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Villabruna (BL): il fallimento del Panificio Vette Feltrine

(7 Marzo 2003)

Qualcosa non quadra, per il sindacato che sta seguendo il fallimentare del panificio Vette feltrine di Villabruna, nella chiusura dell'attività e nel licenziamento dei sedici dipendenti da parte della ditta Verrico, la società da pochi mesi subentrata nella gestione dell'azienda.

Perché se da un lato la società Vette feltrine, proprietaria dell'unico panificio industriale della provincia di Belluno, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Belluno, dall'altro lato la procedura fallimentare non impediva alla Verrico di continuare comunque ad usare capannone e macchinari per sfornare pagnotte. Invece il curatore fallimentare, il commercialista bellunese Giovanni Bellia, quando martedì è arrivato a Villabruna per l'inventario dei beni ha trovato l'attività già in via di smobilitazione: la Verrico aveva comunicato alla Vette feltrine la fine dell'attività ancora prima della nomina del curatore.

Ci sono molti punti che meritano di essere approfonditi sulla gestione dello storico panificio feltrino da parte della Verrico, subentrata dal primo dicembre scorso alla società Vette feltrine, di cui è socio il "patron" dell'azienda, Arno Bragagnolo, e che è amministrata dalla moglie Maria Stella Marcon. Punti da chiarire che non c'entrano con le vicende della società Vette feltrine, attraversata nell'autunno scorso da una crisi di liquidità, ma che riguardano proprio la nuova azienda, pur dichiaratasi senza responsabilità nella sospensione della produzione e nel licenziamento del personale.

C'è da una parte un pregresso con la società Vette feltrine, visto che alcuni lavoratori che se ne sono andati chiedevano il pagamento del trattamento di fine rapporto e di stipendi arretrati. Ma ci sono anche alcuni lavoratori passati alle dipendenze della nuova società, la Verrico, che lamentano di non aver ricevuto lo stipendio negli ultimi mesi.

7 marzo 2003

Centro di documentazione e lotta - Roma

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