGLWF) è una federazione sindacale internazionale che associa 220 organizzazioni in 110 paesi con 10 milioni di lavoratori iscritti www.itglwf.org


Info sul caso e campagna di pressione:http://www.abitipuliti.org/
Contatti: Deborah Lucchetti – Campagna Abiti Puliti +39 338 149 84 90
Valeria Fedeli – Segretaria Generale Filtea-Cgil +39 335 386 399

Campagna Abiti Puliti
http://www.abitipuliti.org

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